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Val Brevettola Skyrace: vittoria e record per Lolkurraru, Desco imprendibile tra le donne

Record di iscritti per l'evento ossolano che conferma il proprio trend di continua crescita

di Stefano Gatti
29 Lug 2025 - 14:26
 © Simone Spanò

© Simone Spanò

Quattrocento abitanti, più di duecento skyrunners al via. Bastano questi numeri (e queste proporzioni) a restituire la passione e la voglia di fare che stanno alla base del successo di Val Brevettola Skyrace. Un piccolo paese di montagna, quello di Montescheno (in Val d'Ossola), che l'ultimo fine settimana di luglio aumenta di un terzo la propria popolazione per un evento di corsa sui sentieri se vogliamo di nicchia, ma una nicchia che è prima di tutto uno scrigno di tesori di sport, di condivisione e di memoria: valori non scontati e a maggior ragione preziosi. Da difendere e se possibile incrementare. Un surplus di presenze per provare a colmare un'assenza (anzi due) e magari riuscirci, anche solo per un fine settimana d'estate. Giunta quest'anno alla sua ottava edizione, Val Brevettola Skyrace è nata infatti nove anni fa con l’obiettivo di ricordare Manuel Tarovo e Davide Battro, due ragazzi del posto scomparsi in montagna nel 2016.  Tra gli uomini, la Skyrace ha nuovamente visto la vittoria degli skyrunners degli altipiani dell'Africa grazie al keniano Lengen Lolkurraru. In campo femminile invece successo "nostrano", ma dal livello ugualmente internazionale con Elisa Desco.

© Andrea Tarovo

© Andrea Tarovo

Veniamo alla gara dello scorso weekend, la cui fiche tecnica parla di un anello da ventuno chilometri di sviluppo e oltre 1800 metri di dislivello positivo, con passaggio-GPM a quota 1275 dopo poco più di sette chilometri e mezzo. È durata una quindicina di chilometri la bagarre tra Lengen Lolkurraru e Damiano Lenzi domenica 27 luglio. Nell’ultima parte della discesa, il forte atleta keniano ha operato l'allungo decisivo nei confronti dello scialpinista ossolano di Sport Project VCO.

© Simone Spanò

© Simone Spanò

Seconda vittoria a Montescheno dopo quella 2023 per Lolkurraru (ASD Pegarun-Pegacross) in due ore, due minuti e 55 secondi. Il keniano ha migliorato il primato da lui stesso stabilito due anni fa, che il connazionale Paul Machoka (vincitore un anno fa) non era riuscito ad attaccare. Sotto il precedente primato anche il beniamino di casa Lenzi che ha raggiunto la linea d'arrivo con un ritardo di un minuto e 56 secondi dal vincitore.

© Alberto Comana

© Alberto Comana

Di nuovo Kenia sul terzo gradino del podio con Abraham Ebenyo Ekwam che ha chiuso la sua prova in due ore, 24 minuti e 10 secondi. Appena già dal podio l'atleta di casa Andrea Ricchi (ASD Val Brevettola), mentrea sigillare la top five maschile è stato lo skyrunner indipendente Ruben Mellerio.

© Simone Spanò

© Simone Spanò

"Non mi aspettavo di battere il record oggi. Poi ho visto che stavo bene in discesa e ho dato tutto. Un grazie a questa grande organizzazione". (Lengen Lolkurraru)

“Sono contento di questo secondo posto, consapevole che davanti a me c’era uno dei cinque atleti più forti al mondo. È stata una gara dura: ho provato a tenerlo e a recuperare in discesa, poi ho capito che non ce l’avrei fatta”. (Damiano Lenzi)

© Alberto Comana

© Alberto Comana

Ad imporsi in gara-donne è stata come da pronostico blindatissimo la campionessa bormina (di origini piemontesi) Elisa Desco, seguita a Montescheno dal compagno Marco De Gasepri, che l'ha attesa all'arrivo. Un vero e proprio ritorno alla proprie radici per la quarantatreenne atleta di Valtellina Wine Trail che ha trionfato in due ore, 40 minuti e 23 secondi, raggiungendo la sedicesima casella di una classifica assoluta da 209 effettivi, 35 dei quali donne.

© Alberto Comana

© Alberto Comana

Secondo gradino del podio per Sara Locatelli di Sport Project VCO a 22 minuti e 30 secondi da Desco (trentasettesima assoluta), terzo per Alessia Minazzi del GSA Valsesia a 25 minuti e 29 secondi (quarantatreesima).Top five nell'ordine per Carlotta Sormani e per Paola Borella (ASD Castiglione Ossola). 

© Simone Spanò

© Simone Spanò

“Tenevo a essere qui da tanti anni perché volevo provare quell’emozione che avevo sentito raccontare da tanti altri. Beh, l’ho percepita ancor prima di partire. È stata una gara davvero stupenda”. (Elisa Desco) 

© Agnese Ricchi

© Agnese Ricchi

La presenza al via (e poi sui gradini del podio!) di alcuni nomi di primo piano a livello internazionale ha rappresentato un significativo riconoscimento per un evento che cresce anno dopo anno, passo dopo passo (e senza mai farne uno più lungo della gamba). In modo intelligente, seguendo un progetto ben preciso e saldamente legato alle proprie origini. Nato con l’obiettivo di ricordare Manuel Tarovo e Davide Battro, travolti da una valanga pochi mesi prima (nel gennaio del 2016) sulle montagne del Canton Vallese (Svizzera), l'evento VBS ha registrato quest’anno un nuovo record di iscritti e di presenze. I numeri del resto sono da sempre importanti. Duecentocinquanta volontari, un migliaio di spettatori e diversi atleti di livello internazionale appunto. Tutti insieme a tutti a diverso titolo coinvolti in un evento che ha per campo base un paese, quello di Montescheno, che conta appena quattrocento anime e non aveva mai conosciuto realmente la corsa in montagna prima del 2016. Gli organizzatori ringraziano e si rimboccano già le maniche in vista della prova... del nove, nel cuore della prossima estate.

© Simone Spanò

© Simone Spanò

“Siamo certamente contenti di come sta proseguendo questo progetto. Sul ricordo dei nostri amici si basa un’iniziativa che ha saputo unire l’intera comunità della valle, e che dimostra come sia possibile coniugare un evento sportivo di alto livello con una componente sociale e territoriale importante. È questo, in fondo, il messaggio che vogliamo trasmettere”.

© Agnese Ricchi

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