VERSO ROMA-CAGLIARI

Roma, Mourinho: "Non facile rialzarsi dopo la Juve. Oliveira? Non ci credevo"

Il tecnico giallorosso alla vigilia della sfida col Cagliari: "Abbiamo dovuto rimotivare i ragazzi dopo aver perso in quel modo"

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José Mourinho si prepara a sfidare il Cagliari consapevole che non sarà una passeggiata e che servirà un cambio di marcia soprattutto dal punto di vista mentale dopo l'incredibile sconfitta in rimonta contro la Juventus: "Abbiamo lavorato tutta la settimana - ha detto il tecnico della Roma in conferenza -. Dopo l'ultima partita contro la Juve abbiamo dovuto rimotivare i giocatori, ora bisogna rialzarsi e non è facile dopo aver perso una partita come l'abbiamo persa noi". Poi ha parlato del nuovo acquisto, Sergio Oliveira: "Conoscendo le nostre possibilità e conoscendo un club importante come il Porto non pensavo che sarebbe stato possibile prenderlo. Quando Tiago Pinto mi ha detto che era una possibilità concreta ho detto subito di sì".

Mou ha detto chiaramente che contro i sardi non sarà semplice come la classifica suggerirebbe: "Non penso che il Cagliari sarà lì a fine stagione. Hanno esperienza, stanno facendo punti, hanno fatto sei punti nelle ultime due e verranno qui per farne altri. Hanno vinto all'Olimpico contro la Lazio, sono capaci di giocare contro squadre di quel potenziale".

Poi è tornato su Oliveira: "Ha un carattere di cui abbiamo bisogno, personalità, esperienza. Lui è cresciuto in un club di cui conosco molto bene la mentalità. Ho subito pensato sarebbe stato importante per noi. Questa finestra di mercato è stata positiva, abbiamo preso due giocatori subito e sono due giocatori che ci migliorano tanto. Finora, abbiamo fatto 7 mesi solo con un terzino destro e ogni volta che Karsdorp aveva un problema era un guaio per noi. Oliveira può fare tutto a centrocampo, forse non è un regista che può giocare da solo davanti alla difesa ma, a parte questo, può fare tutto".

Il mercato comunque appare chiuso: "Abbiamo preso due profili che ci migliorano. Se pensiamo a Calafiori, Mayoral, Villar e a quanto abbiano giocato, con i minuti che giocheranno Maitland-Niles e Oliveira penso che ci abbiamo guadagnato. Non mi aspetto un altro acquisto".

Poi il punto sugli indisponibili: "El Shaarawy? Se oggi si allena sarà in panchina, perché non abbiamo opzioni. Avremo 3-4, forse 5, Primavera in panchina. Se uno che finora non si è allenato come El Shaarawy oggi si allena, allora potrà essere in panchina. Gli squalificati li conoscete. Poi Elsha, Smalling e Karsdorp non si sono allenati con la squadra, vediamo oggi. A Spinazzola ogni volta dico che manca un giorno in meno al suo rientro. Lavoriamo con lui con tranquillità e cerchiamo di passargli un messaggio corretto. Io dal primo giorno ho sempre pensato che questa stagione non lo avrei avuto e ogni partita che mi arriverà in più io sarò contento. Se arriverà a maggio, a metà aprile, a inizio aprile io ne sarò contento".

Lo Special One si è quindi soffermato sul momento di Jordan Veretout: "La nostra rosa, se guardi i minuti giocati, può essere grande nei numeri ma, alla fine, sono 13-14 giocatori che giocano praticamente sempre. Ora con Cristante, Oliveira, Pellegrini, Veretout... Con Bove che sta arrivando, con Mkhitaryan, che stiamo trasformando in un giocatore di centrocampo... Siamo equilibrati. Veretout sarà sempre importante per noi, è un giocatore di qualità, ma sono d'accordo sul fatto che non ha reso benissimo nelle ultime gare, per le qualità che ha".

Infine è tornato sulle parole spese nel post-partita contro la Juve, quando aveva parlato di un gruppo con qualche complesso: "Hanno preso bene le mie parole. Non sono cose facili da sentirsi dire o da leggere, ma li vedo sempre aperti e positivi quando parliamo. Tutte le cose che dico alla stampa le ho sempre dette anche alla squadra e ovviamente con loro vado più nel profondo. Ho sentito gente che vuole migliorare, non gente permalosa. Per fare un esempio del nostro tipo di profilo, nei in cui abbiamo preso 3 gol abbiamo fatto un fallo. Se io fossi stato in campo ne avrei fatti 4, da solo. Siamo un pochino naïf".

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