Romero-Juve, è fatta. Preziosi: "Andrà ai bianconeri"

Il presidente del Grifone: "La sua cessione e quella di Piatek metteranno a posto definitivamente i conti"

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Non era certo un mistero la trattativa già in fase avanzata tra Genoa e Juventus per il passaggio in bianconero di Romero. Ma ora, a confermare definitivamente il prossimo trasferimento del difensore, è direttamente Enrico Preziosi: "Sapete tutti che c'è una trattativa avviata, andrà alla Juventus - dice il numero 1 del Grifone -. La vendita di Piatek e quella di Romero metteranno a posto definitivamente i conti della società".

Il presidente rossoblù, intervenuto a Primo Canale, ha fatto il punto sul mercato e analizzato a 360 gradi la situazione del Genoa: "La cessione di Piatek, dal punto di vista societario, è stata una mossa giustissima. Il Genoa è una società sanissima, entro quest'anno non avremo alcun debito verso l'erario. I debiti che ho prodotto credo sempre di averli onorati: in tanti anni non ho mai preso punti di penalizzazioni. Se poi uno ha speso 8 milioni per prendere Toni, può aver sbagliato".

Preziosi elogia la qualità della propria squadra: "Se analizziamo le rose, senza tirare in ballo società che hanno fatto meglio di noi come Parma e Spal, se io portassi dentro al Genoa la metà dei giocatori che giocano in queste squadre mi prenderebbero per pazzo. La rosa è adeguata per la salvezza e migliore di tante altre rose".

Il discorso vira poi sulla contestazione di una parte dei tifosi: "Ci sono anche dei delinquenti nella tifoseria. Se non vengo allo stadio è solamente perché in nessuno stadio del mondo ci sono stati striscioni offensivi verso la famiglia. In nessuno stadio del mondo si sono mai visti striscioni offensivi verso le madri. Alla finale di Viareggio c'è stato un gruppo di ultras che ha cantato 'la mamma di Preziosi è...'. Per venire allo stadio 7-8 persone della Digos dovrebbero controllarmi e allora preferisco stare dove sono. Vendere il club? Il problema è che nelle società di calcio non ci sono le code fuori. Facciamo una bella cosa: la tifoseria più esigente nomini un advisor, gli do io il mandato. A Roma ci sono gli americani che non hanno messo una lira ed ora ci sono 400 milioni di debiti. Milan? Costretto ad essere comprato perché qualcuno ha fatto milioni di debito".

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