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Boffelli-Thedy, Emilius a tempo di record. Vittoria e primato anche per Junod-Compagnoni

Pronostici confermati e prestazioni monstre per un vertical molto particolare al centro della Valle d'Aosta

di Stefano Gatti
02 Ago 2025 - 11:41
 © Roberto Roux

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Agosto scatta in salita con un evento a tutta adrenalina sulle montagne della Valle d'Aosta. Un gioco delle coppie che non ammette crisi, dubbi e ripensamenti, tantomeno pause di riflessioni. Chi si ferma o anche solo perde il ritmo è perduto, o meglio deve abbandonare le velleità di vittoria e di ben figurare. I primi raggi del sole a illuminare le vette, il silenzio a fondovalle, la concentrazione, gli sguardi reciproci in attesa del via e il solo suono di una trombetta a lanciare la sfida di Emilius 3559. Èandato in scena venerdì 1. agosto il vertical esclusivo e selvaggio aperto a un massimo di cinquanta coppie e vinto a livello assoluto dal dream team formato da Daniel Thedy e William Boffelli tra gli uomini e da quello altrettanto da sogno di Noemi Junod e Giulia Compagnoni tra le donne. Nessun ristoro, nessuna colonna sonora se non le voci della natura, il fiato pesante e poche parole anche tra i concorrenti in gara: spazio esclusivamente a una sfida ad alta quota, condivisa con il proprio socio e compagno d'avventura.

© Roberto Roux

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La traccia gara misurava diciassette chilometri comme-il-faut rigorosamente "only up" tra il campo sportivo di Plan Félinaz e la vetta dell’Emilius, la montagna che sovrasta sopra la città di Aosta: un triplo chilometro verticale da togliere letteralmente il fiato, con un ritmo sostenuto fin dai primi metri, corsi sulla pista ciclabile, praticamente gli unici sul piano prima della lunga ascesa, passando dalle frazioni più basse di Charvensod, prima di entrare nel vallone di Comboé e doppiare il passaggio chiave del Rifugio Arbolle, per poi lanciarsi nella parte culminante della missione. 

© Roberto Roux

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I favoriti della vigilia non si sono mai nascosti. Entrambi in gran forma ormai da mesi, il valdostano Daniel Thedy e il bergamasco - da anni residente in Valle d’Aosta - William Boffelli (Team Kailas-Fuga) hanno preso il comando delle operazioni già dopo i primi chilometri, incrementando via via il vantaggio. Prime posizioni già ben delineate tra le frazioni di Bondine e Champex, restate invariate anche in vetta, dopo tremila metri di dislivello positivo. Boffelli-Thedy sono transitati con oltre tre minuti di vantaggio al Rifugio Arbolle, diventati il doppio in cima, dove hanno trionfato in due ore 36 minuti e 12 secondi, un riscontro cronometrico crono decisamente migliorativo di quello (due ore, 45 minuti e 21 secondi) "stampato" dai francesi Michelon-Noebes nell’edizione zero di due anni fa.

© Roberto Roux

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Seconda posizione per il team “France/Italie” di Julien Michelon e Massimo Farcoz, in vetta sei minuti e due secondi dopo i vincitori, terzo gradino del podio per la coppia “Willy il coyote e beep beep” di Alex Déjanaz e Henri Grosjacques, al traguardo due ore, 49 minuti e otto secondi dopo il segnale di partenza. 

© Roberto Roux

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Anche la gara femminile è stata a senso unico, premiando le favorite di giornata. A vincere sono state le scialpiniste del Centro Sportivo Esercito (e della Nazionale) Noemi Junod e Giulia Compagnoni, che hanno completato la missione-vittoria in tre ore, sette minuti e 24 secondi, raggiungendo la top ten assoluta (nona casella del ranking M/F da quarantasei squadre al traguardo) e - come avvenuto in campo maschile, anzi in modo ancora più sostanzioso - nuovo primato che infatti migliora di quasi mezz'ora (ventinove minuti e 33 secondi) quello 2023 da tre ore, 36 minuti e 57 secondi by Francesca Travi e Sabrina Bendotti. Al comando fin dalle prime rampe verso Charvensod capoluogo, le due azzurre hanno preceduto la squadra svedese “The Elkottwins”, formata dalle gemelle svedesi Lina e Sanna El Kott Helander (staccate di trentadue minuti e un secondo). “Base Camp Gressoney” di Katrin Bieler e Giulia Zanovello ha sigillato il podio con il tempo finale da tre ore, 46 minuti e 44 secondi. A rendere l'idea della porta dell'impresa di Junod e Compagnoni proprio il distacco rifilato al resto del podio, con la seconda e la terza coppia rimaste sopra il vecchio primato. 

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Tra le squadre miste successo della coppia francese “Caddy Life” di Valentin Noebes Tourres ed Elisa Guiramand, al traguardo in tre ore, 21 minuti e 55 secondi (quattordicesimi assoluti).  Alle loro spalle “Capannamautino” di Marina Cugnetto e Francesco Carrara (con un ritardo di tre minuti e quattro secondi) e “Gli Skassati” di Edoardo Curreri e Giulia Saggin, in vetta tre ore 35 minuti e 17 secondi dopo il via da fondovalle. 

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Il premio in memoria di Denis Trento, riservato alla squadra che più si è avvicinata al tempo di due ore, 53 minuti e 27 secondi fatto registrare due anni fa dal quarantunenne scialpinista del CS Esercito (scomparso nel mese di maggio del 2024 a causa di un incidente in montagna), è andato all'alpinista di Breuil-Cervinia François Cazzanelli e al suo coequipier Giuseppe Vidoni (Franz&Bepi), che hanno sfiorato il podio assoluto: quarti al traguardo con il tempo in due ore, 51 minuti e 26 secondi.

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Conclusa la parte agonistica, tutti in discesa verso il Rifugio Arbolle, campo base avanzato per il pranzo, le premiazioni e la festa finale in puro stile Becca di Nona, la grande classica di sola salita che tornerà in calendario la prossima estate. Lo sguardo di ASD Becca di Nona 3142 è già rivolto lassù!

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