SKYRUNNING

A volte tornano: appuntamento alla fine dell’estate per la Grigne Skymarathon “new edition”  

Ora intitolata alla memoria di Davide Invernizzi, torna dopo nove anni di assenza una delle prove “sky” più ricche di storia e tradizione.

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“Davide Invernizzi per me era un fratello, quasi un figlio. Quei giorni di agosto di due anni fa sono stati durissimi. Sono arrivato a pensare di mollare tutto. Poi ha prevalso la voglia di ridare vita al suo sogno, che era anche il mio e quello di tutti i ragazzi del Team Pasturo”. Con queste parole Alberto Zaccagni ci ha spiegato la motivazione principale (l’altra è il rilancio della rete sentieristica del gruppo prealpino delle Grigne) che lo ha spinto a riproporre uno dei tre eventi storici dello skyrunning italiano: il mitico Sentiero delle Grigne Trofeo Scaccabarozzi, ora Trofeo Invernizzi, in memoria dell’atleta valsassinese scomparso il giorno di Ferragosto di due anni fa. 

Leader del Team Pasturo e membro del consiglio della FISky (la Federazione Italiana di skyrunning che ha recentemente eletto a presidente il mitico campione Fabio Meraldi), Zaccagni è uno degli organizzatori più entusiasti, innovatori ed al tempo stesso attenti e riflessivi del panorama nazionale ed internazionale di questa disciplina: la corsa “a fil di cielo”. Così abbiamo imparato a conoscerlo negli ultimi tre anni e per questo ci è sembrato giusto dare spazio alla sua voce, ai suoi pensieri ed alle sue idee all’inizio dell’estate che terminerà con la riedizione del mitico Sentiero delle Grigne (fino al 2012 dedicato a Giacomo Scaccabarozzi, l’alpinista brianzolo che perse la vita il 2 agosto del 1998 sulla Grigna Settentrionale in un incidente con il parapendio), in programma appunto domenica 19 settembre a cavallo tra Valsassina e sponda orientale del Lario, separate ed al tempo stesso legate dal gruppo montuoso delle Grigne. Un sogno che diventa realtà e che Alberto ha portato avanti – non senza dubbi e sofferenza – in nome e per conto di Davide, con il supporto del Team Pasturo e di due altre realtà sportive del territorio.

"Ridare vita a questa gara è una cosa alla quale Davide Invernizzi ed io pensavamo da tanto tempo. Si tratta di un impegno importante, il suo percorso lo è. Ritenevamo fosse troppo pesante prenderci in carico tutto da soli come Team Pasturo. Con i Falchi di Lecco e con G.S.A. Cometa c’è sempre stata amicizia. La nostra collaborazione risale tempi dello Snowman (poi SnowRun) ai Piani Resinelli, anche con Daniel Antonioli. Parlando insieme e trovandoci è nato un feeling. Anche loro volevano far rivivere il Trofeo Scaccabarozzi ed abbiamo deciso di unire le forze. Diciamo che noi del Team Pasturo facciamo da capofila perchè abbiamo più esperienza nell’organizzazione di una gara di questo tipo, sotto tutti i punti di vista: anche quello burocratico e di ricerca sponsor. Fondamentalmente la gara è organizzata dalle tre associazioni ma serviva una ragione giuridica per tutte le formalità da espletare, quindi ci siamo fatti carico noi di questo aspetto".

 

"L’idea iniziale mia, di Davide e degli altri ragazzi del Team era quella di partire nel 2020 con il nuovo Trofeo Scaccabarozzi. Nel weekend della ZacUp 2019 però (a metà settembre, ndr), quando Davide già non c’era più, ci siamo incontrati con gli organizzatori del Trofeo KIMA della Valmasino, con quelli delle Skyrunner World Series e con Maurizio Torri (direttore di sportdimontagna.com) e ci siamo seduti intorno ad un tavolo a ragionare. Abbiamo convenuto che fosse assurdo mettere in calendario due gare come KIMA e Trofeo delle Grigne nello stesso anno, oltretutto a distanza di una quindicina di giorni l’una dall’altra e che fosse invece opportuno alternarle per poter avere una prova di questo livello in Lombardia ogni anno. Senza nulla togliere ovviamente alla "Maratona del Cielo/Sentiero 4 Luglio” di Corteno Golgi (in Val Camonica, ndr) che non ha appunto niente da invidiare alle nostre gare. Quindi ci siamo detti: facciamo un anno la Grigne Skymarathon (a sua volta alternato alla ZacUp) ed un altro il KIMA. Poi è arrivata la pandemia e tutto è slittato in avanti di un anno. Devo quindi ringraziare gli organizzatori della Val Masino che - saltata nel 2020 la loro gara causa emergenza sanitaria - non hanno ritenuto di riproporla quest’anno, decidendo invece di passare ancora la mano, mantenendo fede agli accordi presi nel 2019 che assegnano a noi gli anni dispari ed a loro quelli pari".

La "creatura" di Zaccagni e dei suoi collaboratori discende direttamente da una delle prove storiche dello skyrunning, anzi ne raccoglie direttamente l'eredità ma con l'intenzione di farla crescere ed evolvere, lungo un "sentiero" ancora tutto da esplorare.

"La prima edizione ufficiale del 'Sentiero delle Grigne' della quale io abbia traccia è quella del 2002, poi la gara è andata avanti fino al 2012. Il percorso però è cambiato più volte fino ad evolvere in quello che andremo a ricalcare… volutamente. Questo perché - anche se si tratta della prima edizione della nuova Grigne Skymarathon - è come se si trattasse di un "numero zero" o, se preferisci, un “dove eravamo rimasti”. Come abbiamo fatto per la ZacUp che inizialmente seguiva un percorso diverso. A questo proposito Grigne Skymarathon si alternerà negli anni dispari con la ZacUp che ne aveva rilevato l’eredità nel 2013. Nell’accordo triennale con gli organizzatori di Skyrunner World Series (siglato alla finale di Limone sul Garda del 2018) ci eravamo riservati questa possibilità, perché già allora Davide ed io stavamo già progettando di ridare vita al Trofeo delle Grigne. Insomma, ripartiamo da qui e poi si vedrà. Così facendo, avremo un riferimento diretto con il record della gara, stabilito da un certo… Kilian Jornet, in occasione della prima delle sue due vittorie in sequenza nel 2007 e nel 2008. Io me lo ricordo all’arrivo, in volata con un suo connazionale: era poco più che un ragazzino (avrebbe compiuto vent’anni poco più di un mese dopo, il 27 ottobre, ndr). Eravamo tutti a bocca aperta: pazzesco, davvero incredibile. Guardate poi cosa è diventato. Era solo l’inizio della leggenda!"

In effetti, proprio in quella occasione, Kilian stabilì il record del percorso (quattro ore, 43 minuti e 54 secondi) che nessuno - nemmeno lui stesso nel suo ritorno vincente a Pasturo dodici mesi più tardi - è riuscito a battere nelle cinque successive edizioni della prova e che quindi fissa ancora oggi l’asticella da superare, insieme al record femminile (cinque ore, 32 minuti ed un secondo) stabilito da Emanuela Brizio nella sua performance vittoriosa del 2008. Saranno proprio questi due straordinari riscontri cronometrici a fare da punto di riferimento per la… seconda vita di questa gara, che riparte appunto dai classici 42 chilometri di sviluppo e dai 3900 metri di dislivello positivo ma non pone limiti alla possibilità di crescere, apportando modifiche all’itinerario.

 

"All’indomani della gara del prossimo 19 settembre tireremo le somme, faremo le nostre valutazioni e potremo avvalerci anche del feedback degli atleti per poi eventualmente apportare delle modifiche, che in parte abbiamo già in testa. Da quello che mi hanno riportato diversi toprunners che l’hanno corsa, in effetti la parte finale (dal Rifugio Pialeral al traguardo di Pasturo passando per San Calimero ed il Rifugio Riva) è poco... apprezzata perché è tutta da correre e, arrivando dalla parte più dura del percorso e dalla discesa dalla vetta della Grigna Settentrionale,  risulta molto pesante affrontare questo lungo saliscendi, tutto corribile appunto, dove servono tanto le gambe! Terremo quindi nella massima considerazione le opinioni degli atleti sull’opportunità di mantenere il vecchio itinerario oppure introdurre qualche novità".

Siamo alle porte dell'estate, la gara avrà luogo nei suoi ultimi giorni. Il conto alla rovescia insomma è iniziato e - per restare in tema - è destinato a correre sempre più veloce in direzione della data fatidica di domenica 19 settembre. Lecito pensare che sarà una stagione "caldissima" in tutti i sensi...!

"Questo è il periodo delle riunioni operative, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza. La situazione evolve rapidamente, bisogna essere elastici, di mezzo c’è tutta l’estate, appunto. Se abbiamo fortuna, potremmo essere in grado di avere il via libera per il pasta party finale. Per docce e spogliatoi invece sono rassegnato: non ci saranno perché utilizziamo le strutture delle scuole di Pasturo e l’anno scolastico inizia proprio in quei giorni. Però puntiamo ad un momento conviviale conclusivo, che sia una premessa di ripresa per tutti qui in paese. Abbiamo fatto recentemente una riunione con il Soccorso Alpino. Non bisogna dimenticare che è tutto un po’… sdoppiato, perché qui bisogna tenere conto di due realtà: la Comunità Montana della Valsassina e quella del Lario Orientale, la Grigna Settentrionale e quella Meridionale e quindi le competenze della delegazione del Soccorso Alpino della Valsassina e di quello di Lecco che schiereranno sul terreno di gara tre Guide Alpine ed una cinquantina di volontari, un numero importante. Poi Areu ed i radioamatori, per una copertura radio del territorio con coordinamento a Pasturo, in collegamento con la Direzione Gara. Grazie al sistema GPS di SeteTrack" la posizione di ogni atleta sarà costantemente monitorata".

"La priorità è quella di un confronto continuo con tutte le parti in causa perché - insieme al ricordo di Davide - la nostra finalità (passami il termine) è quella di “usare” la gara come grimaldello per rilanciare i nostri sentieri, soprattutto quelli dell’Alta Via, che non sono esattamente in buone condizioni. Da questo punto di vista, abbiamo anche il sostegno della Regione Lombardia, grazie all’interessamento di Antonio Rossi (olimpionico di canoa ed attuale sottosegretario con delega allo Sport, Olimpiadi 2026 e Grandi Eventi, ndr), dell’Assessorato alla Montagna e degli enti coinvolti: Provincia, Comuni, Parco, Comunità Montane come detto e poi anche i rifugi del territorio ed il Club Alpino Italiano. Con il 'pretesto' della gara, vogliamo adoperarci per l’inserimento nel catasto regionale dei sentieri dei percorsi interessati dalla gara stessa, sottolineando la necessità di ricondizionarli, ripristinando le sezioni che sono magari crollate o ridotte in pessime condizioni a causa del maltempo, dell’inverno, degli agenti atmosferici. Soprattutto nei tratti in quota, come ad esempio dal Rifugio Rosalba alla Val Cassina. Il progetto è pronto, ora serve il confronto con Regione per avere i finanziamenti necessari a rimettere in sesto i sentieri, rifare la segnaletica, magari posizionare dei totem informativi che utilizzino la tecnologia attuale per illustrare e descrivere il contesto ambientale, la rete dei rifugi ed i punti di interesse: in Grigna c’è un’area geologica straordinaria che merita di essere valorizzata e portata a conoscenza soprattutto di chi viene da lontano. L’idea è piaciuta ed i lavori partiranno in estate perché ora c’è ancora troppa neve".

 

Per chi ha intenzione di partecipare, quali sono - allo stato attuale - i tempi ed i modi? Si può già andare in ricognizione sul percorso a livello diciamo così competitivo, prendendo le misure all'itinerario ed ai suoi passaggi-chiave?

"Secondo me non sarà possibile provare il percorso integrale (o meglio le sue sezioni più alte) prima della seconda metà del mese di luglio. Lo dico anche dopo essermi sono recentemente confrontato con Andrea Gaddi (a capo del comitato organizzatore di UTLAC Gran Trail delle Grigne in programma sabato 19 giugno, ndr), perché il percorso della sua gara ha alcuni tratti in comune con la nostra Skymarathon, anche se affrontato in senso inverso. Il versante nord del Grignone in particolare presenta ancora qualche criticità: in alcuni punti il manto nevoso è ancora molto spesso (UTLAC ha comunque confermato la gara di sabato sul percorso originale, ndr). Altri tratti sono invece percorribili: la zona del Rifugio Rosalba ad esempio, il Sentiero Cecilia e tutta la parte tra i rifugi Bietti ed Elisa che hanno un’esposizione favorevole a sudovest. Tanta neve solo sul versante nord, in zona Ganda e Rifugio Bogani, come ho potuto notare nella recente Esino Skyrace. Per quanto riguarda le iscrizioni, le avevamo aperte il 16 aprile scorso con l’intenzione di chiuderle alla fine di maggio ma poi, vista la situazione ancora tutta in evoluzione dell’emergenza sanitaria.,   soprattutto a livello di spostamenti in Europa e fuori dall’Europa (alcuni dei top runners delle World Series vengono da USA e Giappone, ndr) abbiamo deciso di spostarne la chiusura al 30 giugno. In buona sostanza, seguiamo il criterio adottato dagli amici del KIMA: vale a dire il sistema della preiscrizione che prevede l’invio di un curriculum agonistico da parte del candidato. A fine giugno faremo le nostre valutazioni, stilando la lista definitiva dei 280 concorrenti. Per quest'anno non di più, vista la situazione ancora problematica e gli spazi a disposizione. Terremo in considerazione il punteggio ITRA e l’esperienza dei richiedenti: servirà aver preso parte almeno ad una skymarathon o ad una skyrace sopra i trenta chilometri. Perchè la sicurezza è un priorità e, come già in passato, la gara è affiliata alla FISky (Federazione Italiana Skyrunning). A livello organizzativo, assicurativo ed atletico, Grigne Skymarathon Trofeo Davide Invernizzi è in buona sostanza una prova di tipo alpinistico. Lo skyrunning stesso, come specialità, è una disciplina alpinistica".

 

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