La corsa, antidoto alla solitudine

Iniziare a correre può aiutarci a uscire dal nostro guscio e a trovare nuovi stimoli e amicizie

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Siamo soli, molte, troppe volte. In metro, nel traffico con la mano che cerca nervosamente il cellulare, sui social. Una grande solitudine di massa alla ricerca di un rapporto umano vero. La solitudine blocca le nostre azioni perché da soli è difficile cambiare, uscire dalle solite abitudini. Vorremmo dare una svolta, cercare un po' di benessere, anche correndo, però come farlo, a chi rivolgersi?

Tutti conosciamo qualcuno o qualcuna che corre, magari ne invidiamo la nuova forma, il sorriso più aperto, i racconti che ci investono ogni volta che li incontriamo. Avremmo voglia di chiedere un consiglio, magari senza ricevere lezioni, solo qualche spunto per trovare la forza di iniziare. E così, spesso, ci ritroviamo di nuovo soli con i dubbi da risolvere: come inizio e dove, che cosa mi metto. Sembrano banalità, ma non lo sono. Sentiamo una vergogna sottile, perché uscire con la pancetta che non si può nascondere, la felpa legata dietro, il passo incerto, non è facile né semplice. Tutto diventa più difficile da soli, avremmo bisogno di un aiuto vero, reale, concreto.

Correre è senso di appartenenza 
Invece iniziare a correre potrebbe essere una svolta, quello che ci porterà a pensare di potercela fare, anche in altri ambiti. Perché correre non si limita al solo gesto, riveste una funzione sociale importante, è il gruppo che fa sentire parte viva, con amici che si interessano di te, che chiedono dei tuoi allenamenti. Può rappresentare il senso che forse non troviamo nella vita di tutti i giorni, l'appartenenza, l'alzarsi presto la mattina per andare insieme a una gara e finirla abbracciati ai compagni di squadra.

E' il colore della maglietta che ti fa sentire importante, quel giorno in cui sali sul podio per ritirare il primo premio di categoria. È la possibilità di conoscere un'altra solitudine, quella buona della corsa, quella che fa crescere interiormente, che ci fa credere di più in noi stessi e nelle nostre capacità. Correre è una domenica da vivere in allegria, è la doccia sotto la fontanella fredda, come a 18 anni, per potersi fermare a pranzo con la squadra. Certo non c'è solo la corsa, c'è molto altro, la famiglia, gli affetti, ma è importante capire come il running porti a stare bene con se stessi e gli altri, migliorando la qualità della vita

La solitudine si vince mettendosi in gioco Si tratta di avere la forza e la voglia di uscire dalla solitudine costruita nel tempo, e provare. La solitudine si vince con la predisposizione a mettersi in gioco, non saremo perfetti, non lo saremo mai, ma che importa, ci saremo. Un po' più vivi di prima, percorrendo qualche chilometro in più che presto diventeranno molti, con qualche chilogrammo in meno e la certezza che qualcosa si può fare.
Ci sarà tanto tempo da vivere, con allenamenti, saluti e sorrisi alle persone che incontreremo nelle nostre corse, che saranno sempre di più, perché verremo riconosciuti come parte di un mondo che fa del movimento una parte integrante della vita senza dimenticare di aiutare anche altri a iniziare, perché lì sta la differenza. Saremo meno soli, o forse non lo saremo più, avremo traguardi da raccontare e quella luce dentro che è gioia vera.

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