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TRAILRUNNING E CORONAVIRUS

L'UTMB si ferma: impossibile dare vita al festival del trailrunning

Cancellato per la prima dalla sua nascita nel 2003 l'UTMB, una delle prove-simbolo del trailrunning a livello mondiale

21 Mag 2020 - 10:23

Sarebbe diventato ... maggiorenne quest'anno, alla fine di agosto, con la sua diciottesima edizione, ma anche il "mitico" Ultra Trail du Mont-Blanc cede il passo alla pandemia. Alla base della decisione presa dagli organizzatori ragioni legate all'impossibilità di garantire le necessarie condizioni di sicurezza a migliaia di atleti, al personale in servizio sul percorso ed agli abitanti dei luoghi attraversati dalla prova,

Cancellato! Niente UTMB per il 2020. La notizia era nell'aria già da qualche tempo, in qualche modo "impigliata" sulle guglie del Monte Bianco, il massiccio nel quale le Alpi culminano ai 4810 metri di quota di una calotta di ghiaccio dalla quale si può idealmente gettare uno sguardo su un panorama vastissimo ed al tempo stesso sull'itinerario (per gli appassionati ugualmente grandioso) dell'Ultra Trail du Mont-Blanc, uno degli appuntamenti più impegnativi e ricchi di fascino del panorama mondiale della specialità. La decisione è stata presa dal Comitato Organizzatore in conformità con le disposizioni governative e dopo consultazione con autorità locali, partners commerciali e naturalmente con il Comitato Medico della prova. Non si correrà quindi quest'anno alla fine di agosto (dal 24  al 31) sui sentieri che compiono il periplo del massiccio, con partenza ed arrivo a Chamonix-Mont-Blanc, lungo un itinerario che misura 171 chilometri, copre un dislivello positivo di diecimila metri, si sviluppa a cavallo di Francia, Italia e Svizzera ma soprattutto rappresenta l'evento più prestigioso di un vero e proprio festival del trailrunning che offre una proposta di altre sei prove (dai cento fino ai quindici chilometri) ed un coloratissimo ed affollatissimo (ecco, appunto ...) Salone dell'Ultra Trail. E che ogni anno a partire dal 2003 coinvolge diecimila runners (a fronte di oltre trentamila richieste) da oltre cento nazioni, e poi ancora centomila visitatori ed abitanti delle diciotto municipalità attraversate. Insomma, numeri e circostanze che, nel panorama attuale, lasciavano pochissimi spazi di manovra a Catherine Poletti, fondatrice dell'UMTB nell'ormai lontano 2003:

"In montagna ci confrontiamo  con il rischio e mettiamo in campo una dedizione fuori dal comune, Quando le condizioni non ci sono, è ragionevole rinunciare e tornare indietro. Affrontare il rischio fa parte della nostra cultura, cosiccome lo è avere coscienza del limite. Arrendersi significa mostrare coraggio. Quando si rinuncia ad una scalata, lo facciamo nella consapevolezza che ci saranno altre occasioni di riprovarci: quando le condizioni torneranno buone, quando saremo pronti, quando la tempesta sarà passata".

Non si tratta, nelle parole di Poletti, semplicemente di adeguarsi a leggi e regolamenti. Il focus è sul senso stesso di un evento che , proprio in quanto tale, va ben oltre una prova sportiva di livello assoluto che, nel suo albo d'oro incolonna plurivincitori come Kilian Jornet, François D'Haene e Xavier Thevenard (tre successi a testa) tra gli uomini e, al femminile, Elizabeth Walker (cinque vittorie) e Rory Bosio (due). Senza dimenticare i vincitori della scorsa edizione: il catalano Pau Capell e la statunitense Courtney Dauwalter. E con un pensiero speciale (e tricolore) alla doppietta di Marco Olmo (2006-2007) ed alla straordinaria affermazione di Francesca Canepa nel 2018.

"Il trailrunning ha a che fare con la condivisione. Vuol dire prendersi del tempo per fare quattro chiacchiere al punto di rifornimento. Significa libertà di movimento. Le attuali circostanze di fatto impediscono di organizzare eventi che offrano la possibilità di vivere queste emozioni. Abbiamo provato ad immaginare un avvenimento adattato alla situazione, con partenze scaglionate, un numero limitato di atleti, misure di distanziamento sociale alle basi-vita. Ma non ne sarebbe risultata un'edizione dell'UTMB all'altezza della sua tradizione e soprattutto, all'altezza delle aspettative di chi vi avrebbe preso parte. Quindi ora ... si tratta di avere pazienza".

Ne servirà parecchia, di pazienza, a chi si era guadagnato il diritto di appuntarsi il pettorale nella gabbia di partenza di Place de l'Église a Chamonix, al via della propria avventura, comunque indimenticabile. La prossima edizione infatti è già programmata per la settimana dal 23 al 29 agosto del 2021..

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