INTERVISTA ESCLUSIVA

MotoGP, Rins: “Nel 2020 posso lottare per il titolo”

Il pilota spagnolo in esclusiva a SporMediaset: “Marquez resta l'uomo da battere, ma questa Suzuki è più forte del 2019”

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Il 2020 doveva essere l’anno della consacrazione per Alex Rins. Esordio in MotoGP nel 2017 con la Suzuki, al fianco di Iannone, 5 podi nel 2018 e 2 vittorie nel 2019. Una progressione continua e inarrestabile quella del 24enne catalano, che dopo i test invernali sembrava pronto a esplodere definitivamente. Poi è arrivata la pandemia e lo stop forzato, ma ora che il Motomondiale si prepara a ripartire, la voglia di dimostrare il suo valore sul palcoscenico iridato è tornata più forte che mai, anche a fronte di una stagione diversa dal solito: “Mi sento pronto a lottare per il titolo - ha detto in esclusiva a SportMediaset - Abbiamo una moto molto buona. Sarà difficile ovviamente, perché ci sono tanti nostri avversari che vanno forte, ma la Suzuki che ho visto nei test in Malesia e Qatar mi è sembrata migliore di quella del 2019 e questo mi dà fiducia di poter essere davanti in tutte le gare. Certo, sarà un anno molto diverso, però sarà così per tutti. Dovremo prenderlo come un campionato normale. Ci saranno dei déjà-vu, come a Jerez, ma dobbiamo essere tranquilli e dare tutto come sappiamo fare”.

La GSX-RR è cresciuta insieme ad Alex, facendo alzare più di un sopracciglio sia a Sepang sia a Losail: “Credo che la Suzuki abbia lavorato tanto quest’inverno e i miglioramenti sulla moto si sono visti nei test. Abbiamo provato un nuovo telaio, è migliorata l’elettronica e anche il motore è cresciuto. Abbiamo creato un pacchetto che può andare 3-4 decimi più forte del 2019. Questo mi fa stare bene. Certo, a parte i test non abbiamo potuto metterci davvero alla prova, ma a Jerez saremo pronti per spingere al massimo”.

Gli ultimi mesi non sono stati facili, ma ora Rins è pronto per tornare al top: “Mi sento bene, sono contento della mia forma fisica. Mi sono allenato duramente durante il lockdown qui ad Andorra. È stata dura all’inizio perché non potevo fare praticamente niente. Poi, un po’ alla volta, ho ricominciato con l’indoor cycling, con la palestra…Devo dire che non ho perso la forma, questo è fondamentale. Tre settimane fa, poi, abbiamo cominciato a girare in pista con le Suzuki supermotard, qui a Pas de la Casa, e questo mi ha reso molto felice”. Nella sua Andorra, intanto, si svaga come può: “Qui siamo in montagna e quando posso mi piace molto girare con la mia V-Strom. L’estate corsa ho risalito le piste da sci e sono arrivato in cima, dove il panorama è veramente bellissimo”.

La quarantena qualcosa di buono nella vita di Alex l’ha portato, visto che ha approfittato dei giorni del lockdown per chiedere la mano alla sua fidanzata, con la quale si sposerà nel 2021. Ora, però, la voglia di tornare in pista è tanta: “Non vedo l’ora di ricominciare a girare. Il 15 ci sarà il test a Jerez, poi il 19 il primo Gran Premio. Sono quasi agitato, voglio riassaporare la pista il prima possibile”.

Davanti a lui, come a tutti gli altri piloti, una stagione super concentrata, con un’alta percentuale di gare europee in calendario: “Quali potrebbero essere le piste migliori per noi? Penso che tutte le gare di cui si è parlato finora potrebbero essere buone. Forse l’unica in cui potremmo soffrire davvero è Spielberg, per i lunghi rettilinei, però so che in Suzuki stanno lavorando molto anche sul motore, per andar forte anche in piste come quella austriaca. Mi dispiace invece che non potremo correre a Silverstone, in Texas e in Malesia…lì mi sarebbe davvero piaciuto girare quest’anno”.

Nel 2019 Rins ha trionfato ad Austin e a Silverstone, vincendo la gara con un sorpasso all’ultima curva su Marquez, uno di quei gesti che resteranno nella storia della MotoGP. L’8 volte campione del mondo rimane il pericolo numero uno per Alex, nonostante dei test non brillantissimi da parte della sua Honda: “Marquez è l’uomo da battere. Sono sicuro che saranno in tanti a lottare: Dovizioso, Vinales, Quartararo, Petrucci…Marc però ha esperienza, intelligenza ed è prima di tutto con lui che dovrò confrontarmi. La nostra è una rivalità sana. Io posso parlare con lui e lui con me, non c’è nessun problema tra di noi. In pista non è mio amico, ovviamente, ma io non ho nessun amico in pista…”.

Quella che sta per iniziare sarà la quarta stagione di Alex in sella alla Suzuki, ma nel suo futuro ce ne sono almeno altre due, visto che ha da poco firmato un rinnovo di contratto fino al 2022: “Non c’è stato un momento in particolare che mi ha convinto a firmare, è stata tutta la stagione a farmi capire che questa era la cosa giusta per me. Abbiamo lavorato bene per tutto l’anno, i rapporti nel box sono ottimi, con i tecnici e con tutto lo staff. Percepisco la voglia di migliorare e di vincere che arriva da Hamamatsu, abbiamo lo stesso obiettivo”.

Quest’anno, tra l’altro, dovrà difendersi anche da un compagno di squadra in grande spolvero, che dopo l’anno da rookie si è presentato ai test dimostrando di poter lottare con i migliori: “Per Mir vale lo stesso discorso che ho fatto per gli altri. Non ho nessun amico in pista. Non sono un pilota molto aggressivo e ho grande rispetto per tutti, però quando metto la moto sull’asfalto cerco sempre di andare a cannone”.

Nel 2021 le cose nel paddock cambieranno un po’. Valentino Rossi lascerà la Yamaha ufficiale e potrebbe anche dare l’addio definitivo alle moto, mentre Jack Miller verrà promosso nel team ufficiale Ducati, al posto di Petrucci. Rins non nasconde che un eventuale ritiro del Dottore lascerebbe un vuoto nel mondo delle due ruote: “Mi dispiacerebbe molto se dovesse lasciare. Un po’ mi mancherebbe in pista, perché quando mi sorpassa e mi metto alle sue spalle riesco sempre a imparare molto. Ha tantissima esperienza e seguirlo è prezioso. Però quella che sarà la sua decisione la conosce solo lui. Vedremo cosa deciderà, fosse per me potrebbe fare anche altri due anni”.

Sulla promozione dell’australiano, invece, Alex è un po’ combattuto: “Devo dire che mi dispiace veramente per Petrux, perché è una bellissima persona. Però ho un ottimo rapporto anche con Jack, abita anche lui qui ad Andorra e spesso ci alleniamo insieme. Sono dispiaciuto per uno e felice per l’altro, è una sensazione strana. Sono comunque sicuro che andrà forte”.

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