TRAILRUNNING

LUT 2021: Namberger da record, Bruyas senza rivali. Successi italiani con Desco e Valmassoi nella Cortina Trail e nella UltraDolomites

Quattro prove nel programma di uno degli appuntamenti internazionali più ricchi di contenuto e di atmosfera all'ombra delle Tre Cime di Lavaredo.

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Cortina d’Ampezzo capitale mondiale del trailrunning nell’ultimo fine settimana del mese di giugno. L’appuntamento è naturalmente quello della LUT, acronimo che identifica e riassume un mondo intero (appunto): quello della Lavaredo Ultra Trail, con tutto il suo carico di passione, fatica e suggestione, spalmato su quattro prove. Hannes Namberger si impone a tempo di record nella gara regina, la prova ultra da 120 chilometri e 5800 metri di dislivello che vede Marco De Gasperi sesto al traguardo. Tra le donne vittoria francese con Camille Bruyas.  

La Sportiva Lavaredo Ultra Trail regala spettacolo ed emozioni fin dalla partenza - alle 23 in punto di venerdì 25 giugno - ai 1200 concorrenti della gara più prestigiosa e massacrante tra le quattro del fine settimana targato LUT: 120 chilometri di sviluppo e 5800 metri di dislivello positivo. Tanto pubblico, applausi calorosi e musica a scaldare gli animi per una partenza da brividi, anzi partenze da brividi, perché lo start quest’anno è stato scaglionato in tre (uno start ogni dieci minuti) allo scopo di limitare il più possibile gli assembramenti e garantire il rispetto delle normative sanitarie anti-covid.

Pronti, via e subito a prendere le redini del comando della LUT è uno dei favoriti: lo spagnolo Andreu Simon Aymerich. È lui a transitare in testa al primo rilevamento di Ospitale dopo dieci, abbordabili, chilometri. A seguirlo - ad una manciata di secondi - l’altoatesino Andreas Reiterer e lo svedese Carl Sӧrman, quest'ultimo staccato di un minuto. Con il passare dei chilometri e delle ore della notte la situazione cambia perché ad affiancare Aymerich in testa arriva il tedesco Hannes Namberger che era partito senza forzare. Sono loro due a viaggiare in testa appaiati,  scavando un vantaggio di assoluto rispetto sul resto del gruppo dei migliori. Corrono forte sui sentieri verso Misurina e il rifugio Auronzo (ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo) e poi ai passaggi del lago di Landro, di Cimabanche e della Val Travenanzes.

Mentre tanti favoriti “saltano”, Namberger prende il comando ed a Col Gallina - nei pressi del Passo Falzarego - ha una cinquantina di secondi su Aymerich. Al passo Giau (KM 104) il tedesco e lo spagnolo passano di nuovo insieme ma nel tratto che va dal Giau a Forcella Ambrizzola, Namberger cambia marcia e nel giro di sei chilometri scava un gap di quasi tre minuti tra lui e l’iberico che poi nell’ultimo tratto, quello in discesa da Croda da Lago (KM 111) all’arrivo, crescerà ancora. Apoteosi per Namberger in Corso Italia, accolto da un pubblico festante che il bavarese di Ruhpolding ringrazia con inchini e applausi. 12 ore, 2 minuti e 12 secondi: questo il responso del cronometro che sancisce il nuovo record della manifestazione. Aymerich arriva stremato, sette minuti ed un secondo dopo il vincitore. A completare il podio, bissando il terzo posto del 2017, è il norvegese Sebastian Krokvig.

Queste le prime parole di Namberger.

“È stato sempre un sogno per me essere qui ed il sogno oggi si è avverato, con una fantastica vittoria. Ho fatto gara parallela con Aymerich, aprendo poi il gas nell’ultima parte in discesa. È andata davvero bene”. 

Primo azzurro al traguardo - sesto - il valtellinese Marco De Gasperi, che riassume così il suo debutto assoluto alla LUT:

“Su queste distanze mi definisco uno studente impreparato e dunque sono partito accorto. Nei primi chilometri ero fuori dai venti, poi salendo verso il Passo Tre Croci le gambe andavano abbastanza bene e ho cominciato a risalire posizioni verso Misurina e poi verso il rifugio Auronzo. A questo punto l’obiettivo è diventato il quinto posto ma uno sbaglio di percorso a un bivio mi è costato quei pochi minuti che mi hanno ‘relegato’ in sesta posizione. In ogni caso, sono soddisfatto. Tenevo molto ad esserci e ci sono stato: da protagonista”.

 

La gara in rosa ha visto il successo di Camille Bruyas: la ragazza francese - vincitrice della recente "Porte di Pietra" 72K di Cantalupo Ligure - si è imposta con il tempo di 14 ore, 6 minuti e 16 secondi, precedendo di ventidue minuti abbondanti la statunitense Katie Schide e di quasi tre quarti d’ora la svedese... di Chamonix Mimmi Kotka. Prima italiana  un’atleta local: l’ampezzana Barbara Giacomuzzi - ex azzurra dello sci di fondo - undicesima al traguardo di Cortina.

 

Ad imporsi nella UD Ultradolomites da 80 chilometri e 4100 metri di dislivello positivo (l’ultima nata tra le gare griffate LUT) è stato il ceco Marek Causidis (otto ore, 10 minuti e 26 secondi). Secondo e terzo gradino del podio rispettivamente per lo spagnolo Mario Olmedo ed il trentino di Mori Christian Modena. Vittoria tricolore (e bellunese) tra le donne, grazie alla cadorina Martina Valmassoi - azzurra di sci alpinismo e di trail running - prima in nove ore, 21 minuti ed 11 secondi.

 

Successo tricolore anche nel CT Cortina Trail al femminile: prima al traguardo dopo 48 chilometri e 2600 metri di dislivello positivo l’inossidabile Elisa Desco davanti alle polacche Urszula Paprocka e Katarzyna Wilk. Tra gli uomini si impone lo spagnolo Antonio Perez Martinez. Con lui sul podio due atleti scandinavi: il norvegese Jo Forseth Indgaard ed il finlandese Marten Bostrom.

 

Vittoria spagnola anche nella veloce prova d’ingresso, la CS Cortina Skyrace da venti chilometri e mille metri di dislivello. A tagliare per primo il traguardo è Alex Garcia Carrillo, accompagnato sul podio da due italiani: Alex Cavallar e Gianluca Ghiano. Podio interamente tricolore invece nella CS femminile: sul gradino più alto Marta Fabris. Seconda e terza rispettivamente Chiara Fumagalli e Pina Deiana.

 

 

 

 

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