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Il paradosso del mercato non può incrinare le certezze dell'Inter con Calhanoglu

Il turco resta centrale nell'idea di calcio di Chivu, anche se dopo gli abboccamenti del Galatasaray è cambiata la percezione

di Stefano Fiore
11 Lug 2025 - 09:22

Le vie del mercato, si sa, sono infinite. E quelle che dovevano portare Hakan Calhanoglu al Galatasaray si sono rivelate molto meno concrete di quanto volevano far credere in Turchia, visto che l'offerta recapitata all'Inter è di molto inferiore - diciamo di un terzo - rispetto alla valutazione che fa il club nerazzurro, cioè 30 milioni di euro.

Quelle stesse vie del mercato rischiano anche di modificare la percezione di un giocatore che resta tra i migliori nel suo ruolo in Italia, come in Europa: ci sta che Calha abbia voglia di tornare a casa, volontà comunque mai manifestata ufficialmente all'Inter, ma la sua eventuale (mai dare per certo uno sviluppo di mercato sino al gong finale ma se l'offerta turca, già impegnati nell'affare Osimhen, resta quella, non c'è alternativa) permanenza non indebolirebbe di certo la squadra. E invece sembra che ci sia la corsa a doverlo per forza cedere, anche al ribasso, come fosse un giocatore da archiviare.

Fatti salvi i problemi fisici (risentimento al soleo della gamba destra) che lo hanno costretto a saltare il Mondiale per Club, e sui quali sta lavorando duramente per recuperare, Chivu sarebbe ben contento di contare su di lui per far girare anche il centrocampo della nuova Inter. Ci sarà qualcosa da registrare a livello di rapporti dopo le parole di Lautaro Martinez? Certo, ma tra professionisti, colleghi e compagni di tante battaglie ci sarà modo di trovare un punto d'incontro, se necessario. Anche perché il discorso del capitano non era riferito certo al solo Calha, nello spogliatoio bisogna ritrovare unità d'intenti dopo un finale di stagione che ha esaurito ogni residuo di energie nervose per come sono andate le cose in campionato, Champions e Mondiale, oltre al cambio di guida tecnica.

Farlo con Calhanoglu, 32 anni (mica 40) da compiere a febbraio, uno che in quattro stagioni nerazzurre ha giocato 182 partite segnando 38 gol e fornito 32 assist, non sarebbe certo più difficile. Anzi.

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