Al Maradona va in scena un inedito tra sensazioni contrapposte: la bandiera bianconera Conte contro l'eroe di Napoli Spalletti, ma a parti invertite
di Martino CozziAntonio Conte contro Luciano Spalletti, una prima volta inedita. Sembra strano da dire e da scrivere, ma il destino ha voluto così: domenica, al Maradona, Conte e Spalletti si affronteranno per la prima volta da allenatori in una gara ufficiale. Nonostante più di 1500 panchina in due, domenica 7 dicembre ci sarà il primo incrocio in Serie A tra i due allenatori in una sfida dalle mille sfaccettature. Conte, dall'animo bianconero e maestro della disciplina, contro Spalletti, genio e sregolatezza pronto a tornare nella sua Napoli. Una prima volta che può già essere decisiva.
Sì perché l'inizio del mese di dicembre vede due storiche rivali del calcio italiano affrontarsi in una sfida che potrebbe già indirizzare una stagione. Il Napoli vuole vincere per restare in testa alla classifica, mentre per la Juventus ci sarebbe l'occasione di rilanciarsi definitivamente e, magari, provare a pensare di inserirsi nel treno scudetto. Tutti gli occhi del Maradona, però, saranno puntati su di loro: Antonio e Luciano, maestri nell'attirare l'attenzione e nel gestire la pressione. L'unico contatto tra i due, seppur a distanza, è arrivato nel 2019, quando Spalletti lasciò la panchina dell'Inter e il suo posto venne preso proprio da Antonio Conte. Poi nient'altro, se non il privilegio per entrambi di sedersi sulla panchina della Nazionale, avventura terminata con percorsi completamente opposti.
Dopo 8 scudetti con la Juventus (da giocatore e allenatore), Conte è approdato a Napoli nell'estate del 2024, diventandone l'eroe solamente 9 mesi dopo con la vittoria del tricolore (quasi un paradosso). Sensazione provata anche dallo stesso Spalletti, capace di riportare il tricolore a Napoli a 33 anni di distanza dall'ultima volta. Un avvicendamento che fa seguito a quello già avvenuto con l'Inter. Entrambi, inoltre, condividono l'essere riusciti a vincere lo scudetto a Napoli senza Maradona, impresa che li inserisce di diritto nella hall of fame partenopea. . Conte, lucido e carismatico, quasi sergente di ferro, contro Spalletti, abile affabulatore e capace, in maniera diversa, di tirare fuori il meglio dai propri giocatori. Organizzazione contro fantasia, i manifesti pragmatici dei due allenatori.
Che, a dir la verità, una volta si sono incrociati in panchina, ma non in gare ufficiali. Bisogna riavvolgere il nastro fino al 29 luglio 2017, quando Inter e Chelsea si sfidarono in estate a Singapore in amichevole in occasione dell'International Champions Cup. Vinse 2-1 l'Inter di Spalletti, con Conte che aveva appena conquistato la Premier League con i Blues e si apprestava a cominciare la seconda stagione oltremanica. Di quella partita, oltre al siparietto a bordo campo tra i due, rimane stampato nella memoria il goffo autogol di Kondogbia, che sorprese Padelli con un retropassaggio dalla lunga distanza che s'infilò in porta.
A tre giorni dalla sfida comincia a salire l'adrenalina. Una partita sentita da entrambe le parti che vede al centro del ring due degli allenatori più influenti negli ultimi anni pronti, come sempre, ad andare oltre pur di portare a casa il risultato. Conte, cuore bianconero, seduto sulla panchina del Napoli, mentre Spalletti, eroe del terzo scudetto azzurro, sulla panchina della Juventus: a parti invertite rispetto alla loro storia passata, ma sempre con l'ambizione di ottenere il massimo. Già solo questa sfida a distanza basta e avanza per rendere il tutto ancora più affascinante.