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Amarcord

Vi ricordate dell'Audi Q7 V12 biturbo Diesel?

Un'auto entrata nella leggenda. Un SUV così non si era mai visto né mai si vedrà più. Ma il suo motore a 12 cilindri diesel è l'esempio dell'ingegno e della competenza tedesca in fatto di motori

di Tommaso Marcoli
02 Dic 2025 - 14:01
 © Ufficio Stampa

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L'Audi di inizio anni 2000 è stata il laboratorio di sperimentazione motoristica preferito del gruppo Volkswagen. A Ingolstadt sono stati pensati, sviluppati, collaudati e poi mandati in produzione alcuni dei motori più sbalorditivi della storia dell'automobilismo. Tra essi, un posto d'onore - insieme al V10 aspirato - spetta sicuramente al 6.0 litri V12 biturbo diesel che ha equipaggiato l'Audi Q7.

L'Audi Q7 V12 TDI: un SUV da leggenda

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L'epoca del diesel
In quel periodo, il Diesel sembrava essere una soluzione applicabile a qualunque segmento di mercato e per qualunque esigenza di utilizzo. Il gruppo di Wolfsburg passò dai motori delle utilitarie a quelli per le super sportive inclusa una vincente parentesi alla 24 Ore di Le Mans. Dove si presentò con un'Audi R8 V10 TDI. Eppure, quando la sperimentazione, la competenza tecnica e l'ambizione s'incontrano può nascere qualcosa di ancora più incredibile di così.
Un motore da leggenda
Devono esserne stati consapevoli in Audi. O, comunque, avranno avuto delle buone ragioni per cercare di affermarsi quali migliori produttori di motori per automobili. Dando una spallata a tutti gli altri concorrenti. Non era necessario un motore particolarmente efficiente o potente - c'erano già - serviva piuttosto qualcosa di impensabile. Da queste premesse nasce il 6.0 litri V12 TDI da 500 CV e 1.000 Nm per l'Audi Q7 Quattro.
Non ebbe successo
Fu prodotto per un brevissimo lasso di tempo: dal 2008 al 2012. L'introduzione del restyling del 2013 lo tolse dal listino. Motore ultra complicato, era in grado di portare l'auto a 250 km/h e al contempo di consumare soltanto 11l/100 km. Prodigioso ma incompreso e nella sua corta carriera riuscì a convincere un numero limitato di automobilisti. Si ritiene che in Europa ne circolassero poche centinaia. D'altronde costava quasi 140 mila euro e aveva costi di manutenzione da supercar. La sua leggenda racconta di un'Europa dell'automobile audace, ambiziosa e folle. Quel periodo - sotto questo punto di vista - un po' ci manca.