ROMA-NAPOLI 2-1

Serie A, la Roma regala spettacolo: 2-1 al Napoli

All'Olimpico i giallorossi vanno a segno con Zaniolo e Veretout, falliscono un rigore e finiscono in dieci. Due legni per gli azzurri

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Altra vittoria per la Roma di Fonseca, altro passo avanti per una squadra partita tra la sfiducia generale. Nello scontro diretto con il Napoli, i giallorossi vincono 2-1 convincendo al di là del punteggio: splendido gol di Zaniolo, rigore sbagliato da Kolarov, poi penalty segnato da Veretout. Per il Napoli poche idee e confuse, quattro attaccanti insieme, un gol di Milik, palo, traversa e una sconfitta pesantissima.

LA PARTITA
E adesso questa Roma può crederci. Può pensare a una stagione da vivere ad altissimi livelli, cancellando un recente passato in cui il caos e la disorganizzazione sembravano essersi impossessati di Trigoria e dei suoi abitanti. Una rinascita che porta una firma chiara e facilmente leggibile: quella di Paulo Fonseca. Un allenatore che ha imparato l’italiano in un nonnulla e che ha insegnato calcio dove altri avevano fallito. Ha rigenerato giocatori che non potevano più girare per la strada e che oggi escono dal campo tra gli applausi dopo una partita giocata e vinta con il carattere e la sicurezza della grande squadra. È una partita che risente pesantemente del pregresso, che vive di emozioni recenti. Grande attenzione da entrambe le parti soprattutto alla fase difensiva, una necessità per Fonseca e una precauzione per Ancelotti, che deve lasciare il posto in panchina al figlio Davide. Occupa spazi in maniera parzialmente passiva il Napoli con il suo 4-4-2 scolastico, guadagna metri piano piano la Roma pur dovendo chiedere al centrocampista inventato Mancini di ripiegare sulla linea dei due difensori centrali per far partire l’azione da dietro. Si giocasse a scacchi si andrebbe verso una collosa situazione di stallo, ma c’è di mezzo il pallone. E non è poco. C’è di mezzo il pallone e in questo momento lo strumento ha un feeling esagerato con un ragazzo che gli ha sempre dato del tu, Nicolò Zaniolo. Baciato dagli dèi del calcio, fa subito capire che le sue incursioni partendo da destra possono dare una svolta alla partita. Svolta che arriva sulla prima vera occasione del pomeriggio, quando Zaniolo arriva a rimorchio di Spinazzola come se fosse guidato da un radar e colpisce con un sinistro. Sono passati diciannove minuti stagnanti dal fischio d’inizio e la partita ha preso una direzione precisa che potrebbe diventare definitiva se Kolarov non si facesse parare un rigore concesso da Rocchi per un tocco di braccio di Callejon in fase di ripiego profondo. Però intanto il ghiaccio è rotto, la Roma è avanti e il Napoli comincia a giocare davvero, propone combinazioni ad alta velocità sulla catena di sinistra, inizia a diventare pericoloso senza lasciarsi prendere dall’ansia.

L’onda d’urto napoletana cresce in maniera esponenziale, frusta a ripetizione l’area della Roma, genera occasioni da gol che in alcune occasioni diventano anche clamorose. Un paio di conclusioni sbagliate di Mertens, un salvataggio sulla linea di Smalling, una conclusione furbetta di Insigne , una traversa di Milik e un palo di Zielinski: detto così sembra poco, comunque sembra meno di quello che è, cioè un vero e proprio assedio da parte degli uomini di Ancelotti che però chiudono il primo tempo in svantaggio nell’esatto momento in cui gli avversari si buttano sullo sgabello per tirare il fiato e per darsi di gomito per esorcizzare i pericoli scampati. C’è qualcosa che non va nell’approccio del Napoli alla partita, perché anche il secondo tempo come il primo viene avviato su ritmi bassi, troppo bassi, che ridanno coraggio alla Roma. Veretout in mezzo al campo alza la voce e invita i compagni ad alzare il baricentro, la squadra lo segue, la Roma si va ad assestare venti metri più in su, pressa e riparte. Poi ha gli episodi dalla sua parte, perché è da una gustosa penetrazione di Pastore che salta fuori un altro rigore, braccio largo di Mario Rui e zero proteste. Rigore segnato da Veretout con una precisione millimetrica, 2-0 per la Roma e Napoli che prova la trazione anteriore a suo rischio e pericolo, dentro Lozano e fuori Callejon, quattro attaccanti di ruolo ma poco impatto di questa variazione sulla partita, gestita bene da una Roma in pieno controllo della situazione. Gli episodi, anche esterni sono quelli che danno svolte più o meno importanti alla gara. A metà secondo tempo Rocchi ferma il gioco minacciando la sospensione per i soliti cori di discriminazione razziale e territoriale. Un minuto di respiro fa girare il vento ancora, Davide Ancelotti butta dentro anche un motivatissimo Lozano che serve un assist d’oro a Milik con la collaborazione di Cetin, il Napoli dimezza il distacco e pensa a un quarto d’ora finale all’insegna della furia. Ma quell’assalto finale rimane sulla carta, c’è anche lo spavento per un gol di Dzeko giustamente annullato per fuorigioco, c’è soprattutto una Roma che non perde mai la calma e porta a casa un risultato che può legittimamente accrescere le aspettative dei ragazzi di Fonseca.

LE PAGELLE
ZANIOLO 7 – Diceva il grande Johan Cruyff che il calcio è molto più semplice di quanto si pensi, basta fare, appunto, le cose semplici. Innato o insegnato, questo concetto sembra parte integrante della personalità di Zaniolo, che da qualche tempo, dopo un periodo che lo vedeva frastornato forse per motivi “economici”, ha iniziato a fare la differenza con una facilità disarmante.
KOLAROV 5,5 – Gli allenatori non farebbero mai a meno di gente come lui, della sua personalità, della sua equipollenza nella fase offensiva e in quella difensiva. Però può capitare un giorno storto, può capitare a un piede sinistro di quella raffinatezza un’angolazione troppo ridotta che si trasforma in un rigore sbagliato. Il problema è il momento in cui tutto questo avviene e che trasforma l’occasione persa in un fardello pesantissimo.
MERET 7 – La sua seconda stagione in azzurro sta dimostrando che l’investimento fatto da Di Laurentiis è di quelli che rendono, e parecchio. Nel giro di un paio di minuti fa crollare le certezze di Kolarov, deviandogli un diagonale diretto alla buca d’angolo e poi parandogli un rigore. Nel secondo tempo intuisce il rigore di Veretout ma non ci arriva per poco. Da giovane portiere promettente si è trasformato in grande certezza della retroguardia azzurra, anche se poi miracoli veri non se ne possono fare.
MERTENS 6,5 – Va a costruire curiose combinazioni geometriche con Insigne che parte sempre alle sue spalle. Le giocate tra i due sono sempre pericolose e anche spettacolari, ma dal punto di vista della lucidità al belga manca qualcosa. Fa tutto bene fino al momento di dare l’ultimo tocco. Proprio quello, l’ultimo tocco, è quello che non gli riesce. Almeno in questo caso.
SMALLING 6,5 – In pochi avrebbero scommesso in estate sul positivo inserimento di questo giocatore, che veniva considerato uno scarto della Premier League. Invece la Roma ha visto giusto e Fonseca ha anche trovato il modo di ridargli una condizione atletica che non sfoggiava da anni. Altrimenti non si spiegherebbero certo anticipi imperiosi e certi salvataggi sulla linea.
PAU LOPEZ 7 – Tecnicamente, è giusto sottolinearlo, non è Alisson. Ma psicologicamente l’effetto che esercita sulla squadra è sostanzialmente simile. Infonde tranquillità a tutto il reparto difensivo, comanda con autorità e autorevolezza, si fa sentire con la voce e con i gesti.
ZIELINSKI 6,5 – La sua è una partita da tuttocampista, proprio come piace ad Ancelotti che ha coniato questo termine. Fa anche quello che non riesce a fare un Fabian Ruiz un po’ sotto tono, si impossessa di un’ampia sezione di campo che domina costantemente, facendosi vedere spesso anche dalle parti dell’area avversaria, con pochi momenti di distrazione.
MANCINI 6,5 - Ancora una volta schierato a centrocampo, ancora una volta protagonista di una prestazione positiva. Giocando in quel ruolo ci mette l’attenzione che in passato qualche volta gli è mancata sulla linea difensiva, ma in più può scatenare anche il dinamismo che facendo il difensore risulterebbe imprigionato. Fonseca ci deve pensare bene prima di riportarlo nella posizione originale.
KLUIVERT 6,5 – Voglia di mettersi in mostra, grande voglia. Un paio di inizative nel primo tempo, un po’ di egoismo nella ripresa, ma dopo un lungo periodo di adattamento adesso sembra proprio di capire che l’olandese si sta candidando per un impiego continuativo nell’undici titolare. PASTORE 6,5 – Non chiedetegli la continuità assoluta, non chiedetegli di farsi applaudire per un recupero al limite della propria area, Ma alla quinta partita consecutiva, El Flaco dimostra una dignitosa condizione atletica mantenendo la qualità delle giocate. Un tunnel qua, una rabona là, una giocata magistrale che porta al rigore del 2-0. Così si cancellano anche mesi di ironia nei suoi confronti.
CALLEJON 5 – Il suo passato di goleador vissuto nella gloriosa era Sarri viene cancellato da un presente da ragionierino della fascia che non rende onore allo splendido giocatore che è stato ammirato nelle stagioni d’oro. Probabilmente Ancelotti è soddisfatto del suo rendimento, però vederlo uscire in maniera così anonima intristisce.

IL TABELLINO
ROMA-NAPOLI 2-1
Roma
: Pau Lopez 7; Spinazzola 6, Çetin 5, Smalling 6,5, Kolarov 5,5; Mancini 6,5, Veretout 6,5; Zaniolo 7 (36' st Under sv), Pastore 6,5 (44' st Santon sv), Kluivert 6,5 (32' st Perotti 6); Dzeko 6. A disp.: Mirante, Fuzato, Juan Jesus, Florenzi, Antonucci. All. Fonseca 7.
Napoli: Meret 7; Di Lorenzo 6, Manolas 6, Koulibaly 5,5, Mario Rui 5,5; Callejon 5 (13' st Lozano 6,5), Zielinski 6,5, Fabian Ruiz 5, Insigne 6 (38' st Younes sv); Mertens 6,5 (20' st Llorente 5,5), Milik 6,5. A disp.: Ospina, Karnezis, Maksimovic, Luperto, Tonelli, Hysaj, Elmas, Gaetano. All. C. Ancelotti 5,5 (squalificato, in panchina D. Ancelotti).
Arbitro: Rocchi.
Marcatori: 19' Zaniolo, 10' st rigore Veretout (R), 27' st Milik (N)
Ammoniti: Kluivert, Spinazzola (R), Di Lorenzo, Mario Rui, Milik (N)
Espulsi: Cetin (R) per doppia ammonizione
Note: Meret para un rigore a Kolarov

LE STATISTICHE DI ROMA-NAPOLI
-18 punti dopo 11 partite di campionato per il Napoli: record negativo per gli azzurri in Serie A dalla stagione 2011/12 (16 punti).
-Il Napoli è rimasto senza successo per tre partite di fila in Serie A (2N, 1P) per la prima volta dal febbraio 2016.
-La Roma ha subito gol in tutte le prime sei partite interne di un campionato di Serie A per la prima volta dal 2005/06, sotto Spalletti.
-In questa stagione sono stati colpiti 16 legni all'Olimpico di Roma in Serie A, più che in qualsiasi altro stadio nei maggiori cinque campionato europei.
-Il Napoli non colpiva nove legni nelle prime 11 partite giocate in un campionato di Serie A dalla stagione 2014/15.
-Nicolò Zaniolo ha segnato quattro gol nelle ultime quattro partite in tutte le competizioni, tanti quanti nelle precedenti 26 presenze con la maglia della Roma.
-Arkadiusz Milik ha realizzato cinque degli ultimi sei gol del Napoli in Serie A.
-Milik ha trovato il gol in quattro partite consecutive di Serie A per la prima volta.
-Mertens (quattro) e Milik (tre) sono i due giocatori che hanno colpito più legni in questa Serie A.
-Tutti gli ultimi sei gol di Jordan Veretout in Serie A sono arrivati su calcio di rigore.
-Alex Meret ha parato tre dei nove rigori affrontati in Serie A - l'ultimo prima di oggi era stato nel marzo 2018 su Lapadula.
-50ª presenza con la maglia della Roma in tutte le competizioni per Nicolò Zaniolo.
-100ª partita da titolare per Aleksandar Kolarov con la maglia della Roma in tutte le competizioni.

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