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TRAILRUNNING E CORSA IN MONTAGNA

KV Chiavenna Lagùnc: "manita" di Aymond nel quarantesimo anniversario

Vittorie di Lolkurraru e Bianchi nel Val Bregaglia Trail che completa il weekend chiavennasco

di Stefano Gatti
15 Ott 2025 - 12:44
 © Marco Gulberti

© Marco Gulberti

Nessuno come lui: Henry Aymonod sale per la quinta volta sul gradino più alto del podio dello storico KV Chiavenna Lagùnc. Ad alzare ancora una volta il Trofeo Amici Madonna della Neve Lagùnc nel suo quarantesimo anniversario è stato l’indiscusso “hombre vertical” valdostano. Il tiepido di una splendida giornata autunnale ha illuminato il caratteristico borgo di Lagùnc e il traguardo del più importante e blasonato chilometro verticale del mondo, il primo certificato ufficialmente Fidal e World Athletics, terreno di una agguerrita sfida fino... all’ultimo gradino di pietra. Tra le donne si è imposta la scozzese Kirsty Skye Dickson che ha confermato la buona tradizione delle atlete e degli atleti dei Paesi anglosassoni a Chiavenna.

Scattato in modalità adrenalina verticale, il weekend chiavennasco è stato completato dal veloce e corribile Val Bregaglia Trail che ha incoronato il keniano Lengen Lolkurraru e la nostra Beatrice Bianchi. Anche nel formato trail insomma - ma a generi invertiti - un successo per i nostri e uno per gli atleti in arrivo dall’estero.

© Chiavenna Lagùnc Ufficio Stampa

© Chiavenna Lagùnc Ufficio Stampa

Andiamo con ordine, partendo dalla ventiseiesima edizione del KV che si è svolto lungo una traccia di gara da tre chilometri e duecento metri per mille metri (appunto) di dislivello positivo. Resiste ancora il record da 30 minuti e 27 secondi fissato da Bernard Dematteis nell'ormai lontano 2013. Nessuno degli atleti al via quest'anno è riuscito a scendere sotto i trentuno minuti. I magnifici quattro italiani in gara non hanno peraltro deluso le aspettative di tifosi e spettatori. Nonostante un recente problema fisico Henri Aymonod (portacolori di US Malonno) ha avuto la meglio sulla diretta concorrenza, fermando il cronometro su tempo di 31 minuti e 16 secondi, solo uno in più dello scorso anno. Per il popolare "Aymo" si tratta della quinta affermazione dopo la tripletta 2019-2020-2021 e il più recente successo del 2023.

Seconda piazza dietro al valdostano per Andrea Rostan di Atletica Saluzzo (alla sua seconda partecipazione) con un tempo finale da 32 minuti esatti ed un netto miglioramento sulla sua precedente performance. Sul terzo gradino del podio sale il nuovo fenomeno africano Richard Omaya Atuya, arrivato in Europa sulle tracce dei fenomenali Patrick Kipngeno e Philemon Kiriago. Il keniano di Run2gether si è ormai imposto come il terzo violino della squadra austriaca con una incredibile stagione 2025: trionfo con record al Vertical Nasego e alla Šmarna Gora Rekord e argento Uphill nei recenti Mondiali di Trail e Mountain Running di Canfranc, sui Pirenei spagnoli. Per Atuya tempo di 32 minuti e 13 secondi, una buona base di partenza per tornare a Chiavenna con l’obiettivo di attaccare il record.

Quarta posizione per Andrea Elia (La Recastello Radici Group), vincitore del KV nel 2024 e protagonista quest'anno di una stagione ad altissimo livello che lo ha lanciato nell’elite dei migliori specialisti only up a livello planetario. Per lui però a Chiavenna una giornata complicata e un tempo finale da 32 minuti e 35 che non gli permette di affacciarsi al podio. 32’35” condizionato da una giornata difficile. Marcello Ugazio di Sport Project VCO completa la top five davanti all’altro italiano Tiziano Moia (Gemonatletica).

© Marco Gulberti

© Marco Gulberti

In campo femminile, la vittoria nel KV Chiavenna Lagùnc è andata con il tempo di 38 minuti e 36 secondi alla scozzese Kirsty Skye Dickson (ventitreesima della classifica assoluta) davanti alla elvetica Paola Stampanoni che migliora il terzo posto 2024, lasciandosi dietro la campionessa italiana di corsa in montagna Vivien Bonzi (La Recastello Radici Group) reduce da un anno in cui ha sofferto per un infortunio che non le ha permesso di brillare come suo solito né tantomeno di presentarsi ai Mondiali di Canfranc di settembre, dove le colleghe azzurre hanno vinto l’oro a squadre. Tanto Stampanoni quanto Bonzi chiudono oltre i quaranta minuti di gara: per soli sei secondi la forte verticalista elvetica (trentaquattresima assoluta), per 43 secondi l’azzurra (trentasettesima). Su ferma ai piedi del podio l'altra azzurra Benedetta Broggi (Sport Project VCO, trentanovesima).

© Chiavenna Lagùnc Ufficio Stampa

© Chiavenna Lagùnc Ufficio Stampa

Archiviato il vertical, spazio a Val Bregaglia Trail, la cui nona edizione ha proposto un percorso rinnovato che abbraccia ancora di più tracciati boschivi attraversando le meraviglie del territorio in venticinque chilometri e 1000 metri di dislivello positivo tra Italia e Svizzera, con partenza da Promontogno. Un trail che si trasforma in un viaggio tra geologia, cultura e leggenda, sulle tracce dei contrabbandieri e delle antiche vie di collegamento tra i due paesi. I trailrunners hanno attraversato i boschi di castagni secolari di Castasegna, passando al cospetto delle spettacolari Marmitte dei Giganti a Piuro, delle sculture naturali forgiate dai ghiacci e dalle acque impetuose del tempo per poi terminare la loro corsa - dopo le cascate dell’Acquafraggia - nel centro storico di Chiavenna.

Alla partenza da Promontogno (832 metri di quota), la gara è cominciata con una salita che ha portato i trailrunners fino a Soglio, riconosciuto come il villaggio più bello della Svizzera e della Val Bregaglia: un piccolo borgo autentico e incontaminato dalle case totalmente in pietra e legno e palazzi nobiliari. Qui Vivien Bonzi è in testa, ma nella discesa da Soglio la portacolori La Recastello deve lasciare spazio alla compagna di squadra Beatrice Bianchi - d’altronde fortissima discesista - che non cederà più il comando della prova. 

© Val Bregaglia Trail Ufficio Stampa

© Val Bregaglia Trail Ufficio Stampa

All’interno dei boschi del castagneto secolare di Castasegna, uno dei più antichi e ampi d’Europa, Luca Merli deve cedere la seconda posizione che occupava fino a quel momento alle spalle di Lengen Lolkurraru, lasciando strada ad Abraham Ebenyo Ekwam e a Kevin Kibet di Atletica Saluzzo. Oltrepassato il confine italo-svizzero i tre keniani hanno affrontato l’ultima salita verso Savogno, per poi volare nella lunga discesa di dieci chilometri attraversando Crana e Sant’Abbondio. Da qui uno dei passaggi tra i più suggestivi del trail, le cascate di Acquafraggia a Borgonuovo, che con il loro spettacolare doppio salto impressionarono anche Leonardo da Vinci. Le loro acque bagnano il terreno e lo rendono un punto critico per gli atleti che a questo punto entrano nel nuovo tratto aggiunto al percorso, con l’ingresso nel Parco delle Marmitte dei Giganti a Piuro, museo a cielo aperto di sculture naturali forgiate dai ghiacci e dalle acque. Quest’ultimo tratto impegnativo lancia i tre keniani verso la volata finale tra le vie del centro storico di Chiavenna, dove li aspetta il traguardo in Piazza Bertacchi. Lolkurraru la spunta sui due connazionali con il tempo finale di un’ora, 43 minuti e 35 secondi, con un vantaggio di un minuto e due secondi su Ebenyo Ekwam, mentre Kibet (portacolori di Atletica Saluzzo) sigilla il podio in un’ora, 46 minuti e sette secondi. Quarto posto e per il migliore degli italiani Luca Merli (SA Valchiese) a quattro minuti e sette secondi dal vincitore. Il britannico Jakie Collier chiude la top five a undici minuti e 42 secondi da Lolkurraru, davanti al nostro Francesco Bongio (La Recastello Radici Group) che collega Pramontogno e Chiavenna in un’ora, 56 minuti e 29 secondi.

© Val Bregaglia Trail Ufficio Stampa

© Val Bregaglia Trail Ufficio Stampa

Tra le donne, Beatrice Bianchi riscatta la giornata dei verde-nero Recastello aggiudicandosi il gradino più alto del podio con il tempo finale di due ore, due minuti e 53 secondi, raggiungendo la quattordicesima casella della classifica assoluta. Superata in discesa a Soglio dalla vincitrice e sua compagna di colori, Bonzi sale per la seconda volta sul podio nel giro di ventiquattro ore (ventesim del ranking intergenere), migliorando il terzo posto vertical del sabato, chiudendo a sei minuti e 51 secondi dalla vincitrice ma con un anticipo - necessario e sufficiente - di 48 secondi su Martina Franchetti di Sport Club Merano, ventitreesima assoluta.