NUOVO CASO

Guai per Nelson Piquet: augura la morte a Lula, aperta un'indagine in Brasile

Parole forti dell'ex pilota F1 contro il presidente brasiliano neo eletto

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Guai per Nelson Piquet: augura la morte a Lula, aperta un'indagine in Brasile - foto 1
© Getty Images

Nelson Piquet, ex pilota di F1, non riconosce la vittoria alle ultime elezioni in Brasile di Lula e si mette nei guai. Il brasiliano, grande sostenitore dello sconfitto Jair Bolsonaro, è stato infatti filmato durante una manifestazione anti-Lula mentre augurava la morte al presidente eletto. "Lula al cimitero" ha detto Piquet, col filmato che è diventato subito virale in Brasile ed è arrivato alle autorità giudiziarie che hanno deciso di aprire un'indagine chiamando l'ex pilota e l'autore del video a testimoniare davanti alla polizia federale brasiliana.

L'ex pilota di F1 è stato uno dei migliaia di manifestanti scesi in piazza per affermare di non accettare i risultati, che sono stati confermati dalle massime autorità elettorali brasiliane. Piquet vuole anche che le forze armate impediscano alla sinistra di assumere l'incarico il 1 gennaio. L'ufficio del procuratore federale di Brasilia ha dichiarato che indagherà su Piquet per presunto incitamento alla violenza e per aver stimolato le spaccature tra i militari e altri rami del potere.

"Nelson Piquet è una persona di pubblica notorietà e, per questo motivo, dovrebbe sapere che le sue dichiarazioni hanno il potenziale per raggiungere centinaia di migliaia di persone", ha affermato l'ufficio del pubblico ministero.

I PRECEDENTI DI PIQUET
Nelson Piquet, padre dell'attuale compagna del due volte campione del mondo Max Verstappen, si è reso protagonista di alcune uscite infelici nel corso del 2022. All'inizio di quest'anno, infatti, altri video hanno mostrato l'ex pilota mentre utilizzava un linguaggio omofobo e rivolgeva insulti razziali al sette volte campione di F1 Lewis Hamilton. Il brasiliano è stato ampiamente condannato dalla F1, dai piloti, dai team e dall'organo di governo della Fia. Piquet si è scusato con Hamilton in seguito, ma ha detto che i termini, sebbene "mal pensati", non volevano essere offensivi.

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