Il Tribunale ha accettato i ricorsi avanzati contro la decisione della FIS riguardante la partecipazione alle gare di qualificazione olimpica come Atleti Individuali Neutrali
di Marco CangelliGli atleti russi e bielorussi potrebbero prendere parte alle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026. Ad aprire la strada è stato il Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) di Losanna che ha annullato l'esclusione imposta dalla Federazione Internazionale di Sci e Snowboard (FIS) lo scorso 21 ottobre attraverso una risoluzione tesa a "non facilitare la partecipazione di atleti russi e bielorussi come Atleti Neutrali Individuali agli eventi di qualificazione FIS per i Giochi Olimpici e Paralimpici del 2026".
A fronte della decisione del Consiglio Federale, gli atleti russi e bielorussi hanno deciso di ricorrere al tribunale svizzero sostenendo l'esistenza di una violazione degli statuti della FIS e dei principi di neutralità politica e non discriminazione. Il primo ricorso è stato così presentato dalla Federazione Sciistica Russa (RSF), precisamente da 12 atleti e para-atleti russi e dal Comitato Paralimpico Russo. Il secondo ricorso è stato presentato dalla Federazione Sciistica Bielorussa (BSU) e da 5 atleti bielorussi, venendo entrambi accolti parzialmente dal TAS.
Il Tribunale ha quindi sottolineato come se gli atleti dovessero "soddisfare i criteri" stabiliti dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO) per accedere allo status di atleta neutrale, i rappresentanti di entrambi i paesi "dovrebbero essere autorizzati a partecipare agli eventi di qualificazione". Una situazione non semplice considerato che mancano poco più di due mesi al via dei Giochi Olimpici di Milano-Cortina 2026 e le occasioni di qualificarsi sono quindi ridotte, inoltre per rispettare i criteri proposti dal CIO, gli atleti russi e bielorussi non fossero sotto contratto con l'esercito e non avessero attivamente sostenuto l'invasione dell'Ucraina nel febbraio 2022.
Discorso diverso per gli atleti paralimpici che potranno partecipare ai Giochi "nelle stesse condizioni degli altri paraatleti", cioè con inno e bandiera dei propri stati di appartenenza, dato che il Comitato Paralimpico Internazionale ha votato a fine settembre la loro piena reintegrazione autorizzando il ritorno in gara a pieno titolo di russi e bielorussi.