L’ex bidone della Serie A sta vivendo gli anni più belli in panchina e dopo aver eliminato l’Inter sogna lo sgambetto a Inzaghi
L'unico brasiliano ad aver vinto la Coppa Libertadores da giocatore prima e da allenatore poi ha un nome e cognome dal suono italiano, Renato Portaluppi, e in Italia infatti arrivò nell'estate del 1988 preceduto da discreta fama e definizioni altisonanti (“Vero colpo del mercato”, “Re-nato”, “Il miglior prodotto del futbol brasiliano”).
La stagione però non fu all'altezza delle aspettative e dopo appena un anno Portaluppi tornò in Brasile venendo ricordato come uno dei più grandi bidoni della storia della Serie A. Oggi, a 62 anni, Renato Portaluppi allena il Fluminense che sfiderà nei quarti del Mondiale per Club l'Al Hilal di Simone Inzaghi (in diretta questa sera su Canale 5) dopo aver eliminato l’Inter di Lautaro e Mkhitaryan (con cui ha avuto una lite durante la partita coi nerazzurri).
Il presente da allenatore lo riscatta da un passato da calciatore che nella Roma dolce vita dei meravigliosi anni '80 si fece ricordare più per le conquiste (discreto playboy, in un'intervista dichiarò di aver avuto 5mila donne) che per i gol, che furono 4 nelle coppe e zero in campionato in ben 23 presenze.
Gli anni più belli Portaluppi li sta vivendo in panchina: nel 2017 ha vinto da allenatore la Libertadores con il Gremio e ora, al Fluminense, procede spedito verso una possibile semifinale che sarebbe storica.