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SKYRUNNING DA PRIMATO

Come lui, nessuno: Michele Boscacci in cinque ore dal fondovalle ai 4049 metri del Bernina

Lo skyrunner e scialpinista azzurro a tempo di record sul percorso dal capoluogo valtellinese alla vetta del "quattromila" più orientale delle Alpi.

di Stefano Gatti
11 Set 2021 - 15:47

Michele Boscacci ha stabilito il nuovo FKT (acronimo che sta per Fastest Known Time, miglior tempo conosciuto) di sola ascesa al Piz Bernina con partenza dai trecento metri di quota di Piazza Garibaldi a Sondrio. Il campione di scialpinismo del Centro Sportivo Esercito ha raggiunto i 4049 metri della vetta superando in cinque ore e quattro minuti un itinerario di una trentina di chilometri di sviluppo lungo il solco della Valmalenco, totalizzando poco più di 3700 metri di dislivello positivo.

Fino venerdì 10 settembre il primato apparteneva ad Enrico “Beno” Benedetti che - nell’ormai lontano 2008 - aveva raggiunto la vetta del Bernina in meno di otto ore, tenendo però presente che il runner di Montagna in Valtellina aveva poi... proseguito nella sua impresa, ripercorrendo il medesimo itinerario in discesa e completando la cavalcata nel finish time di tredici ore, 14 minuti e 36 secondi. Conosciuto principalmente per i successi scialpinistici (fa appunto parte della Nazionale), Michele Boscacci ha più volte dimostrato di saperci fare anche con le scarpette da running, ma è come detto relativamente nuovo a performances di questo genere.

Boscacci si è presentato in Piazza Garibaldi - cuore pulsante di Sondrio - alle prime luci dell’alba per dare inizio al suo tentativo "only up" con destinazione appunto la vetta dell'unico "quattromila" italiano al di fuori della Valle d'Aosta. Due foto di rito e, ottenuto l’ok dai cronometristi, è partito alla volta di località Gombaro e Mossini. Attraversato il centro abitato, Michele si è inoltrato nella Valmalenco (che inizia appunto a nord di Sondrio e culmina proprio ai 4049 metri del Piz Bernina) seguendo il tracciato della strada provinciale fino a Torre Santa Maria, per poi imboccare il Sentiero Rusca e raggiungere l’abitato di Lanzada.

Da lì la sua ascesa si è fatta ancora più impegnativa e - con il passare dei chilometri (e delle centinaia di metri di dislivello) decisamente sky". Abbandonate strade, case ed asfalto l'atleta di Albosaggia ha imboccato un ramo laterale della Valmalenco propriamente detta: quello della Val Lanterna che porta verso il cuore dellmassiccio del Bernina, inerpicandosi su per sentieri fino a Campo Franscia, per poi puntare i rifugi Carate Brianza  e Marinelli-Bombardieri. E poi ancora su fino all’attacco del canale di “Cresta Guzza” ed al Rifugio Marco e Rosa, a 3600 metri di quota. A quel punto, nonostante la stanchezza e l’aria rarefatta, Boscacci ha dato fondo alle ultime energie   sul tratto alpinistico che porta alla cresta finale e quindi alla vetta del Piz Bernina, sullo spartiacque alpino principale, tra la Valtellina e l'elvetica Engadina. Cinque ore, quattro minuti e trentuno secondi il tempo impiegato dall'atleta del CS Esercito!

Ed ecco il commento di Michele a performance conclusa.

“L'idea del tentativo di nuovo record (FKT come si dice ora) è nata lo scorso inverno, quando Simone Mostacchi di Autovittani mi ha lanciato questa proposta, nata da un progetto sportivo ‘green’ supportato dal Gruppo Renault. Questa sfida mi ha stuzzicato da subito e quindi ho detto sì. Era praticamente tutto pronto già ad agosto ma nell’allenamento della vigilia un ramo mi si è conficcato nel piede bucandomi la suola della scarpa, incidente che ha inevitabilmente compromesso tutti i miei programmi. È stata dura, ma anche avvincente; soprattutto quando ho lasciato la strada e ho cominciato a salire in quota. Devo ammettere che tredici anni fa ‘ Beno’ non era certo andato piano. Non nego che, a metà della salita, non ero più così entusiasta! Mi sono detto più volte, ma chi te l’ha fatto fare? Poi, sopra il Rifugio Marco e Rosa (a 3600 metri di quota sulla Spalla del Bernina, ndr), lo scenario che mi si è aperto dinnanzi mi ha ripagato di tutta la fatica fatta. Sono contento. Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare in primis il Centro Sportivo Esercito che da diversi anni mi permette  di essere un atleta professionista e poi i miei partners tecnici Autovittani, La Sportiva e Silberpfeil per il sostegno”.

Questo nuovo exploit va ad impreziosire ulteriormente il curriculum professionale del 31enne Boscacci,  due volte vincitore della classifica generale di Coppa del Mondo di scialpinismo, due volte campione del mondo della disciplina e - insieme ai compagni di nazionale Matteo Eydallin, Damiano Lenzi e Robert Antonioli - autore di una clamorosa tripletta nelle tre ultime edizioni (2015,2017 e 2109) del prestigioso Trofeo Mezzalama sul Monte Rosa. Michele è atteso ora a breve termine da un nuovo impegno, questa volta però non agonistico…, che è davvero dietro l'angolo.

“Il primo importante, importantissimo appuntamento che ho sarà tra poco più di una settimana. Dopo vari rinvii a causa dell'emergenza sanitaria, finalmente io e Alba (De Silvestro, lei pure scialpinista azzurra, veneta di nascita e valtellinese… per amore, ndr) riusciremo a sposarci. Per le gare invece... l’inverno è ancora lontano”.

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