Il tecnico giallorosso: "Ma pretendo di più dai miei giocatori"
Rottura? No, solo delusione. Il giorno dopo il pareggio con il Chievo e il j'accuse negli spogliatoi del Bentegodi, Garcia precisa la sua posizione e delinea la strada della Roma: "Ero solo deluso e le mie parole non sono state capite. C'è unità tra me, la squadra e tutto lo staff giallorosso". Poi l'aggiunta: "Tutti dobbiamo dare di più. Io pretendo di più. L'obiettivo è la Champions ma adesso concentrati sull'Europa Leaguee sulla FIorentina".
Terzo posto alla Panchina d'Oro. Alle spalle di Conte e Montella. Un riconoscimento che Garcia ha così commentato: "Mi sembra normale che chi ha vinto lo scudetto sia stato premiato dagli altri colleghi. Sono contento di stare qui con gli altri allenatori anche se non è il giorno ideale, per questo tra poco tornerò dalla mia Roma".
Appunto, non è il giorno ideale perché è quello dopo il pari contro il Chievo. Pesa ancora e fa discutere quel "è stata la mia peggior Roma" da molti interpretato come il segnale di una frattura interna allo spogliatoio giallorosso: "Ero deluso, oggi mi sono svegliato motivato e carico, dobbiamo lavorare per fare una grande gara giovedì in Europa Legue contro la Fiorentina. Sono stato evidentemente frainteso. Siamo uniti con la società e lo staff. Sarà importante dire alla squadra che bisogna fare meglio, di più e che abbiamo un’opportunità subito. L’obiettivo principale è la qualificazione Champions League. Siamo secondi, ma dobbiamo fare meglio di ieri per rimanerci".
Si aspettava qualcosa in più da Totti e De Rossi? "Mi aspetto sempre di più, non dai singoli, ma da tutti i giocatori. So cosa possono fare individualmente e come squadra. Mi aspetto che la squadra con la somma dei singoli faccia quello che sa fare. Ho sempre detto che sto bene alla Roma. Voglio entrare nel nuovo stadio quindi dovrete sopportarmi ancora un po’".