Anche senza le due punte di diamante Volandri può contare su una squadra di livello: il tris non è utopia
di RedazioneUn'impresa per entrare nella storia. L'Italia si presenta alla final eight di Coppa Davis a Bologna per confermarsi campioni per il terzo anno di fila. Un filotto che non si vede dagli anni 70' quando gli Stati Uniti di Arthur Ashe e Stan Smith comandarono per 5 anni di fila. Per farlo però questa volta servirà una mezza impresa: gli azzurri si presentano ai quarti di finale contro l'Austria senza i due giocatori con la classifica migliore, Jannik Sinner e Lorenzo Musetti, rispettivamente numero 2 e 8 del mondo.
La strada è sicuramente in salita, ma la fortuna di capitan Filippo Volandri è di poter contare su una squadra profondissima. Anche senza le due punte di diamante, l'Italia schiererà una formazione di tutto rispetto a Bologna: a difendere i nostri colori ci saranno Matteo Berrettini, Lorenzo Sonego, Flavio Cobolli, e per il doppio Simone Bolelli e Andrea Vavassori. Un gruppo di assoluto livello che certifica l'epoca d'oro che sta vivendo il movimento tennistico azzurro: anche senza i fuoriclasse Sinner e Musetti, l'Italia può credere davvero di ripetersi a Bologna.
Anche perché gli avversari sulla strada verso la terza "Insalatiera" di fila non sembrano estremamente proibitivi. Il primo ostacolo da superare sarà l'Austria. Il capitano Jurgen Meltzer ha convocato Filip Misolic, Jurij Rodionov, Lukas Neumayer, Lucas Miedler e Alexander Erler: un gruppo di giocatori sulla carta inferiore a quello a disposizione di Volandri che in questi quarti, in programma mercoledì 19 dalle ore 16, parte con i favori del pronostico. In caso di semifinale l'Italia incrocerà sulla propria strada una tra Francia e Belgio: i primi rappresenterebbero sicuramente un avversario più ostico, potendo contare su singolaristi di livello come Arthur Rinderknech (n°29), Giovanni Mpetshi Perricard (n°59), e Corentin Moutet (n°35). Ma è dall'altra parte del tabellone che si nascondono le insidie maggiori: la Spagna di Carlos Alcaraz e la Germania di Sasha Zverev.
Solo in finale dunque l'Italia partirebbe sfavorita prima di scendere in campo. Ma si sa, nell'atto conclusivo di un torneo tutto può accadere. E allora, anche senza due campioni del calibro di Sinner e Musetti, per l'Italia di Volandri la parola d'ordine sarà: crederci. E, con il cuore e l'attaccamento alla maglia azzurra dimostrato da Berrettini, Sonego e Cobolli, tutto può diventare possibile.