LE PAROLE

Zaniolo, il medico della Roma: "I tempi di recupero dipendono da lui"

Causarano alla radio ufficiale del club: "Cercheremo di agire nel migliore dei modi, nell'interesse della sua salute"

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Il giorno dopo l'operazione per ricostruire il legamento crociato anteriore del ginocchio destro, il responsabile del settore medico della Roma ha raccontato l'esito dell'intervento e i prossimi passaggi del recupero di Zaniolo. "L'intervento è perfettamente riuscito - ha spiegato Causarano- La riabilitazione non ha dei tempi precisi, ma sono personalizzati. Cercheremo di agire nel migliore dei modi, nell'interesse della sua salute"

"Con Nicolò siamo stati insieme tutto il giorno. Ha affrontato l'intervento con serenità, nonostante i suoi 20 anni. L'intervento è perfettamente riuscito, il Prof. Mariani ha ricostruito il legamento anteriore - ha detto il medico alla radio ufficiale del club -. E' stato circondato dai cari, si è sentito protetto. Anche dalla certezza di poter tornare a giocare".

Per questo genere di infortuni la riabilitazione avviene di solito in 5-6 mesi, ma i tempi del rientro sono assai variabili. "Già da oggi Zaniolo inizierà le primissime fasi la riabilitazione del ginocchio, per permettere all'articolazione di riprendere la normale attività. La riabilitazione non ha dei tempi precisi, ma sono personalizzati. Valuteremo nel corso della riabilitazione gli step. Impossibile valutare i tempi di recupero. Cercheremo di agire nel migliore dei modi, nell'interesse della sua salute. Un problema precedente al ginocchio? Nicolò non ha avuto alcun problema al ginocchio. È stata un'articolazione sempre sana. Contro il Torino ha avuto una contusione sopra al ginocchio, poi ha svolto gli allenamenti senza problema. Andiamo avanti nell'amarezza dell'infortunio, sicuri che tornerà più forte di prima"

L'ESPERTO: "NON AFFRETTARE IL RECUPERO"
Sei mesi, o anche meno. Partita la lotta contro il tempo di Nicolò Zaniolo per l'infortunio che gli è costato la rottura del legamento crociato anteriore, e c'è già chi scommette su un rientro record, in tempo per partecipare a Euro 2020. Ma se tifosi e società vorrebbero comprensibilmente il giocatore in campo il prima possibile, il punto di vista 'clinico' e' decisamente più improntato alla prudenza. "Attenzione ai tempi di recupero", avverte Andrea Piazze, presidente del Gruppo di Interesse Specialistico in Fisioterapia Sportiva di AIFI, l'Associazione italiana fisioterapisti. "Il consiglio alle società, ma anche ai media, è quello di non aumentare la pressione per abbreviare il ritorno in campo. Una prassi che negli ultimi anni è invece sempre più in voga, 'incentivata' anche da alcuni aspetti burocratici. Come spiega Piazze, infatti, "le società sportive di serie A, B e C hanno un contratto di lavoro collettivo che prevede la possibilità di licenziamento del tesserato da parte del datore di lavoro ai 6 mesi e 1 giorno di malattia del dipendente. Quindi i calciatori professionisti hanno sulla loro testa una vera e propria spada di Damocle ed è sempre piu' frequente vedere giocatori che rientrano in campo dopo 4 mesi e mezzo, 5 mesi: quindi in tempi che assolutamente non bastano e sono molto in anticipo rispetto alle fasi più adeguate di recupero da infortuni gravi. Infatti un rientro allo sport, specialmente in quelli di contatto, dopo lesione al legamento crociato anteriore avviene in sicurezza sui 9-12 mesi: c'è una chiara differenza tra quello che è consigliabile dal punto di vista scientifico e quello che poi avviene nella pratica, devo dire soprattutto in Italia. E' un fatto da non sottovalutare, se pensiamo a tutti gli atleti che hanno magari un solo anno di contratto. Senza tralasciare il fatto che cio' si ripercuote direttamente anche sui comuni cittadini o sugli sportivi amatoriali, stimolati ad anticipare il loro recupero". 

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