CORSA IN MONTAGNA

Sfida Italia-Kenya sui sentieri del Giir di Mont: Maestri e Wambui Murigi brillano in Valsassina

Nella versione breve del prestigioso appuntamento della Valsassina la spuntano il giovanissimo Elephantus Mwangi Njeri e l'esperta Alice Gaggi

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Sfida Italia-Kenya sui sentieri del Giir di Mont: Maestri e Wambui Murigi brillano in Valsassina - foto 1
© Marco Gulberti

Scusate il ritardo… Anzi no! Iscritto “last minute" alla ventinovesima edizione del Giir di Mont, al suo esordio in Valsassina Cesare Maestri ha infilato una dopo l’altra tutte le marce sullo spettacolare tracciato da 32 chilometri e 2400 metri di dislivello positivo che tocca tutti gli alpeggi (i “mont”, appunto) di Premana-  in provincia di Lecco - aggiudicandosi una vittoria che fa curriculum! Secondo e terzo gradino del podio 2022 confermato per Cristian Minoggio e per il local hero Mattia Gianola. Assente dell’ultima ora Elisa Desco (fermata da un infortunio), tra le donne a fare la voce grossa è stata la fortissima keniana Lucy Wambui Murigi,al suo secondo successo nel Giir. Il suo giovanissimo connazionale Ephantus Mwangi Njeri ha battuto tutti nel Mini Giir da 18 chilometri (1200 metri D+), vinto al femminile dalla nostra Alice Gaggi, il sorriso più veloce della corsa sui sentieri.

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© Francesco Bergamaschi

Partenza all’arrembaggio per Lengen Lolkurraru (Pegarun ASD) che fino a poco dopo la boa di metà gara (Alpe Rasga, quarto rilevamento intermedio) manteneva un vantaggio prossimo al minuto e mezzo sui più diretti inseguitori. Nel tratto iniziale dell’ultima e più lunga salita della prova - quella che porta all’Alpe Deleguaggio - il forte keniano (recente vincitore di Val Brevettola Skyrace in Piemonte) è entrato in crisi, facendosi raggiungere dai rivali e chiudendo alla fine in quinta posizione, con quasi tre minuti e mezzo di ritardo dal vincitore Maestri (Atletica Valli Bergamasche Leffe) che ha messo la freccia su Lolkurraru per chiudere primo con il tempo finale di tre ore, 20 minuti e 10 secondi, reggendo alla rimonta di Cristian Minoggio.

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© Marco Gulberti

Lungo la picchiata finale da Deleguaggio al traguardo posto in fondo alla centralissima via Roma, il fortissimo piemontese in forza a Dinamo Running Team ha “tagliato” buona parte dei due minuti che lo dividevano da Maestri allo scollinamento, fino ad attraversare la linea d’arrivo ventidue soli secondi dopo il vincitore.

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© Marco Gulberti

Grandissima performance anche per l’idolo di casa Mattia Gianola (recente vincitore della Stralivigno) che ha corso lungamente in marcatura del compagno di squadra Minoggio e sigilla il podio con il tempo di tre ore, 25 minuti e otto secondi. Per Minoggio e Gianola, conferma del secondo e del terzo posto di un anno fa, allora alle spalle di Petro Mamu.

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© Marco Gulberti

Nella top five anche Luca Del Pero (Sky Lario Runners ASD) e il già citato Lolkurraru. A completare la top ten sono stati invece nell’ordine Alessandro Rossi (ASD Sportiva Lanzada), il quotatissimo marocchino nauralizzato spagnolo Ait Malek (Grupo Alpino Benal-Madena), Andrea Rota di OSA Valmadrera, Danilo Brambilla (ASD Falchi Lecco) e Mattia Tanara di ASD KM Sport.

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© Francesco Bergamaschi

Ugualmente emozionante e “tirata” emozionante la prova femminile, che ha però dovuto fare a meno della vincitrice 2022 (e recordwoman) Elisa Desco a causa di un problema dell’ultimo minuto ad una caviglia. L’assenza della campionessa bormina ha aperto il pronostico ma solo in parte perché la keniana Lucy Wambui Murigi (Atletica Saluzzo) ha sostanzialmente controllato le operazioni, staccando progressivamente Martina Valmassoi, con uno strappo deciso a partire dal GPM di Larecc, chiudendo poi la missione-vittoria in quattro ore, due minuti e 56 secondi (28esima della classifica assoluta). Senza dimenticare che Lucy si era imposta sul traguardo di Premana nel memorabile Mondiale 2017 di corsa in montagna. 

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© Marco Gulberti

Secondo posto meritatissimo e di grande prestigio per Valmassoi: la polivalente atleta bellunese di ASD SS Limonese ha tagliato il traguardo con sette minuti e 10 secondi di ritardo dalla vincitrice (34esima del ranking). Terza gradino del podio con il finishing time di quattro ore, 20 minuti e 59 secondi per la inossidabile rumena del Team SCARPA Ingrid Mutter (45esima). A completare la top five Martina Bilora di GEFO Gruppo Falchi Escursionisti Olginatesi) ed Elisa Presa di ASD Team KM Sport).

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© Marco Gulberti

Coinvolgente e caldissimo quanto l’appuntamento sovrano, il Giir di Mont nel formato da 18 chilometri quest’anno per la prima volta dal suo esordio ha potuto vantare un numero di partecipanti più alto della gara principale, grazie soprattutto ad un gran numero di interessanti giovani classe 2005 che si sono trovati a confrontarsi con i big della corsa in montagna.

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© Giir di Mont Press Office

Ad imporsi senza incertezze in gara-uomini il keniano Ephantus Mwangi Njeri (Run2gether) che fa fin dall’inizio gara solitaria e abbassa di tre minuti e 45 secondi il tempo siglato dodici mesi fa dal compagno di squadra Ebenyo Abraham Ekwam sul percorso rivisto dopo le alluvioni del 2019: uno splendido primato da un’ora, 33 minuti e otto secondi che fissa molto in alto l’asticella. Secondo gradino del podio per Lorenzo Cagnati (La Recastello Radici Group) che migliora il proprio PB su questo tracciato e scende a sua volta (e di un minuto abbondante) sotto il precedente record, chiudendo in un’ora, 35 minuti e 50 secondi. A chiudere i giochi del podio è invece il diciottenne scialpinista iridato valtellinese Erik Canovi (Polisportiva Albosaggia) con il tempo di un’ora, 42 minuti e 38 secondi: lontano dai primi due ma alla prima esperienza al Giir e quindi con ampio margine di miglioramento: un giovane da tenere d’occhio e un talento… per ogni stagione.

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© Giir di Mont Press Office

Se in campo maschile il mini-Giir ha visto i giovanissimi in clamorosa evidenza, tra le donne la 18KM di Premana ha premiato l’esperienza e nello specifico (oltre alla sua classe, si capisce), quella di Alice Gaggi. Sempre sorridente e positiva ma non per questo meno provvista di “cattiveria” agonistica, la campionessa di Morbegno (La Recastello Radici Group/Brooks Trail Runners) si è imposta al suo debutto in questo formato, rientrando alla base (senza aver mai ceduto il comando) in un’ora, 54 minuti e 49 secondi (23esima assoluta).

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© Giir di Mont Press Office

Medaglia d’argento per Giulia Pol (Black Warriors, 35esima del ranking). La campionessa italiana skyrace resta un minuto e 38 secondi sopra il muro delle due ore di gara (ritardo da Gaggi: sei minuti e 40 secondi). Tocco internazionale con il terzo gradino del podio salito meritatamente dalla francese Noemie Vachon (36esima assoluta) con ventitré secondi di ritardo dalla Pol che - vale la pena ricordarlo a titolo di curiosità - replica nella gara breve il secondo posto targato Belluno di Martina Valmassoi!

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