Nelle 9 partite della nuova stagione disputate finora, la Roma ha messo a segno 20 gol. Una media superiore alle due reti a gara. Un dato tanto più rilevante se si pensa che, nell'esibizione più prolifica, i 5 centri che hanno abbattuto il Cluj all'Olimpico sono arrivati con una formazione riveduta e corretta, sia negli interpreti che nella struttura tattica. Fonseca ha già avuto modo di dimostrare che i concetti del suo calcio restano intatti anche cambiando il sistema di gioco.
Partito con il suo marchio di fabbrica, il 4-2-3-1, è passato alla difesa a tre, con due trequartisti dietro a un'unica punta, fino al 3-5-2 della partita con i rumeni. Le tracce del suo calcio non variano a seconda dei numeri. La Roma si muove utilizzando le posizioni sfalsate dei centrocampisti, le giocate in verticale e lo sfruttamento delle fasce. L'aspetto più significativo è il fatto di riuscire a mantenere le consuete caratteristiche anche variando gli interpreti.
Nella goleada con il Cluj c'era un attacco inedito con Borja Mayoral e Mkhitayan (poi sostituito da Pedro). Un attacco che ha fruttato 4 dei 5 gol totali. La difesa con Fazio, Ibanez e Kumbulla non ha rischiato quasi nulla e a centrocampo Cristante ha preso in mano le redini del gioco con Villar e Veretout a supportare le punte. Un sistema anche più offensivo di quello usuale che, comunque, andrà testato contro avversari più complessi. Fonseca intanto si toglie la soddisfazione di provare schemi e interpreti nuovi, anche giovanissimi della Primavera come Tommaso Milanese, classe 2002 (entrato per Cristante), autore dell'assist per il gol di Pedro.
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