Promozioni inattese e clamorose bocciature come effetto di un GP piuttosto movimentato
di Stefano Gatti© Getty Images
LANDO NORRIS: VOTO 8
Dopo Spielberg, un altro colpaccio in chiave corsa al titolo a Silverstone per Lando ma il compagno di squadra - in Austria come in Inghilterra - non molla l'osso ed è sempre lì a completare la doppietta McLaren. Bravo Lando a non voler a tutti i costi superare Oscar in pista, uno svarione lo avrebbe mandato psicologicamente al tappeto. Dove ha poi rischiato di finire nei festeggiamenti del dopogara causa contro ravvicinato del suo naso con una telecamera.
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NICO HULKENBERG: VOTO 9
Il primo podio in carriera è solo un premio alla carriera? Non ce ne voglia Nico ma... probabilmente sì. Le circostanze favorevoli lo hanno aiutato ma il tedesco - oltre a confermarsi bestia nera di Hamilton - non è certo al suo primo exploit stagionale e non bisogna dimenticare che a Silverstone scattava dall'ultima fila. Insomma, un piccolo capolavoro.
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CHARLES LECLERC: VOTO 5
L'insufficienza si riferisce alla scelta sbagliata (e subito ammessa) di passare alle slick alla fine del giro di ricognizione. Intendiamoci: non è stato l'unico ma - come sempre in questi casi - il confine tra 'cavolata' e colpo di genio è sottile, quando non sottilissimo. L'instabilità della sua SF-25 lo porta due volte nei prati di Silverstone, nella seconda occasione vanificando una faticosa rimonta che lo aveva riportato nella parte bassa della zona punti. Weekend partito con propositi di vittoria e finito... nowhere, come dicono quelli bravi.
OSCAR PIASTRI: VOTO 7
L'inspiegabile (o forse sì, chiedere a Verstappen) frenatona in pieno Hangar Straight (da 218 a 52 chilometri orari!!) vanifica una prova fin lì impeccabile e destinata al gradino più alto del podio. Sorvoliamo (anzi no) sulla sua richiesta al team di rimetterlo davanti a Norris a penalità scontata per poi giocarsela in pista. Non è colpa sua, è la forma mentis che la Formula Uno ha deciso per questi ragazzi molto dotati ma anche molto condizionati: nello specifico a trovare scorciatoie eticamente discutibili. Come se a inchiodare sul dritto fossero stati gli ingegneri del remote garage papaya e non lui!
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LEWIS HAMILTON: VOTO 6
Barcellona non bastava: sir Lewis deve rassegnarsi ancora una volta a chiudere il "suo" GP dietro alla "verdona" di Hulkenberg. Prova un po' ondivaga del sette volte iridato che si accende solo a tratti ma passa tutta la gara (lui che qui ha vinto nove volte) a verdersela con i Gasly, gli Stroll e gli Hulkenberg di cui sopra. Silverstone doveva essere il punto di svolta della sua prima stagione ferrarista e a tratti sembrava che potesse essere davvero così. E invece, business as usual.
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MAX VERSTAPPEN: VOTO 5
La pole del sabato è un capolavoro, il GP sotto l'acqua era una causa persa fin dallo spegnimento del semaforo. Prova a difendersi dalle McLaren e fa pure un po' tenerezza quando (come era successo con Russell in Canada) casca nella trappola-Piastri. Ci provano tutti ormai con Max... La scampa ancora una volta (e giustamente), salvo poi finire in testacoda pochi secondi più in là, alla ripartenza, con un testacoda raro (anzi rarissimo) a vedersi da parte sua.
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LANCE STROLL: VOTO 6,5
La strategia Aston Martin lo proietta nei quartieri alti della classifica già nei primi giri. Tiene duro e sogna in grande ma "questo podio non s'ha da fare" e infatti nel finale lo passano in quattro. VOTO 6 a FERNANDO ALONSO (nono alla fine) che ironizza via radio con il team "Ma siamo qui a giocare?" per la strategia di gara, probabilmente stizzito per il "trattamento di favore" riservato al figlio del capo.
MERCEDES: VOTO 4
Un anno fa la pole di Russell al sabato e la vittoria di Hamilton alla domenica: quest'anno nient'altro che l'ultimo punticino iridato con lo stesso George e un DNF (causa tamponata da Hadjar) per ANDREA KIMI ANTONELLI: SENZA VOTO l'italiano, voto 4 a GEORGE RUSSELL che insiste per montare le slick scegliendo (al momento sbagliato) l'opzione "coraggio" in un fase di gara che il suo race strategist aveva battezzato come "suicidio" (sportivo). E infatti... Vale però la pena ricordare che la cabina di regia aveva sbagliato di tutto e di più ad inizio gara. Se è questa la strategia (globale) per attirare Verstappen, beh non ci siamo.
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ESTEBAN OCON E OLIVER BEARMAN: VOTO 4
Finiamo in "bellezza". Ne hanno combinate di tutti i colori dal venerdì alla domenica: in qualifica come in gara, per poi incorniciare il tutto andando a braccetto in via di fuga nel finale del GP. La Direzione di Gara li ha messi d'ufficio sotto inchiesta ma ha poi deciso di soprassedere e soprattutto di non infierire. Ne avranno comunque sentite quattro nel briefing post-gara. E per fortuna che non c'è più Guenther Steiner sul ponte di comando!
PIERRE GASLY: VOTO 7
Fa solo appena meglio di Stroll ma la sesta posizione è una boccata d'aria fresca per Alpine in termini di classifica Costruttori (peccato, per loro, che il diretto avversario Sauber a Silverstone abbia sistemato l'intera stagione). Dopo aver brillato in prova (quarta fila con la collaborazione di Bearman e Antonelli), Pierre tiene la barra per cinquantadue giri cinquantadue. VOTO 3 a FRANCO COLAPINTO: nemmeno in una domenica dalle mille possibilità l'ex rookie fenomeno riesce a tornare a galla e l'ultimo fine settimana di luglio a Spa-Francorchamps rischia di dovere fare di nuovo posto a Jack Doohan. Lo auguriamo all'australiano, ma noi scommettiamo per un rientro in "grande" stile di Valtteri Bottas.