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TENNIS, BERRETTINI: "VERSO GLI US OPEN, L'OBIETTIVO È FARE IL MASSIMO"

25 Ago 2024 - 11:08

"La parola più bella oggi per me è equilibrio". Matteo Berrettini misura le sue, di parole. Le sceglie con cura per raccontare pezzi di storia che diventano viaggio. E se sceglie questa per chiudere l'intervista alla nostra inviata Lucrezia Marziale, è per fotografare un periodo e una stagione che definisce "di ricostruzione". In periodi come questo, spiega, "devi pensare una partita alla volta e allo stesso rimanere ambizioso". Restare in equilibrio, appunto. È un Berrettini che guarda lontano e insegue spazi aperti come vasti orizzonti da solcare. Nella sua York, dice, "c’è Manhattan perché bisogna andarci almeno una volta nella vita anche se non mi ci trovo a mio agio. C’è Flushing Meadows che è un posto speciale, dove ho giocato il mio primo Slam nel 2017. C’è tutto il lato dell'Hudson, dove c’è la Statua della Libertà, perché dà proprio un senso di apertura". "Sono cresciuto, mi sento maturato ma la gioia con cui affronto il torneo è sempre la stessa. Quest'anno non sono testa di serie, non ho vinto tante partite, gli obiettivi non sono gli stessi di qualche anno fa. Ma sto giocando bene e voglio continuare a farlo. Chiaramente non entro nel torneo con l'obiettivo di vincerlo. È un anno che non gioco una partita al meglio dei cinque set sul cemento, e non è facile. Questo è un anno di ricostruzione, penserò a giocare il mio tennis migliore e a emozionarmi in campo".Al primo turno giocherà lunedì contro il 36enne Ramos-Vinolas che ha sconfitto nell'unico confronto diretto, a Cincinnati nel 2021. Sara' la sua ultima partita a Flushing Meadows dalla caduta contro Arthur Rinderknech al secondo turno di un anno fa, inizio di un lungo stop e del periodo più buio della sua storia recente. "In quel momento per la prima volta ho pensato: non so se ho l'energia per ripartire" ha ammesso Berrettini. Un paio di mesi dopo, l'azzurro ha annunciato la fine della collaborazione con Vincenzo Santopadre. "Resta la decisione emotivamente più difficile che abbia preso - ha detto Berrettini a SuperTennis -Eravamo arrivati a un punto in cui entrambi abbiamo sentito che non potevamo aiutarci a vicenda. In quel momento prendere una decisione così grande è stato complicato. Umberto Rianna mi ha aiutato tanto nei momenti più bui e a non mollare l'osso quando sentivo di volerlo mollare. E a ripartire dopo l'infortunio dell'anno scorso".

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