Nel mini Giir da diciotto chilometri dominio keniano al maschile, podio tutto tricolore in gara-donne
di Stefano Gatti© Marco Gulberti
Storica, imperdibile e caldissima: l’ultima domenica di luglio la trentesima edizione del Giir di Mont ha (nel vero senso della parola) scaldato i cuori degli appassionati della corsa in montagna... che più classica non si può, ma soprattutto i muscoli e la determinazione degli oltre ottocento atleti al via del Giir di Mont in entrambe le due distanze del programma. Il prestigioso e difficile appuntamento di Premana (in Val Varrone) ha incoronato nella 32KM il keniano Michael Selelo Saoli, vincitore davanti all’altoatesino Daniel Pattis e allo spagnolo Antonio Martinez Pérez. Podio internamengte straniero in gara-donne: sul gradino più alto del podio la rumena Madalina Amairei, che ha preceduto la spagnola Ikram Rharsalla e la britannica Sara Willhoit. Nella sorella minore da 18 chilometri vittoria con nuovo record sulla distanza per il keniano Ephantus Mwangi Njeri che abbassa di un minuto il primato da lui stesso firmato dodici mesi fa. Lo hanno seguito sulla storica linea del traguardo in fondo a via Roma Elija Kamau Kariuki e il promettente Luca Curioni. Podio femminile tutto italiano in campo femminile: la lecchese Martina Bilora si è aggiudicata una storica affermazione davanti all’altoatesina Anna Hofer e all’altra lecchese Francesca Colombo.
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Atmosfera caldissima e clima torrido a Premana per la trentesima edizione del Giir di Mont, quest’anno prima tappa italiana di Valsir World Mountain Running Cup. E non si potevano festeggiare meglio questi trent’anni (portati benissimo!) con il passato, il presente e il futuro della disciplina del mountain running uniti ad omaggiarla, tutti presenti fin dalla partecipatissima cerimonia nella sera di sabato nella piazza centrale del paese. Oltre cinquemila spettatori su tutto il percorso sono arrivati dalle prime ore del mattino sugli alpeggi a incitare e sostenere più di ottocento atleti provenienti da diciotto nazioni, pronti a sfidarsi ma ancora più a mettersi alla prova su uno dei percorsi più duri del panorama internazionale, al pari di Zegama-Aizkorri. E ben seicento sono stati i giovani volontari premanesi da mesi impegnati nella perfetta riuscita dell’evento e della sua diretta, voluta per coinvolgere il pubblico più lontano.
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GIIR DI MONT 32 KM
La trentesima edizione del Giir incorona Michael Selelo Saoli: l'atleta keniano di Run2gether chiude la missione-vittoria in tre ore, 21 minuti e due secondi. Al primo passaggio all’Alpe Chiarino Saoli viaggia sui tempi del record di Petru Mamu e così anche alla Bocchetta di Larec stacca il secondo di oltre cinque minuti. Saoli rallenta nella seconda discesa, lungo la quale viene messo nel mirino da Daniel Pattis, al suo debutto a Premana. L’emergente altoatesino del Brooks Trailrunners, fin dall’inizio sempre nei primi cinque, lo avvicina pericolosamente. Saoli resiste però al comando e difende sulla linea del traguardo un margine di soli sette secondi!
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Terzo gradino del podio per Antonio Martinez Perez, fresco del podio nella 50 chilometri della recente LUT (Lavaredo Ultra Trail). Forte della sua grande esperienza, lo spagnolo parte guardingo ma si mantiene sempre nella top ten, accumulando quasi nove minuti di ritardo sul leader a Larecc. Poi si lancia nella rimonta che lo porta a doppiare Alpe Deleguaggio In terza posizione, fino a chiudere in tre ore, 21 minuti e 30 secondi. Ottima prestazione per Luca del Pero, che chiude ai piedi del podio, mentre a sigillare la top five è lo statunitense Jack Kuenzle che, secondo fino a Rasga, cede solo nell’ultima salita.
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Più lineare lo svolgimento di gara-donne: oro alla rumena Madalina Amairei del team orobico ASD Pegarun che taglia il traguardo di via Roma quattro ore, nove minuti e 20 secondi dopo il via, seguita a quattro minuti e 43 secondi dalla spagnola Ikram Rharsalla, mentre la britannica Sara Willhoit chiude a dieci minuti e 37 secondi dalla vincitrice. Sesta piazza per la portacolori di La Recastello Radici Group Alice Gaggi, prima nel 2023 nella 18km ma al debutto nella long distance. Davanti all’esperta valtellinese le connazionali Martina Curmelato ed Elisa Presa, rispettivamente quarta e quinta.
© Luca Tagliaferri
GIIR DI MONT 18 KM
Africa Power nel formato mini del Giir tra le giovani promesse della corazzata Run2gether. Elija Kamau Kariuki tiene la testa della classifica fino a Rasga ma deve arrendersi in discesa al ritorno di Ephantus Mwangi Njeri che vince con il tempo record di un’ora, 32 minuti e sette secondi, seguito a quattro minuti e 26 secondi dallo stesso Kariuki. Terzo gradino del podio per il giovane Luca Curioni che taglia il traguardo un’ora, 41 minuti e nove secondi dopo il via, grazie ad un rush finale che da Alpe Rasga (dove era sesto), lo porta sul podio già a Deleguaggio, posizione che il giovane portacolori del GP Valchiavenna difende fino al rientro a Premana, davanti al beniamino di casa Paolo Gianola e a Francesco Bongio di La Recastello Radici Group.
In campo femminile, dopo il quarto posto del 2003 nel Giir classico, la portacolori di New Balance Martina Bilora accorcia la distanza ma allunga il passo e chiude a braccia alzate in un’ora, 56 minuti e 26 secondi, seguita a sei minuti e 14 secondi dalla altrettanto promettente Anna Hofer, mentre Francesca Colombo mette piede sul gradino finale del podio ripresentandosi in centro a Premana dopo due ore, sette minuti e 31 secondi.
© Marco Gulberti
In chiusura, vale la pena sottolineare la “diretta” che ha segnato la storia della narrazione della corsa in montagna, con uno sforzo tecnico e organizzativo che dovrà considerarsi una pietra miliare nella comunicazione live delle gare di mountain running e per tutti gli sport outdoor con percorsi e paesaggi complessi. Otto droni, sette smartphone di ultima generazione, quattro gopro, tre telecamere fisse remotate, una telecamera mobile, una doppia regia video, sei canali di stream contemporanei, oltre trenta persone di staff. E soprattutto, tre commentatori top: il direttore di Correre Daniele Menarini (ospite d’eccezione), il mitico Silvano Gadin e il local Roberto Gianola.