FORMULA 1

F1, Todt Jr: "Leclerc speciale, è qui grazie a Jules Bianchi"

L'agente del pilota della Ferrari: "Gli diedi una mano solo per fare un favore a Jules, ma si rivelò sorprendente"

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Nicolas Todt, manager di piloti e figlio del presidente della Fia Jean, ha raccontato in un'intervista al 'Corriere della Sera' come è nata la collaborazione con Charles Leclerc. "Se Charles è qui è per merito di Jules Bianchi - ha spiegato -. Me lo presentarono i suoi: 'Sono amici, hanno bisogno di aiuto economico'. Lo incontrai più per cortesia che per interesse, mi fece una buona impressione. Gli diedi una mano solo per fare un favore a Jules, ma si rivelò sorprendente. Non sono un tecnico, non mi metto nelle curve a valutare le traiettorie. Parlo con le persone migliori del settore e mi faccio un'opinione. Nei kart mi dicevano che Charles era speciale".

Getty Images

Todt racconta la stagione del suo assistito. "Per uno abituato a voler vincere, che durante tutta la sua carriera ha sempre avuto una progressione, non e' semplice affrontare certe situazioni. Ma questa stagione gli insegnerà molto: nelle difficoltà si cresce, è come se avesse fatto due anni in uno - ha aggiunto - Fai gruppo, ti integri ancora di più nella squadra. Devi farlo, per andare avanti, diventi più paziente. Charles non ha mai perso la fiducia. Ed è la cosa più importante".

Il manager spiega i suoi inizi nella professione. "Con Felipe Massa nel 2003, ora è uno dei miei migliori amici. Mi disse: 'Ho dei problemi con i miei manager, perché non lo fai tu?'. Ero appassionato di corse, ma non pensavo di lavorare in questo mondo pur essendoci cresciuto".

L'incontro con Jules Bianchi, lo sfortunato pilota francese vittima di un incidente nel corso del Gran Premio del Giappone 2014, morto a soli 25 anni il 17 luglio 2015, dopo più di nove mesi di coma. "Per trovare le nuove stelle dovevo cercarle giovanissime, e così ho iniziato a seguire le serie minori, dai kart. Chiedevo a tutti chi fosse il migliore dell'epoca - ha spiegato - Al 95% mi rispondevano Jules Bianchi. Ci siamo capiti subito, poi purtroppo è finita così".

Per il futuro, il manager francese scommette su Gabriele Minì. "Un talento straordinario, penso che sarà la futura stella italiana della F1. Viene da una famiglia normale: il papà fa il carrozziere e spesso anche il meccanico del figlio - ha rivelato - È intelligente, ha fame, sbaglia poco, è veloce. Ha un enorme potenziale".

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