Cessione Samp, Vialli rompe il silenzio: "Vorrei fare il dirigente"

L'ex bomber: "Ho già fatto il calciatore, l'allenatore e il commentatore..."

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Gianluca Vialli ha le idee chiare sulle sue ambizioni. "Vorrei chiudere la mia carriera da dirigente, dopo aver fatto calciatore, allenatore e commentatore", ha spiegato l'ex bomber, rompendo il silenzio dopo le voci che lo indicavano come futuro presidente della Samp nell'ambito delle trattative tra Massimo Ferrero a Jamie Dinan e Alex Knaster per la cessione del club. Un indizio che suona come un messaggio forte e chiaro sulla questione, ormai prossima forse alla svolta decisiva.

"È un grande personaggio, lo era da calciatore e gli davo tanti calci per fermarlo, era più veloce di me - ha spiegato il ds blucerchiato Osti, commentando le parole di Gianluca -. Ha fatto una grande carriera nel post calcio, avrebbe lo spessore per fare il dirigente ad altissimo livello. Ma sono cose che volano sopra la mia testa". Un colpo al cerchio e uno alla botte. Col gruppo legato all'ex bomber di Samp, Juve e Nazionale impegnato a non mollare la presa nonostante l'inserimento nella trattativa del fondo Aquilor, che ha già proposto 120 milioni a Ferrero.

Ma per Vialli l'opzione blucerchiata non è l'unica sul tavolo nel ruolo di dirigente. Se l'affare Samp non dovesse andare in porto, Gianluca potrebbe ricoprire infatti il ruolo di capo delegazione della Nazionale, dove ritroverebbe il suo 'gemello del gol' Roberto Mancini con il quale portò la Sampdoria allo scudetto nella stagione 1990-91.

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