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LE PAGELLE DI SINGAPORE

Russell extraterrestre, Verstappen mastica amaro. Ferrari: Hamilton e Leclerc "sfrenati"

Sufficienza stiracchiata per i padroni del Mondiale Piastri e Norris nel giorno della McLarean campione Costruttori

di Stefano Gatti
05 Ott 2025 - 18:16
 © Getty Images

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GEORGE RUSSELL: VOTO 9

Archivia in fretta l'errore del venerdì e poi infila due giornate come due perle: pole position d'autorità al sabato, una prova da vero e proprio despota alla domenica, quando non si lascia intimorire da Verstappen e al suo fianco e - smarcato il momento-chiave - viaggia come una freccia (d'Argento) verso il quinto successo in carriera.

MAX VERSTAPPEN: VOTO 7

Era difficile ripetere le vittorie di Monza e Baku, infatti Singapore si conferma la bestia nera di Max che guadagna sì qualche punto sui suoi rivali della McLaren ma non abbastanza. Un'occasione persa insomma, probabilmente l'ultima. Il tempo è quasi scaduto.

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CHARLES LECLERC: VOTO 6

Dal monegasco a Marina Bay ci aspettavamo di più in gara ma evidentemente il gorgo rosso sta trascinando a fondo anche Charles che nel finale di gara si vede soffiare la top five da Antonelli. Rema per quasi tutto il GP con una SF-25 "sfrenata", cercando di salvare il salvabile. Ci riesce ma è davvero poca roba.

LEWIS HAMILTON: VOTO 6,5

Il ponte di comando lo lancia all'attacco di Antonelli nel finale ma i freni lo abbandonano completamente sul più bello e per più o meno diretta conseguenza lui finisce per oltrepassare a più riprese i limiti della pista. Il risultato finale è ancora una volta deludente. Potrebbe permettersi di fare la voce grossa, invece no. Vogliamo premiare la voglia di un sette volte campione del mondo di continuare a crederci, anche quando tutto sembra perduto.

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LANDO NORRIS: VOTO 6

Rifila una ruotata al compagno di squadra Piastri dopo una decina di secondi di gara, poi impiega metà Gran Premio per raddrizzare le sue ambizioni (per l'ala anteriore della sua MCL39 invece non c'è niente da fare) e mettere nel mirino Verstappen che però lo riduce a più miti consigli. Alla fine Lando adotta la via della prudenza e si accontenta di guadagnare solo tre punti su Oscar nella corsa al titolo, dalla quale nel frattempo esce Max. Serve ben altro.

OSCAR PIASTRI: VOTO 6

Un weekend enigmatico quasi quanto la sua espressione più frequente. Le circostanze lo aiutano e paradossalmente a Marina Bay l'australiano puntella ulteriormente la sua candidatura iridata. Perde solo sei punti da Verstappen e tre da Norris. Fin qui tutto bene, manca ancora il colpo del ko.

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ANDREA KIMI ANTONELLI: VOTO 7

I primi segnali di ripresa a Monza, poi il quarto posto di Baku e ora la solida prestazione di Singapore. AKA cresce ancora per autorevolezza e sicurezza. Certo, la W15 gemella di Russell era molto lontana (per lui come per tutti gli altri) là davanti. Si poteva fare di più? Su un'altra pista sicuramente sì, a Marina Bay altrettanto certamente no.

FERNANDO ALONSO: VOTO 7

Il box verde gli complica la vita nel bel mezzo di una gara all'insegna della (solita) grinta, poi la sorte lo ripaga con la penalità al suo acerrimo rivale di un tempo (oltre che compagno di squadra) Hamilton. Nelle posizioni che contano fin dal primo turno di prove libere - anzi proprio primo - lo spagnolo esercita la sua predilezione per Marina Bay e sogna in grande per il 2026 e la nuova Aston firmata Newey.  

CARLOS SAINZ: VOTO 6,5

La squalifica delle Williams per DRS irregolare precipita lui e il suo compagno di squadra Albon in fondo alla griglia ma Carlos mette in pista una prova tutta in rimonta in un posto al quale lo lega indissolubilmente il ricordo della vittoria "catenacciara" di due anni fa con la Ferrari. Il finale di stagione promette bene, anche nella sfida interna con lo stesso Albon ora molto più equilibrata di qualche Gran Premio fa. 

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MCLAREN CAMPIONE DEL MONDO COSTRUTTORI: VOTO 10

Dieci come i titoli Costruttori dello storico team inglese il cui Team Principal, è il nostro ANDREA STELLA: il voto in doppia cifra vale anche per lui, naturalmente! Secondo alloro iridato consecutivo per gli uomini guidati dal top manager di Orvieto, oltretutto conquistato con sei gare di anticipo sul sipario di Abu Dhabi. Occorre però festeggiarlo al più presto con una vittoria che - chi lo avrebbe mai detto? - manca da più di un mese e tre Gran Premi.

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