La Formula E evolve rapidamente: attesa per la generation two

Più potenti, più veloci e con un abito adeguato alla loro natura di auto “aerodinamicamente efficienti"

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La Formula E è solo alla quarta stagione, ma l'evoluzione di questo campionato e delle sue monoposto corre veloce. Le vetture che vediamo sfrecciare sulle strade delle città più belle del mondo sono la massima evoluzione della “generation one”, nate come tante identiche sorelle, dotate di cambio Hewland a 5 rapporti, dello stesso motore e degli stessi organi.

Guardo indietro di tre anni e mi sembrano dieci, tanto sono cambiate. Le vetture attuali sono più veloci, più efficienti, più precise. Quest'anno, ancora più che nella passata stagione, si è vista la differenza in termini di sofware, in particolare di quello che si occupa della gestione del “regen”: se il rigeneratore è più efficiente significa che riesce a recuperare meglio l'energia, scaldando meno le batterie. Batterie che lavorano bene in un range che va dai 22 ai 48 gradi, prima di smettere di rigenerare, e che già dai 35 fanno fatica: a Santiago del Cile non solo hanno superato la prova “caldo”, ma hanno addirittura permesso ai piloti di tenersi una carica extra per la battaglia finale.

Un altro passo avanti si rileva nell'azione meccanica del rigeneratore d'energia: poiché funge da potente freno motore sull'asse posteriore, fino alla scorsa stagione abbiamo visto grossi problemi in staccata, testa coda e bloccaggi frequenti. Le attuali vetture, invece, sono molto più stabili e composte, non “scodinzolano” nemmeno quando si entra frenati in curva, e sono molto più precise. E questo sempre grazie all'evoluzione dei software. Va sottolineato che questa tecnologia è totalmente trasferibile sulle vetture elettriche stradali, al 100%.

C'è stata anche una decimazione del numero dei rapporti utilizza
ti. Le Formula E sono passate dall'averne 5 (nella prima stagione) ad uno o due (tre nel caso della DS Virgin). In soli quattro anni i team sono riusciti a sfruttare al meglio la tecnologia dell'elettrico, senza mai intervenire sulle batterie, che, ricordiamo, quest'anno sono fornite da Williams e dall'anno prossimo da McLaren.

L'arrivo delle vetture di seconda generazione - che vedremo al Salone di Ginevra il 6 marzo - segnerà un passo enorme nella storia della Formula E. Non solo perché saranno più potenti, più veloci, e avranno un pacco batterie che permetterà loro di coprire l'intera gara senza cambio auto, ma perché finalmente avranno un abito adeguato alla loro natura di auto “aerodinamicamente efficienti”. Già, perché anche se ora assomigliano a delle vetture formula tradizionali, non hanno nulla a che vedere con queste ultime. Innanzitutto hanno quasi zero downforce, pochissima convergenza e poca campanatura, e inoltre richiedono tantissime correzioni - a causa delle gomme quasi stradali - e possono anche essere guidate anche un po' sporche. Se le gomme slittano in uscita di curva non c'è problema: il degrado è quasi inesistente. E infine saranno anche più resistenti agli urti e alle sportellate, che, come abbiamo visto, non sono mai mancate in questa serie.

Per farsi un'idea, comunque, basterà collegarsi sabato sera su Italia 2 alle 23 (e in replica alla 1 su Italia 1) ed entrare nel meraviglioso mondo della Formula E.

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