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Juventus, Paratici e il mercato degli scambi

Ore calde in casa bianconera tra Bernardeschi-Paquetà, Emre Can-Rakitic e De Sciglio-Kurzawa

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Tu chiamale se vuoi occasioni. Il calciomercato dei giorni nostri, soprattutto quello invernale, compresso in meno di un mese e con movimenti tendenzialmente minori a causa della stagione in corso, non è fatto solo di scelte, obiettivi e disponibilità. Il termine più ricorrente sulla bocca degli operatori di mercato, lo abbiamo sentito da Marotta a Petrachi sino a Giuntoli, è quello di "occasione" e le trattative della Juventus sembrano muoversi proprio in questa direzione.

Ufficialmente la rosa bianconera è a posto così ma fino alle ore 20 del 31 gennaio mai dire mai. Anche perché se si riescono a sistemare giocatori che hanno richieste o vogliono andare via facendo arrivare profili graditi agli allenatori e utili sotto il profilo del bilancio allora tutti sono contenti. La Juve, in tal senso, sta ragionando su tre idee che coinvolgono difesa, centrocampo e zona offensiva.

Si parte con lo scambio De Sciglio-Kurzawa, il più vicino ad andare in porto: mancano gli ultimi dettagli da limare con il Paris Saint Germain, che riguardano la valutazione dei cartellini. Paratici vuole un conguaglio di qualche milione, i francesi non ci sentono ma la fumata bianca sembra davvero dietro l'angolo. Il francese era arrivato nel 2015 a Parigi per 25 milioni di euro, De Sciglio nel 2017 per 12 milioni: facile immaginare una discreta plusvalenza per entrambe le squadre.

La questione Emre Can-Rakitic invece convince meno il Barcellona, che avrebbe voluto Bernardeschi (di cui parleremo dopo). Con il tedesco arrivato a zero euro e il croato in scadenza nel 2021, anche in questo caso l'affare avrebbe risvolti positivi sia economici che tattici. Oltretutto Emre Can è cercato pure dal Borussia Dortmund: se partisse, in direzione Bundesliga non verrebbe sostituito come ha detto Paratici.

Infine l'idea più recente, da un certo punto di vista più stuzzicante: Bernardeschi per Paquetà. Due giocatori tecnici della trequarti insoddisfatti delle situazioni in Juventus  e Milan anche se l'impatto dello stipendio, sbilanciato nettamente a favore dell'italiano (tre milioni contro uno e mezzo), rende difficile l'affare. Ma nell'epoca di "entra uno solo se ne esce un altro" anche poche ore al gong finale possono bastare per far quadrare i conti.

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