MotoGP, Phillip Island: la cancellazione delle qualifiche divide i piloti

"Si poteva correre", affermano Marquez e Rins. "Decisione giusta", ribatte Dovizioso

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Le qualifiche di MotoGP a Phillip Island saltano per il meteo, ma i piloti non sono tutti d'accordo con questa decisione. "Dopo la bandiera rossa giusto fermarsi, ma anche se eravamo al limite le qualifiche si sarebbero potute fare", afferma Marc Marquez. D'accordo con lui Alex Rins: "Io le avrei disputate". La pensa diversamente Andrea Dovizioso: "Il problema del vento non era la velocità, ma l'irregolarità, è stata la decisione giusta".

Forte vento, scariche improvvise di pioggia e una pericolosa caduta di Miguel Oliveira nel corso delle FP4. Questi i vari motivi che hanno indotto la Safety Commission della MotoGP a non disputare le qualifiche del Gran Premio d'Australia sabato, rimandando le due sessioni alla domenica mattina. Una decisione che però non trova d'accordo tutti i piloti della griglia. A partire da Marc Marquez: "Penso che esporre la bandiera rossa sia stata la decisione giusta, c'era ancora la possibilità di gareggiare ma era molto pericoloso. C'erano raffiche fortissime di vento e con la velocità ovviamente sarebbe stato troppo rischioso per la nostra incolumità. Inoltre quando si è in bagarre e ci si sorpassa i pericoli diventano anche maggiori con la maggiore velocità. Per ragioni di sicurezza si è deciso di cancellare la sessione, domani è un altro giorno e vedremo come andranno le qualifiche.

La decisione della Safety Commission? Ovviamente noi siamo abituati a gareggiare con il vento forte in ogni categoria, anche in Moto2 e Moto3, ma secondo me anche se eravamo al limite si sarebbe potuto correre lo stesso. Qui non è la prima volta che corriamo con un vento del genere, lo abbiamo già fatto e sappiamo come comportarci in queste condizioni, specie in curva. Questa è la mia personale opinione". Un'opinione condivisa da Alex Rins: "Certo, 340 km/h di velocità sono normali per la MotoGP, ma forse non oggi. Però sono d'accordo con Marc, io avrei optato per fare le qualifiche. Andare in pista da soli sarebbe stato più facile, ma quando si gareggia in gruppo è più pericoloso. Questo perché i sorpassi creano il maggiore rischio, specie nei primi giri. Ora vedremo cosa accadra domani nelle qualifiche. Peccato, perché questo tracciato mi piace moltissimo. Domani sarà lo stesso per tutti, per quanto mi riguarda cerchero di prepararmi svegliandomi il prima possibile per essere subito pronto. La più grossa difficoltà sta nell'adattarsi quando la direzione del vento cambia, come è successo tra PF3 e FP4. Essendo così imprevedibile non puoi sapere cosa accadrà. Oggi nella prima curva sono andato a sinistra ed è stato difficile frenare".

Di parere completamente diverso, invece, Andrea Dovizioso: "Ovviamente una condizione del genere l'avevo già vissuta in pista, soprattutto a Phillip Island. Questo è il tracciato peggiore per avere condizioni atmosferiche del genere, perché bisogna mantenere l'angolo in ogni curva e il vento non era regolare. Il problema non era la velocità del vento ma la sua irregolarità, quindi penso che la Safety Commission abbia preso la decisione più giusta. Non ha senso prendere rischi così grandi quando non sei in grado di controllare la moto in condizioni così estreme. Correre le qualifiche domani? Andrà bene, la differenza è che dovremo essere pronti dopo 15 minuti. Vedremo, l'importante sarà capire come sarà il tempo. Personalmente di solito studio molto le condizioni del vento prima delle prove. Secondo me questo dato incide molto, anche quando non è forte come quello di oggi. Anche il punto di frenata cambia molto. Prevedere queste condizioni è davvero difficile, e guidare quando il vento è irregolare non ti permette di controllare le reazioni della moto".

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