Mondiale per Club, Monterrey-Inter: il film della partita
© afp
© afp
I nerazzurri sciupano tanto e si devono accontentare di un punto con i messicani nell'esordio del tecnico romeno
L’Inter di Chivu parte con un pareggio. I nerazzurri dopo la disfatta di Monaco si devono accontentare di un 1-1 contro il non irresistibile Monterrey: al gol del vantaggio messicano firmato Sergio Ramos risponde il solito Lautaro Martinez. Nel corso dei 90 minuti il Toro e i compagni si sono fatti preferire ma a pesare sul risultato finale sono state le troppe occasioni sciupate. Nel secondo tempo Chivu prova a lanciare l'assalto finale con i nuovi arrivi, Luis Henrique e Sucic, e una novità tattica, il 3-4-2-1: al posto di cambiare passo però, l'Inter è andata in confusione.
© afp
© afp
I due tecnici, entrambi all’esordio, approcciano la partita agli opposti: Chivu continua nel solco del 3-5-2 di Inzaghi, Torrent ribalta il Monterrey schierando un 5-2-1-2 per pressare i nerazzurri uomo su uomo. La naturale conseguenza a questa scelta tattiche è un sostanziale equilibrio: l’Inter controlla il pallino del gioco, ma il blocco basso del Monterrey non concede spazi.
La partita, dopo un inizio senza squilli, si stappa al 21esimo. L’Inter recupera palla al limite dell’area dei messicani, Barella con un gioco di prestigio si sbarazza di due avversari e serve un pallone d’oro a Darmian che, da solo, dal limite, calcia altissimo. Ma è il Monterrey poco dopo che, alla prima sortita offensiva, passa in vantaggio al 24esimo. Bastoni perde un pallone banale sul quale si scatena una ripartenza 4 contro 3 per i messicani. Ne nasce un calcio d’angolo sul quale Acerbi perde Sergio Ramos e lo spagnolo punisce di testa con la complicità di Sommer.
L’Inter però non si perde d’animo e risponde subito con un’altra, enorme, occasione, questa volta con Esposito: Carlos Augusto da sinistra mette una palla tesa al bacio alle spalle della difesa ma Seba, da due passi, calcia sul piede di Andrada. L’Inter al 41esimo trova meritatamente il pareggio grazie a una mossa di Chivu: uno schema su calcio piazzato. Asllani serve con una palla tagliata nel cuore dell’area per Carlos Augusto che, lucidamente, appoggia sul dischetto del rigore dove Lautaro deve solo spingerla in rete. Un gol di importanza capitale che manda i nerazzurri a riposo sull’ 1-1.
Nel secondo tempo il Monterrey prende coraggio, si alza e concede qualche ripartenza ai nerazzurri. Ma le occasioni dell’Inter arrivano da recuperi alti. Come al 54’, quando Bastoni intercetta una palla sulla sinistra e si traveste da esterno dribblomane: rouleta e tunnel per liberarsi di due giocatori del Monterrey poi, arrivato sul fondo, mette la palla a rimorchio per Barella che d’esterno non inquadra la porta. Chivu sente che il momento è propizio e manda un messaggio alla squadra: fuori Esposito e Pavard, dentro Thuram e il neo arrivo Luis Henrique, con Darmian arretrato nei tre. Si intravedono le prime novità tattiche introdotte dal romeno: un 3-4-2-1 con il francese e Mkhitaryan alle spalle di Lautaro.
Ma il Monterrey ci crede e al 64esimo centra un il palo con un tiro improvviso da fuori di Canales. L’Inter risponde e troverebbe anche il vantaggio con Lautaro, imbeccato da Barella, ma il Toro viene mandato in fuorigioco dal solito Sergio Ramos. Al 77esimo ancora l’argentino ha l’occasione per portare avanti i suoi: Dimarco sbuccia il pallone che arriva, perfetto, al centro area per il Toro che, da solo, spedisce alto un rigore in movimento. Nell’assalto finale dell’Inter c’è tanta confusione. Un caos, unito alla stanchezza, che non permette ai nerazzurri di creare occasioni limpide e, addirittura, a concedere qualcosa sulle volate in ripartenza dei messicani: al terzo minuto di recupero un disimpegno sbagliato di Sucic manda in porta Deossa che sfiora il gol-beffa. Alla fine è un pari amaro per Chivu e i suoi: dopo un primo tempo in cui sono state sprecate troppe occasioni, nella ripresa l'Inter è andata in confusione e non è più riuscita a essere pericolosa.
CARLOS AUGUSTO 7: L’Inter pende a sinistra e la ragione principale è il brasiliano. Solo l’errore da due passi di Esposito gli nega di chiudere il primo tempo con due assist. Corsa e qualità: una sicurezza
SEBASTIANO ESPOSITO 6,5: Vuole dimostrare di valere l’Inter e si vede. Libero di spaziare alle spalle di Lautaro, Seba viene in contro, si propone in tante zone di campo, anche lontano dall’area, e non mai paura di provare la giocata. Si divora un gol sul 1-0 per i messicani che pesa ma, nel complesso, la prestazione c’è stata
NICOLO BARELLA 5: Il vero Barella non c’è più. Con l’Italia o in nerazzurro poco cambia: impreciso, quasi mai pulito nelle giocate. Ha chiaramente bisogno di riposo per recuperare energie fisiche e mentali.
SERGIO RAMOS 7,5: Lo spagnolo dirige il blocco basso del Monterrey con l’esperienza di chi ha combattuto mille battaglie, mandando spesso e volentieri i nerazzurri in fuorigioco. Poi, come spesso gli è successo la carriera, si prende la scena con il gol di testa che manda davanti ai suoi. Fuoriclasse senza tempo.
INTER (3-5-2): Sommer 5,5; Pavard 6 (Luis Henrique dal 58’; 5,5), Acerbi 5, Bastoni 6; Darmian 5,5, Barella 5, Asllani 6 (Sucic dal 68'), Mkhitaryan 6 (Zalewski dal 77', 6), Carlos Augusto 7,5 (Di Marco dal 68'; 5,5); S. Esposito 6,5 (Thuram 58’; 5,5), Lautaro Martinez 6. All. Chivu
MONTERREY(3-5-2): Andrada 6,5; Medina 6, Guzman 6,5, Sergio Ramos 7,5, Arteaga 5,5; Torres 6 (Deossa dal 58’, 7), Rodriguez 5, Canales 7 (Cortizo dal 89', SV); Chavez 6 (Aguirre dal 58’, 6), Berterame 5,5 (Ambriz dal 78', 6), Ocampos 6 (Rojas dal 89', SV). All. Torrent
Marcatori: 25' Sergio Ramos (M); 42' Lautaro Martinez (I)
Ammoniti: 45' Rodriguez (M); 60' Asllani (I); 88' Barella (I); 90' Lautaro Martinez (I)