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Tennis, Sinner: "Mi sento vivo, cambio per diventare più forte: l'obiettivo sono le Finals di Torino"

Il tennista azzurro nel giorno della presentazione della sua Fondazione: "Sono pronto a tornare in campo"

19 Set 2025 - 10:55
 © Getty Images

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Jannik Sinner riparte, il ko agli Us Open è alle spalle: "Sì, sono pronto, mi sento vivo" ha dichiarato nel giorno della presentazione della sua fondazione. "Cambierò qualcosa per diventare un giocatore più forte e migliore di quello che sono" ha proseguito, con l'obiettivo di riprendersi il primo posto nel ranking Atp soffiatogli da Alcaraz dopo la finale di New York. "Ora parto per Pechino - ha detto a Sky - ci sono ancora tanti tornei importanti per me, però mi sento pronto fisicamente. Mi sento bene, dopo lo US Open ho staccato un po' la testa e quindi ora mi sento pronto per ripartire. Ovviamente so anche il supporto che ho dall'Italia e, visto che i grandi Slam sono già finiti, l'obiettivo saranno le Finals di Torino. Voglio giocare bene in quel torneo e poi vediamo come vanno le cose. Sono super contento di tornare di nuovo in campo perché è lì che mi sento vivo e mi sento al sicuro. Quindi non vedo l'ora".

Propositi che Sinner ha enunciato, come detto, nel giorno del lancio della sua Fondazione: "Certamente il tennis mi ha insegnato tante cose, sia la persona che sono sia ovviamente come giocatore. Soprattutto, mi ha cambiato la vita con tante altre cose esterne. La Fondazione per me è sempre stata una parte molto importante. La volevo aprire molto, molto prima. Ma abbiamo detto: 'facciamo le cose per bene, prendiamo un pochettino più di tempo'. Ora con tutto il team, con Alex, con Cristina, con Luca, con Stefano, credo che siamo delle persone molto competenti e speriamo di fare una cosa molto bella e, soprattutto, che resti lì per un bel po'. Non è un qualcosa che durerà per un anno e poi nulla più, vogliamo provare a fare tante cose positive. Ovviamente senza la mia carriera tutto questo, dal mio punto di vista, non sarebbe stato possibile", ha aggiunto.

"Anch'io, quando ero giovane, facevo parte di una famiglia molto normale che mi ha sempre permesso di fare tutto quello che volevo, avevamo i soldi ma non più di tanto. Mi reputo fortunato anche considerando che sono nato in un luogo dove ci sono tante opportunità: c'è il campo da calcio, il campo da tennis, puoi andare in bici, puoi correre. Tutto è già costruito, magari un altro ragazzo non ha tutte queste possibilità anche dal punto di vista dell'educazione. Spero che soprattutto i ragazzi si sentano fortunati ad avere me o tanti altri sportivi che cercano di aiutarli. Per me la formazione è molto più importante di tantissime altre cose. Vediamo come vanno le cose, sono entusiasta ma anche consapevole di come tutto andrà bene", ha sottolineato il tennista azzurro. "Se c'è la volontà di dire 'adesso ci sono e voglio ricambiare la fortuna che ho avuto'? Secondo me non è ricambiare, più che altro dare qualcosa indietro. E' forse questa l'espressione giusta. Ovviamente la parte di responsabilità è un po' diversa perché siamo in cinque e quindi si riesce a gestire tutto in modo migliore, parliamo di cosa possiamo fare e tantissime altre cose. Il nostro progetto è molto semplice, voglio dare indietro qualcosa ai ragazzi. Io ho iniziato a sciare 15 anni fa e costava una cifra, ora ancor di più e ci sono tantissime famiglie che ormai non possono permettersi neanche di comprare un paio di sci. Tempo fa tante cose costavano la metà. Noi dobbiamo essere realisti, non andremo subito dall'altra parte del mondo. Ho scelto di iniziare da dove sono nato perché sono dell'Alto Adige, so come sono le cose, per questo iniziamo da lì. Poi cercheremo di allargarci il più possibile".

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