IN BRASILE

Robinho torna al Santos: sponsor in fuga e proteste formali

Sull'attaccante brasiliano pende una condanna in prima istanza per stupro

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Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. La canzone di Antonello Venditti, trasportata in ambito calcistico da Adriano Galliani ai tempi del Milan parlando di vecchi amori di ritorno in rossonero, non fa al caso di Robinho. L'ex attaccante del Milan pochi giorni fa è tornato al Santos, là dove la sua carriera ha avuto inizio a metà anni Novanta con le giovanili, ma dalle parti di San Paolo non tutti sono stati contenti della scelta della società bianconera, anzi. Il contratto di cinque mesi fatto firmare a Robinho ha scatenato polemiche e indignazione con anche l'abbandono di uno dei nove sponsor societari. Il motivo? Su Robinho pende una condanna in prima istanza per stupro inflittagli nel 2017 dal Tribunale di Milano.

Nessun tappeto rosso, nessun tifoso festante o celebrazioni dei media per il ritorno del figliol prodigo alla base per la quarta volta in carriera, la prima dal 2014-15. Solo polemiche e rabbia che stanno trasformando in un autogol la mossa del Santos. Alle critiche, adesso, iniziano a seguire anche azioni concrete che mettono la società brasiliana in difficoltà con i primi sponsor che stanno abbandonando la nave, come il patrocinatore che stampava il proprio nome all’interno dei numeri sulle maglie, garantendo poco meno del 10% del ricavo totale derivante da contratti di sponsorizzazione, che ha annunciato mercoledì la risoluzione immediata dell’accordo. "Un gesto - si legge nella spiegazione - in linea con la considerazione e la sensibilità che nutriamo nel pubblico femminile e nei suoi diritti".

Altri sponsor avrebbero manifestato imbarazzo e fastidio, per nulla contenti di vedere la propria immagine associata al nome di Robinho. Inoltre risulta un reclamo formale presentato al Supremo Tribunale dello Sport da parte di 13 organizzazioni per la difesa dei diritti delle donne che vorrebbero impedire all'ex Milan e Real Madrid di scendere in campo, puntando all'esclusione del giocatore dal registro della federcalcio locale.

Dal punto di vista legale, come ricordato dagli avvocati del giocatore, la vicenda non si è ancora conclusa con il giocatore che è in attesa dell'esito del ricorso in appello presentato.

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