Venti chilometri in modalità gravel running tra vie, piazze, parchi e le architetture storiche e modernissime della metropoli con le Aero Blaze 3 by Salomon
di Stefano Gatti© ENDUpix/Salomon Running Milano Press Office
Sapessi com’è strano correre in salita… a Milano! Questo è il racconto di una traversata cittadina a passo di corsa e pettorale addosso come ce ne sono tante nel calendario sportivo meneghino, anzi… come nessuna! Sì perché - a differenza di maratone e mezze maratone che hanno per teatro la metropoli lombarda - Salomon Running Milano propone qualcosa di diverso, di curioso e di intrigante. Attraversare la città andando ostinatamente a cercare le sue salite e naturalmente le successive discese, fino ad accumulare un dislivello intorno ai centocinquanta metri. Niente di che, viene da dire. Sì ma siamo pur sempre nel bel mezzo della Pianura Padana e va reso pieno merito agli organizzatori di aver studiato una traccia gara molto particolare che costringe i runners - duemilasettecento domenica 5 ottobre al via - a togliere di tanto in tanto una marcia non appena la strada sale e magari di infilarne due quando la stessa tende a sparire sotto i piedi. Quindi via con asfalto e strada bianca, sovrappassi e sottopassi, tartan e ghiaia, sentierini sassosi e tratti da gara di cross. Si chiama gravel running e l’evento organizzato da Salomon ne è un esempio quantomai calzante. La corsa in natura scende in città!
© Stefano Gatti
Il villaggio-gara si trova in Piazza Tre Torri, nel futuribile contesto di CityLife. Ci arrivo per tempo, quando ancora la città è avvolta nel buio, sorprendentemente Bella e Addomentata, che si avvia pigramente incontro ad un’alba silenziosa, tranne per le urla sommesse di un vento tesissimo e… inatteso. Primo compito di giornata ritirare pettorale e pacco-gara, ma soprattutto le Salomon Aero Blaze 3 che il brand della Grande Esse mi mette a disposizione per affrontare i venti chilometri e duecento metri della prova di cartello di un evento completato dalla versione non competitiva della stessa e dalle due prove da quindici e dieci chilometri.
© Salomon Running Milano Press Office
Subito seguito da tanti altri, inauguro come spogliatoio una delle panchine di Piazza Burri, al cui capo opposto si trova il deposito borse. Poi via negli amati colori di ASD Sportiva Lanzada (Valmalenco) verso l’arco Salomon di partenza del vicino Viale Cassiodoro. Dopo la recente Monza21 sull’asfalto dell’Autodromo Nazionale e lungo i viali del Parco della Villa Reale, questa è la seconda “mezza” o giù di lì nello spazio di otto giorni, prima di tornare a puntare verso le montagne “vere”.
© Garmin Connect/Google Maps
Pronti via, si punta subito verso sudest per il primo anello di gara che ci vede tutti quanti (settecento circa tra agonisti e non competitivi) lanciati lungo le vie deserte - Rossetti, Mascheroni e XX Settembre - di una città ancora (e giustamente) sonnacchiosa: sono pur sempre le otto e pochi minuti della domenica mattina. Lasciamo l’asfalto per la ghiaia finissima del Parco Sempione e iniziamo a girare intorno al Castello Sforzesco, per poi entrare in uno dei settori più spettacolari di questa gara che alterna continuamente gli spazi verdi della città e quelli più ricchi di storia: il fossato che circonda le mura del Castello!
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Salomon Running Milano offre infatti la possibilità esclusiva di percorrerne un tratto, entrandovi da un passaggio “segreto” normalmente chiuso al pubblico. La sensazione è quella di essere… gladiatori che entrano nell’arena: per fortuna ad attenderci non ci sono leoni, tigri o altri animali esotici, tantomeno… coccodrilli! Dura poco ma è bellissimo, poi si torna al piano strada (anzi parco) per lo stesso pertugio dal quale eravamo entrati e lungo il quale è stato opportunamente istituito il… doppio senso di marcia. Già perché siamo tantissimi e - inizio proprio qui a rendermene conto - per una volta mi sto difendendo abbastanza bene e sono confortevolmente nel primo terzo della classifica. Ci resterò fino alla fine.
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Raggiunto e superato il punto più sud dell’intero tracciato di gara, impostiamo la rotta nordovest che comporta la “risalita” di tutto il Parco Sempione, lasciando ad un paio di centinaia di metri sulla destra l’Arena Civica Gianni Brera: sarebbe stato bello compierne un giro di pista e raggiungere così la mezza maratona esatta e questo è un suggerimento diretto agli organizzatori! Lasciamo il Parco doppiando l’Arco della Pace (dove mi imbatto nel collega Christian che ne ha molta più di me) e (per)corriamo un chilometro abbondante lungo Corso Sempione e poi Via Savonarola, preparandoci allo spettacolare tratto di gara all’interno del Velodromo Maspes Vigorelli, un altro passaggio esclusivo che ci viene offerta da questa specialissima giornata a passo di corsa e comprensivo di un tratto indoor nella “pancia” dell’impianto. Siamo a poche decine di metri dal villaggio-gara di CityLife ma il nostro “destino” è altrove. Fin qui per la verità poco dislivello ma il bello deve ancora arrivare!
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Il lungo rettilineo di Via Gattamelata ci porta verso la spianata (mica tanto perché in realtà è un piano inclinato, che prendiamo in salita) di Piazza Gino Valle che - dicono i bene informati - è la più grande di Milano. Lasciamo sulla destra Casa Milan e, scavalcato il trafficatissimo (ma non oggi) Viale Renato Serra, ci affacciamo ad una delle “vette della città: il conoide del Parco Industria, creato (come le altre collinette che lo formano) con le macerie dello storico stabilimento Alfa Romeo del Portello. Il percorso lo risale ad andamento circolare fino alla sua cima, per poi ridiscenderlo nella stessa modalità. Fa un po’ l’effetto “criceto sulla ruota” ma soprattutto ancora adesso non capisco come abbiamo potuto salire senza impattare con chi stava già scendendo e ridiscendere evitando il frontale con chi stava salendo… Uno screenshot della circostanza renderà forse un po’ meglio l’idea…
© Garmin Connect/Google Maps
Ci attardiamo ancora per qualche centinaia di metri in questo interessantissimo parco tematico che merita una visita... prendendosi tutto il tempo necessario, poi è tempo di mettere nel mirino Monte Stella, la “montagnetta di San Siro”, limite nord della traccia di gara che ha orientamento sudest-nordovest… e ritorno. Prima però un altro giro di giostra sulla pista del Centro Sportivo XXV Aprile, che ci lancia con la fionda verso Monte Stella, appunto. Lasciamo l’asfalto per forzarne la… vetta a suon di inversioni nel bosco. La raggiungiamo - ed è uno dei momenti più stranianti della giornata - risalendo un terrapieno erboso (e scivolosissimo a causa della pioggia della vigilia) attrezzato con… corde fisse, stile alpinismo ma anche skyrunning.
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Poco tempo, anzi zero per ammirare Milano dall’alto perché la gara è la gara. Torniamo alla base evitando gli andirivieni dei viali e tagliando giù dritto per dritto lungo un sentierino che per qualche decina di secondi dà l’idea di correre davvero un trail, poi lasciamo il Monte Stella imboccando “serenamente” la strada del ritorno. È tutta discesa fino alla fine: sfioriamo nuovamente il Parco Alfa Romeo e riattraversiamo Piazza Gino Valle, stavolta in discesa.
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Con tutte le difficoltà "altimetriche" ormai alle spalle, posso concedermi qualche occhiata in più alle Aero Blaze 3 delle quali i miei piedi hanno fatto la conoscenza solo due ore fa e che ho appunto montato in gara "out of the box". Salomon le definisce scarpe tuttofare, adatte all'uso quotidiano e tout terrain, perfette quindi per il gravel running. Nulla da eccepire. Per quanto mi riguarda, dopo il rodaggio in gara, le ho già elette a prima scelta per l'allenamento quotidiano da qui almeno a fine anno. Reattive al punto giusto ma molto confortevoli. Nessun punto critico o di sfregamento da segnalare e la giusta altezza da terra, l'equilibrio che cerco tra una scarpa tra protezione e feeling del terreno sotto i piedi. Versatile insomma ma precisa quando serve, soprattutto quando la concentrazione cala ed è più facile distrarsi e incappare in qualche "incidente di percorso", soprattutto quando il teatro d'operazioni è - appunto - accidentato o movimentato. Salomon Running Milano insomma è stato un primo test al quale - al di là delle uscite quotidiane - si può forse pensare di poterne aggiungere qualcosa di una tacca o due più impegnativa: giusto per la curiosità di scoprirne il limite superiore di utilizzo. Spazio intanto alle voci più interessanti della scheda tecnica di Aero Blaze 3
Autentica tuttofare, Aetro Blaze 3 offre un mix ideale di ammortizzazione, comfort dinamico e transizioni fluide ma scattanti. È una scarpa a prova di qualsiasi sessione. Costruzione leggera e prestazioni straordinarie ne fanno una compagna ultra versatile nel running quotidiano. Ammortizzazione: Media. Valore del differenziale: 8 millimetri.Frequenza della corsa: due-tre alla settimana. Peso per unità: 230 grammi. Larghezza: Regolare.
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Soletta: Sottopiede OrthoLite® sagomato: Sagomata per adattarsi al profilo del tuo piede, questa soletta OrthoLite® garantisce un livello superiore di ammortizzazione, traspirabilità e lunga durata, per ottimizzare il comfort e le performance delle nostre calzature.
Fodera: in tessuto. Fodera morbida e traspirante per comfort estremo.
Materiale: Engineered Mesh, una struttura che varia la trama del tessuto per offrire più supporto e resistenza o flessibilità e traspirabilità in base alle specifiche esigenze della scarpa.
Intersuola: optiFOAM².Schiuma leggera con un livello superiore di assorbimento e restituzione di energia. Reattiva e ammortizzata, per effetto rimbalzo resiliente e scatto esplosivo.
Reverse Camber: Ispirata al patrimonio tecnologico Salomon in fatto di sci, questa geometria curva dell'intersuola migliora la sensibilità della scarpa, dandoti la sensazione di galleggiare sul terreno.
Tipo di suola: La suola Road contaGRIP® unisce tasselli larghi e piatti, per trazione e grip straordinari sulle superfici dure e piane, a una mescola che bilancia perfettamente resistenza e aderenza. Ideale per la corsa su strada.
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Torniamo alla gara per il suo gran finale. La retta di Viale Scarampo ci riporta verso il villaggio-gara. Qualche ormai innocuo saliscendi nel Parco CityLife prima del finale a sorpresa: prima di riaffacciarci su Viale Cassiodoro per attraversare la linea del traguardo infatti il menu prevede il passaggio indoor nel City Life Shopping District sotto Piazza Tre Torri che si rivela una sorta di kermesse a tutta velocità tra vetrine, turisti e avventori: lo struscio domenicale insomma, con lo “shock termico” del passaggio tra l’aria fresca della superficie e l’aria ferma e densa underground.
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Chiudo ampiamente nella prima metà della classifica generale e quinto della mia categoria. Decido quindi che - nonostante non siano ancora le dieci del mattino - una bella birrona me la sono meritata. Ma è già tempo di fiondarmi di nuovo di sotto a prendere la metropolitana e - con un veloce passaggio-doccia a casa - raggiungere il Centro di Produzione TV di Cologno Monzese: il Gran Premio di Singapore di Formula Uno scatta alle quattordici in punto e… non mi aspetta!
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