Un evento che poggia su basi solide e punta a crescere ancora senza snaturare il proprio dna
di Stefano GattiÈ un'ottava edizione di Val Brevettola Skyrace segnata dal ritorno del suo recordman quella che si corre domenica 27 luglio a Montescheno, nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola. Tra gli atleti più accreditati per la corsa al podio c'è infatti Lengen Lolkurraru, che nel 2023 aveva stracciato il record precedente del tracciato, fissandolo a due ore, cinque minuti e 26 secondi. Sulla distanza dei ventuno chilometri di gara, il forte keniano dovrà vedersela con avversari di pari livello. Oltre alla presenza del connazionale Abraham Ekwam, i rumours parlano dell’ex campione del mondo di scialpinismo Damiano Lenzi ai nastri di partenza, assieme al nazionale giovanile Oscar Tonietti, a Sergio Bonaldi e Riccardo Sterni che potranno regalare qualche sorpresa. Al femminile, a sorpresa la candidata numero uno al gradino più alto del podio è la valtellinese d'adozione e piemontese di nascita Elisa Desco, destinata a contendersi la vittoria (e verosimilmente un buon piazzamento nella classifica assoluta) con le beniamine local Paola Varano e Sara Locatelli. Ad imporsi lo scorso anno erano stati il fotrte keniano Paul Machoka e la toprunner azzurra Benedetta Broggi.
© Roberto Motta
UNA SKY INTENSA
La VBS confermcon il percorso storico: quello di una skyrace particolarmente tecnica, con 1860 metri di dislivello. Un giro ad anello che ricalca quello del Lautani, una delle processioni più antiche delle Alpi. Sono previsti due cancelli orari: uno sarà fissato a due ore e 30 minuti all’alpe Ogaggia, al termine della prima grande salita. Il secondo chiuderà invece cinque ore dopo il segnale di partenza al colle del Pianino, lungo la discesa. Si tratta di barriere orarie non particolarmente proibitive, che consentono però ugualmente al comitato organizzatore di garantire la sicurezza di atleti e volontari senza troppe eccessive restrizioni.
Oltre ai primi sette classificati delle categorie maschile e femminile, si assegnerà un premio ai vincitori del Gran Premio della Montagna, al termine dei 1300 metri di dislivello della prima salita. Previsto anche un riconoscimento per l’abbattimento degli attuali primati sulla distanza: quello maschile, detenuto da Lolkurraru, e quello femminile ormai da sette anni in mano alla rumena Denisa Dragomir.
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CRESCITA COSTANTE
“Torniamo forti di una crescita importante, dovuta al grande lavoro degli ultimi anni, all’enorme mole di volontari in campo e alla diffusione legata al documentario 'L’eco delle campane d’inverno', dedicato alla storia locale ma diffuso a livello internazionale”. L’evento ha raccolto l’ennesimo sold out in quanto a iscrizioni, con 220 pettorali assegnati nell’arco di un paio di settimane dall’apertura. Un tetto che il comitato organizzatore VBS si è autoimposto allo scopo mantenere l’alta qualità dell’iniziativa sotto tutti i punti di vista. Al centro del progetto, del resto, resta forte la carica emotiva che lega indissolubilmente la manifestazione alla memoria di Manuel Tarovo e Davide Battro, due giovani di Montescheno morti in montagna nel 2016. Val Brevettola Skyrace non esisterebbe senza il desiderio di tutta la comunità locale di ricordarli.
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LA COMPONENTE BENEFICA
Forte di questa spinta locale, l’organizzazione ha mantenuto negli anni, una crescente attenzione alla componente benefica del progetto. Quest’anno l’obiettivo sarà raccogliere fondi per acquistare dei macchinari sanitari in favore del Corpo dei Volontari del Soccorso di Villadossola, che, con un grande progetto come quello del Polo delle emergenze, si trovano di fronte a un periodo intenso.
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Sarà centrale anche la presenza della sezione ossolana di UGI, l’Unione dei Genitori Italiani contro i tumori infantili, con cui da anni prosegue una collaborazione. L'obiettivo è andare incontro in modo sempre più importante a tutte le associazioni che collaborano con l'evento VBS e che fanno del volontariato: la vera anima di un progetto che punta a restituire qualcosa al territorio dopo aver ricevuto tanto in questi anni.
© Sara Mellerio