IL CASO

Tennis, padre Djokovic: "Novak come Spartacus, simbolo del mondo libero"

La rabbia del genitore: "Non tollera l'ingiustizia, il colonialismo e l'ipocrisia"

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© afp

Srdjan Djokovic, padre di Novak, ha preso le difese del figlio, bloccato in un hotel a Melbourne. "E' diventato il simbolo e il leader del mondo libero, un mondo di nazioni e persone povere e oppresse", le sue parole ai media russi. "Potranno incarcerarlo stasera, incatenarlo domani, ma la verità è come l'acqua, perché trova sempre la sua strada. Novak è lo Spartacus del nuovo mondo che non tollera l'ingiustizia, il colonialismo e l'ipocrisia".

"Novak ha dimostrato che puoi ottenere qualsiasi cosa se hai dei sogni, e condivide questi sogni con miliardi di persone che lo ammirano" le parole del genitore. 

Dura anche la presa di posizione del fratello Djordje che ha bollato l'intera vicenda come "il più grande scandalo sportivo e diplomatico" prima di sottolineare che Novak non è stato l'unico giocatore a cui è stata concessa l'esenzione medica. "Aveva lo stesso documento di diversi tennisti che sono già in Australia" ha spiegato in una conferenza stampa tenuta insieme al padre a Belgrado. "Novak e il suo team non hanno avuto modo di contattare le autorità federali. È stato trattato come un criminale mentre è un uomo sano e rispettabile e uno sportivo che non ha messo in pericolo la vita di nessuno e non ha commesso alcun reato federale o legale". Srdjan, che ha paragonato la situazione del fratello alla crocifissione di Gesù Cristo, si è poi rivolto direttamente al primo ministro australiano Scott Morrison: "Ti stai comportando secondo i tuoi principi, che non hanno nulla a che fare con noi e i nostri principi. Noi siamo umani e tu non lo sei".

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