L'ex tennista svedese ospite della BBC: "Ogni sei mesi faccio i controlli. È una cosa con cui devo convivere. Sinner? Trovo strano il ritorno del preparatore""
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La leggenda del tennis Bjorn Borg, ospite a BBC Breakfast, ha affermato di affrontare la vita "giorno per giorno, anno per anno" dopo aver ricevuto la diagnosi di un cancro alla prostata "estremamente aggressivo".
Il 69enne ex tennista svedese, che ha vinto 11 titoli del Grande Slam, inclusi cinque Wimbledon consecutivi, prima di ritirarsi inaspettatamente a 25 anni, ha annunciato la notizia nell'ultimo capitolo della sua autobiografia, affermando che la malattia era "nella fase più avanzata", ma che avrebbe "combattuto ogni giorno come se fosse una finale di Wimbledon". Il tumore è in remissione, dopo un intervento chirurgico nel 2024, ma ha descritto la diagnosi come "psicologicamente difficile". "Ho parlato con il medico e mi ha detto che era davvero, davvero, grave - ha confessato - Ha detto che ho queste cellule tumorali dormienti e che sarà una lotta anche in futuro. Ogni sei mesi vado a fare il test. Ho fatto il mio ultimo test due settimane fa. È una cosa con cui devo convivere".
Borg si era sottoposto a controlli per il cancro alla prostata "per molti anni" prima che i suoi medici scoprissero un problema nel 2023. Volevano fare degli esami di controllo, ma Borg volò a Vancouver per ricoprire il ruolo di capitano nella Laver Cup prima di tornare per ulteriori accertamenti. "Il fatto è che non senti niente, ti senti bene, e poi è successo e basta - ha aggiunto - Spero di stare bene. La prendo giorno per giorno, anno per anno, e spero".
"SINNER? TROVO STRANO IL RITORNO DEL PREPARATORE"
Jannik Sinner "ha licenziato il suo preparatore atletico. E poi, una volta che tutto si è calmato, lo ha riassunto, cosa che trovo molto strana. Non ne so di più". L'ex campione ha poi parlato anche del caso di doping che ha coinvolto l'attuale numero due del mondo, che lo scorso luglio ha richiamato nello staff Umberto Ferrara, allontanato nell'agosto 2024 a seguito del caso Clostebol, che aveva portato l'italiano a una sospensione di tre mesi dal circuito.
In una delle tante interviste legate al lancio della sua autobiografia, il 69enne Borg dice di non essersi mai dopato anche se il fenomeno esisteva ai suoi tempi: "Non voglio fare nomi ma so che c'era il doping, però io non ci ho mai avuto a che fare. Se qualcuno fa uso di sostanze dopanti, penso che dovrebbe essere squalificato a vita. Così lo sanno, quando provano a farlo", conclude.
Borg ammette anche di aver abusato di sostanze stupefacenti dopo il ritiro dal tennis, a 26 anni, e che aveva iniziato a prenderle quando viveva a Milano: "C'erano sempre droghe in giro e non avevo amici. Non era un bel periodo. Le droghe, le pillole e l'alcol in eccesso rovinano la vita" afferma Borg, raccontando inoltre di essere stato vicino a morire per una overdose di cocaina: "Il medico mi ha detto che se fossi arrivato un po' più tardi non sarei sopravvissuto. Mio padre era lì davanti a me... Mi sono vergognato come un cane".