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Ieri, oggi... e domani? Alonso e Ricciardo tormentano i sonni di Perez

Missione-riscatto per il messicano di Red Bull nel weekend di Spielberg

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Ieri, oggi... e domani? Alonso e Ricciardo tormentano i sonni di Perez - foto 1
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Due vittorie nei primi quattro GP del Mondiale - Jeddah e Baku - poi più nulla o quasi: Sergio Perez affronta la nona tappa della stagione con l'obbligo non solo morale di rimettere le marce alte: in gara ma anche in qualifica! A soffiargli sul collo sono (nell'immediato ma non solo) due pericolosi rivali: Fernando Alonso e... Daniel Ricciardo! A forza di passaggi sul podio, lo spagnolo mette nel mirino il messicano di Red Bull, dal quale lo separano solo nove punti. Quanto all'australiano - quest'anno terzo pilota dei "Tori" - Daniel è stato convocato dal suo nuovo-vecchio team per la tre giorni di test Pirelli di Silverstone che seguirà il Gran Premio d'Inghilterra. Come dire che i "Tori" mettono il sale sulla coda della RB19 di Checo per spingerlo a rimettersi in carreggiata. Con una monoposto così, non solo la riconferma al vertice tra i piloti è una missione obbligata: lo è anche fare doppietta nel ranking. Dr. Helmut Marko ha rimarcato il concetto ai media austriaci nella vigilia di Spielberg: Perez è chiamato a produrre una svolta decisa tra questo fine settimana ed il prossimo a Silverstone: un vero e proprio aut-aut per il GP d'Inghilterra.

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Nell'attuale top ten della classifica generale, solo Pierre Gasly (decimo), Lance Stroll (ottavo) e purtroppo per il popolo ferrarista Charles Leclerc (settimo) hanno racimolato meno punti di Perez negli ultimi tre GP (Monaco, Barcellona e Montreal), vale a dire quelli seguiti alla cancellazione del GP dell'Emilia Romagna e del Made in Italy. Ventuno punti per Perez, solo uno in meno per il ferrarista, dieci per il canadese di Aston Martin e sette per il francese di Alpine.

Sergio ha insomma urgente bisogno di un'iniezione di punti (e il team di un'iniezione di fiducia dal messicano) per distanziare Alonso. La sagoma della Aston Martin dello spagnolo è sempre più ingombrante negli specchietti retrovisori della RB19 numero undici. Negli ultimi tre GP di cui sopra, Fernando ha messo a segno ben 42 punti (quindi esattamente il doppio dello stesso Perez), a fronte dei 76 di Max Verstappen e dei 41 di Lewis Hamilton. Da qualsiasi punto di vista lo si guardi (fronte interno e fronte esterno), il rendimento recente di Sergio è largamente insufficiente. 

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Poi c'è... Ricciardo, come anticipato sopra. La scelta del team di affidarli il test Pirelli di metà luglio non eccede più di tanto le incombenze del ruolo dell'australiano nel team campione del mondo. Di sicuro Helmut Marko e Christian Horner studieranno atteggiamento e velocità di Daniel in chiave futura. Da parte sua, Daniel non si lascerà sfuggire la chance di dimostrare di poter essere ancora in grado di dire la sua nella bagarre. Reduce da un parecchio deludente biennio McLaren, illuminato in pratica solo dalla vittoria nel GP d'Italia di due anni fa (dove peraltro Norris completò la doppietta degli arancioni") l'australiano monterà in macchina per tre giorni di test-penumatici e Red Bull - manco a dirlo - è pronta a sfruttare la circostanza per pungolare Perez e spingerlo ad alzare il proprio rendimento.

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