Insufficienza piena per la Ferrari che nell'arco di un weeked fa due passi indietro tra i Costruttori
di Stefano Gatti© Getty Images
LANDO NORRIS: VOTO 9
Due vittorie nello spazio di ventiquattr'ore e un vantaggio di ventiquattro punti nei confronti del proprio compagno di squadra. In poco più di due mesi Lando ha ribaltato o quasi la sfida: dai meno trentaquattro di Zandvoort ai più ventiquattro appunto di San Paolo e adesso mancano solo tre giri di giostra. Sembra proprio che il pilota inglese (sicuramente con l'aiuto di un mental coach che rimane nell'ombra) abbia fatto una sorta di reset. Ne è venuto fuori un ragazzo piuttosto scostante negli atteggiamenti fuori dalla macchina ma finché vince sono problemi degli altri e di Piastri prima di tutto.
ANDREA KIMI ANTONELLI: VOTO 8,5
Torna sul podio poco meno di cinque mesi dopo Montreal ma sale di un gradino. Due volte in prima fila a fianco di Norris a San Paolo, due volte secondo dietro a Lando nell'ordine d'arrivo. Ad alzare il voto di AKA la freddezza con la quale nel finale ha controllato le velleità di Verstappen che rombava alle sue spalle. Kimi ha definitivamente (ci auguriamo) smarcato gli errori di percorsi della prima parte del Mondiale, illuminato solo dal quarto posto all'esordio in Australia e dal già citato podio canadese e il primo a notare la differenza è stato il suo compagno di squadra GEORGE RUSSELL (VOTO 5,5) che sul suolo paulista ha pagato dazio, dando però il suo contributo al controsorpasso Mercedes ai danni nella Ferrari nella corsa al secondo posto Costruttori.
MAX VERSTAPPEN: VOTO 8,5
Il gradino basso del podio è un premio appena appena sufficiente per l'ennesima prova di carattere messa sull'asfalto dal quattro volte campione del mondo, scattato dalla pit lane e incappato pure in una foratura ad inizio GP che gli ha peraltro consentito di inventarsi una parte centrale (e poi finale) di gara anche più arrembante del previsto.
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FERRARI: VOTO 5
Nel weekend che vede la Ferrari conquistare la doppia corona iridata (Costruttori e Piloti) nel WEC, le Rosse da Gran Premio fanno un buco nell'acqua a San Paolo, incassando il doppio sorpasso da Mercedes e da Red Bull nel Mondiale Costruttori. Un paio di piazzamenti non particolarmente memorabili nella Sprint, uno storico doppio ko nel Gran Premio. Certo, pure la sfortuna ci ha messo del suo, nel caso di CHARLES LECLERC, non a caso SENZA VOTO. Insufficienza piena invece per LEWIS HAMILTON (VOTO 4) al quale non ne va una dritta per tutto il fine settimana su una delle (tante) piste-feticcio del sette volte iridato. Meglio sarebbe dire che non ne fa una giusta per l'intero weekend, sir Lewis.
OSCAR PIASTRI: VOTO 4
È continuato anche in Brasile il momento-no dell'australiano che deve ora fare centro a tutti i costi a Las Vegas per non veder tramontare le sue chances iridate. A San Paolo va ko nella Sprint e poi incassa dieci secondi di penalità per lo strike di inizio GP con Antonelli, della quale a pagare le conseguenze più pesanti è Leclerc. Poco da aggiungere a questo punto, il voto dice tutto.
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GABRIEL BORTOLETO: VOTO 4
Ha probabilmente avvertito la pressione di essere il primo brasiliano (paulista oltretutto) circondato di aspettative di un certo tipo dopo Massa e prima di lui - si capisce - Senna. Un grosso incidente nella Sprint, un bisticcio pagato a caro prezzo a metà del primo giro con Stroll. Finisce che proprio sulla pista di casa Gabriel è l'unico dei rookies a bocca asciutta.
OLIVER BEARMAN: VOTO 7
A proposito di esordienti (almeno per status), il pilota inglese di scuola (e cartellino) Ferrari va a punti per il quarto Gran Premio di fila e adesso - a detta di molti - l'abitacolo della sua Haas spinta dalla power unit di Maranello inizia ad andargli stretto. Deve però stare anche attento: la sua guida è tendenzialmente aggressiva e nella Formula Uno odierna questo non è necessariamente un vantaggio.