Un'idea, una necessità. Ora come ora la sola possibilità: Eder. Tanti nomi ma bisogna infatti fare i conti con una realtà che non fa sconti: la situazione economico-finanziaria non permette all'Inter di fare investimenti. Neppure in caso di cessioni eclatanti. Per cui al momento l'ex nerazzurro di proprietà dello Jiangsu (l'altra squadra di Suning) è l'indiziato numero uno per rinforzare il reparto avanzato nerazzurro: Conte lo conosce bene, lo stima, gli ha dato grande fiducia (ripagata) ai tempi dell'Europeo. Da allora sono però passati 4 anni, Eder da due gioca in Cina, le sue primavere sono ormai 34 ed è chiaro che l'ipotesi di un suo ritorno non riesce a suscitare l'entusiasmo dei tifosi. Ma avrebbe di certo una sua logica, non solo finanziaria.
Fausto Pari, il procuratore di Eder, a Radio Kiss Kiss Napoli ha detto: "Eder all’Inter? Lui vuole tornare in Italia… Vuole tornare nel nostro paese perché è molto legato alla terra ma non so se potrà tornare proprio all’Inter”. Questa la situazione al momento, cinque gennaio 2021. Perché la ricerca di una sistemazione per Pinamonti e Eriksen (i primi due sulla lista dei partenti) continua. La punta azzurra ha estimatori in Italia (non solo il Benevento) e all'estero, Marotta ha provato a inserirlo in uno scambio con Gervinho, di certo è in uscita. Per Eriksen, invece, nulla di nuovo: lascerà Milano, anche in prestito, ma non in tempi rapidi, solo verso la fine della finestra di mercato, perché ogni eventuale acquirente fa leva e forza sulla sua "non funzionalità" per Conte. E questo frena ogni possibilità operativa di Marotta, anche in chiave Gomez che piace (tanto) e che all'Inter andrebbe di corsa ma che ora come ora non può essere messo in agenda dai dirigenti nerazzurri.
Grazie per il tuo commento
Sarà pubblicato al più presto, dopo essere stato visionato dalla redazione
OK