Conto alla rovescia verso il titolo numero sette per Lewis Hamilton: il pareggio iridato con Michael Schumacher potrebbe materializzarsi tra due domeniche in Turchia.
di Stefano Gatti
Missione titolo quasi compiuta per Lewis Hamilton. I dubbi espressi nel dopogara del GP dell'Emilia-Romagna a proposito del suo futuro nel Mondiale non intaccano la concentrazione del Re Nero sul traguardo iridato. Il nono successo stagionale ha permesso a Lewis di portare ad 85 punti il vantaggio su Valtteri Bottas. Il prossimo 15 novembre Hamilton può centrare il "settebello" nella sua maniera preferita - vincendo - oppure anche correndo in difesa, completando l'ennesima doppietta Mercedes.
Il numero magico di Lewis Hamilton nel Gran Premio della Turchia di metà novembre non sarà tanto (o comunque non solo) il "suo" 44. Per una volta, Lewis deve puntare tutto... sul 78. Tanti sono infatti i punti di vantaggio con i quali l'attuale leader del Mondiale dovrà ripartire da Istanbul, se vorrà farlo avvolto nella bandiera iridata. Settantotto sono infatti i punti che il suo rivale Bottas può totalizzare vincendo la "doubleheader" del Bahrein e poi il gran finale di Abu Dhabi, aggiungendovi in tutte e tre le occasioni il punto-bonus assegnato al giro più veloce in gara (75+3). Valtteri a quel punto farebbe sì pari con il suo capitano. Naturalmente nell'ipotesi - che si spinge ben oltre i... confini della realtà - che il capoclassifica non marchi neanche un punto negli ultimi tre GP! E non sarebbe sufficiente perché il finlandese salirebbe a quota cinque successi e - purtroppo per lui - Lewis ad Imola ha messo appunto a segno il nono di questa stagione.... Quello che ha tra l'altro segnato la resa definitiva di Max Verstappen, ormai matematicamente fuori dai giochi.
Tralasciando le combinazioni intermedie e puntando il nostro "focus" sul trend di rendimento da eccellenza assoluta delle Frecce Nere, (confermato a Imola dalla quinta doppietta 2020) ci soffermiamo su quelle che meglio rendono l'idea dello strapotere esercitato dagli "All Blacks" ed in particolare dalla loro stella di prima grandezza (anche) su questo Mondiale. Hamilton può permettersi di gestire in Turchia strategie tra di loro molto diverse, per non dire opposte. Ciò che la dice lunga sulla sua predestinazione a questo ulteriore passo nella storia delle corse automobilistiche. Può ovviamente chiudere la partita vincendo all'Istanbul Park. Non sarebbe un inedito, visto che - esattamente dieci anni fa - il "nostro" ha vinto la sesta delle sette edizioni del GP di Turchia fin qui disputate: tra il 2005 ed il 2011 appunto. All'ancora per poco sei volte iridato from Stevenage basterà però chiudere la quattordicesima tappa iridata in seconda posizione, alle spalle di Bottas. Al quale oltretutto (per neutralizzare l'avversario) correrebbe... pure l'obbligo di mettere a segno il giro più veloce della corsa, allo scopo di guadagnare otto punti sul rivale e quindi (dagli attuali 197) salire a 223 punti. Con Hamilton (+18) a quel punto a quota 300 tondi tondi (attualmente 282). Il finlandese insomma si porterebbe a -77 (come il suo numero di gara) dal leader, un solo punto sotto la fatidica "quota 78" di cui all'inizio! Certo, tutto questo nell'ipotesi "estrema" di un Hamilton poi a secco di punti negli ultimi tre appuntamenti! Il verdetto sarebbe semplicemente rinviato a fine novembre, verosimilmente al GP del Bahrein di domenica 29, primo appuntamento della tripletta del Golfo che chiuderà questo tormentato Mondiale. Che si è per il resto sviluppato nel Vecchio Continente, che ha riscoperto diversi circuiti "old style", che ha invece rinnovato, rinfrescato la storia stessa della Formula Uno. Trovandovi un senso alla propria anomalia. Grazie ai record ritoccati da Hamilton e dalla Mercedes stessa: sette titoli Costruttori consecutivi - dal 2014 al 2020, l'intera era ibrida - contro i sei della Ferrari dell'epopea schumacheriana (dal 1999 al 2004).