FORMULA 1

Un calendario da "lavori in corso", l'avvio del Mondiale è una corsa... ad ostacoli

Con il Gran Premio d'Australia destinato a slittare a novembre, il Mondiale di Formula Uno ripartirà dove è terminata la scorsa stagione: nel Golfo Persico.

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Avvio di stagione sempre più in salita per il Mondiale di Formula Uno. Annullato "last minute" nel 2020, il Gran Premio d'Australia rischia uno slittamento di otto mesi ed è quantomeno incerta la sorte di quello della Cina,  al momento terzo appuntamento di un campionato che sembra avere negli Emirati Arabi l'unico porto attualmente "sicuro".

Partenza... al buio per la Formula Uno 2021? Concluso lo scorso campionato con il doppio appuntamento di Sakhir e quello di  Abu Dhabi (tutti e tre "by night") a cavallo tra la fine di novembre e la prima metà di dicembre, la nuova stagione dovrebbe scattare dal Bahrain. Le rigide restrizioni anti-Covid in vigore in Australia pregiudicano fortemente la possibilità di correre all'Albert Park di Melbourne il primo giorno di primavera. Il nuovo "slot" della gara australiana potrebbe essere quello del 21 novembre: uno slittamento in  avanti di otto mesi esatti ed una specie di "imprevisto" ritorno all'antico, quando il GP d'Australia si correva sul circuito cittadino di Adelaide: un intero decennio (dal 1985 al 1995), chiuso con il passaggio della gara da ultima a prima tappa del Mondiale ed il suo trasferimento a Melbourne appunto.

Per fare posto alla tappa "Down Under", slitterebbero in avanti di una settimana i GP dell'Arabia Saudita di Jedda (new entry del calendario) e quello di Abu Dhabi che andrebbero in scena rispettivamente domenica 5 e domenica 12 dicembre. Già, ma così la Formula Uno dovrebbe spostarsi in pochi giorni da San Paolo del Brasile alla capitale dello Stato del Victoria... Non esattamente una "Sunday Drive", come molto efficacemente sintetizzano gli anglosassoni. Perchè, nel calendario da ventitrè appuntamenti approvato un mese fa dalla Commissione Mondiale della FIA, le settimane a cavallo tra metà ottobre a metà novembre sono "dedicate" al continente americano, con i GP degli USA, del Messico e, appunto del Brasile.

Insomma, già ora la prospettiva di un calendario "terremotato" e lo spettro di un bis di quello varato (peraltro con successo,) nel 2020. Come l'Australia - e sempre per via delle restrizioni anti-Covid con la quarantena bisettimanale in ingresso nel Paese - rischia anche la Cina: il GP a Shanghai è in programma domenica 11 aprile. La data successiva - domenica 25 aprile - è fissata ma non ancora assegnata (il GP del Vietnam appare ormai un progetto accantonato). Crescono giorno dopo giorno le chances di Imola e Portimao di tornare in gioco. 

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