L'INTERVISTA

Zaniolo chiama la Juve: "La tifo fin da bambino, è il mio sogno"

L'ex Roma alla Gazzetta: "Il mio idolo era Pogba, se ci fosse l'occasione giusta ci andrei anche senza Champions"

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"La Juve è la Juve, anche senza Champions o coppe internazionali. Io da ragazzino ho sempre tifato per i bianconeri, il mio idolo era Pogba. Giocare nella Juve mi farebbe piacere. Parliamo di un grande club". Nicolò Zaniolo, in esclusiva alla Gazzetta dello Sport, esce allo scoperto e chiama di fatto i bianconeri. Senza però voler fare uno sgarbo al suo Galatasaray, dove si è trovato bene: "Se ci sarà l’opportunità che renda felici tutti e tre – il Galatasaray, io e la Juve – ben venga. Altrimenti sto benissimo in Turchia", aggiunge infatti. 

In bianconero potrebbe ritrovare Kean, in realtà accostato anche al club turco: "Moise è un amico d’infanzia, un attaccante molto forte e spesso sottovalutato. È un ragazzo per bene, tranquillo: tanta gente non lo conosce e a volte lo giudica senza motivo. Mi piacerebbe giocare con lui: al Galatasaray o alla Juve". 

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Intanto a Istanbul si è trovato molto bene: "Ho trovato persone super, tanto in città quanto all’interno del Galatasaray. Mi hanno aiutato tutti ad ambientarmi in fretta. Mi trovo molto bene. In Turchia ho conosciuto un amore incredibile per il calcio. Mi vengono ancora i brividi se penso all’atmosfera dello stadio dopo la doppietta che ho segnato nel derby contro il Fenerbahce. Pazzesco! E poi ho vinto il campionato turco. Dopo la Conference con la Roma, un altro trofeo importante. Speriamo che diventi una abitudine". 

Già, la Roma. L'addio era stato complicato...
"Roma è stato un momento importante della mia vita, con pagine bellissime e altre un po’ meno, e sarò grato in eterno a tutti i tifosi. Il mio augurio è che la Roma possa vincere tanto nelle prossime stagioni. Sono stati anni belli. Mi mancano i pranzi al ristorante la Locanda, che era diventata un po’ la mia seconda famiglia. Mourinho? Non l’ho più sentito. Però so che Mourinho mi vuole bene, chiede sempre di me a Sergio Olivera, mio compagno al Galatasaray. Sarò sempre grato a Mou. L’anno scorso, prima della partita contro l’Empoli, ero un po’ giù di morale perché non segnavo da cinque o sei partite. Mourinho mi ha preso da parte e mi ha detto: “Nicolò, stai sereno. Oggi segni”. E così è stato. Mourinho vede sempre tutto prima, è incredibile. È un allenatore top, speciale. Uno che ti stimola sempre". 

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