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Martin-Aprilia: un matrimonio iniziato male, destinato a finire peggio

Al di là di alcuni significativi dati di fatto, il caso esploso a Le Mans è in piena e imprevedibile evoluzione

di Stefano Gatti
13 Mag 2025 - 10:47
 © Getty Images

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Il vulnus del caso Martin-Aprilia, questo appare già molto chiaro - è appunto una ferita difficilmente rimarginabile, al di là dei cavilli legali e della bravura dei rispettivi team legali già in campo. Perché al di là degli stessi (i cavilli ma anche i team legali) a dividere il campione del mondo in carica della MotoGP e la Casa di Noale è un abisso di fiducia... mancante, ma solo da parte del pilota spagnolo e del suoi entourage che - si capisce - si è mosso con il benestare dell'ombroso e di sicuro poco riconoscente Jorge. Fin dal primo intoppo - lo scorso mese di gennaio nei test malesi di Sepang, la squadra diretta da Massimo Rivola ha appoggiato il pilota sul quale aveva fatto un fortissimo investimento, confermando puntualmente la propria fiducia (ecco, appunto) dopo il secondo, quantomai inopportuno, infortunio in allenamento e poi ancora dopo il terzo della incredibile serie, al primo tentativo di rientro in gara al Gran Premio del Qatar. Prova ne è che Aprilia non ha mai nemmeno pensato di sostituire Jorge se non GP per GP, limitandosi a riempire il vuoto lasciato dal madrileno schierando a fianco di Marco Bezzecchi il collaudatore Lorenzo Savadori: affidabilissimo e regolare ma per forza di cose non sufficientemente competitivo (è un dato di fatto, non un'opinione).

A meno di colpi di scena al momento difficili da immaginare, le pratiche del divorzio sono già avviate, restano in buona sostanza da stabilirne i termini. Di fatto i danni sono tutti a carico di Aprilia. Nel senso che Jorge ha il tempo dalla sua parte (per rimettersi in forma e passare casomai nel 2026 alla Honda), mentre la Casa italiana deve affrontare il nodo di una sostituzione, i cui tempi appunto sono casomai legati ai termini della questione legale. Intanto, una stagione-chiave per Noale è largamente compromessa.

© Getty Images

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Nel frattempo occorre - ulteriormente - responsabilizzare Bezzecchi che ha faticato forse un po' più del previsto a cucirsi addosso il ruolo di capitano di un team he ha affrontato nella modalità "in sospeso" questi primi sei Gran Premi della stagione. Senza dimenticare che Marco è alla sua prima stagione nel team, dopo aver lasciato il "porto sicuro" del team satellite Ducati VR46. È adesso responsabilità di Marco (per dirla alla moda della Formula Uno) estrarre dalla RS-GP tutto il suo potenziale fin qui nascosto. Serve a lui, serve ad Aprilia per essere attrattiva nei confronti del prossimo candidato. Sempre che (come escluderlo, al momento) tutto non si risolva invece in una bolla di sapone. Nel cui caso... beh, i casi sono due: divorzio all'italiana o matrimonio di convenienza?

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