C'è la grande impronta di Di Francesco nel grande momento della Roma, reduce dall'importante 3-0 al Chelsea. "Sicuramente ci ha messo del suo - spiega Perotti -. Prima lavoravamo in un altro modo e non è facile quando passi da un allenatore a un altro. C'è bisogno di tempo, ma piano piano abbiamo capito la sua maniera di lavorare, di pressare, di essere corti in campo. Ora si comincia a vedere quello su cui abbiamo lavorato, sta portando risultati".
Il successo contro i Blues di Conte ha consegnato ai giallorossi il primato nel girone di Champions: "Sapevamo di poter vincere col Chelsea, magari non per 3-0... A Stamford Bridge però avevamo già fatto una grandissima partita, forse anche più difficile rispetto a quella dell'Olimpico dove abbiamo trovato il gol dopo appena un minuto rendendo tutto più facile. Abbiamo fatto anche divertire i nostri tifosi e dimostrato che la squadra c'è".
Le prestazioni con la Roma sono valse a Perotti la chiamata da parte dell'Argentina. "Il Mondiale? Dopo sei anni sono stato riconvocato, quindi Sampaoli qualche partita della Roma l'ha vista - dice l'attaccante -. Dopo la Fiorentina abbiamo queste due amichevoli (con Russia e Nigeria, ndr) e penso che mi giochi il 90% di poter poi essere selezionato. La chance è adesso e io me la giocherò al massimo".
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