ROMA

Fonseca: "Presto tornerò nel mio mondo, ma sarà un calcio diverso"

Il tecnico della Roma: "Difficile immaginare di giocare senza la passione dei tifosi e gli abbracci dopo un gol"

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Paulo Fonseca ha scritto una lettera ad "A Bola" raccontando come ha vissuto il lockdown lontano dai suoi affetti e come si immagina il calcio nei prossimi mesi. “Durante la quarantena ho cercato di scacciare pessimismo e paura: credo che il mio mondo diventerà più forte e unito che mai - ha spiegato il tecnico della Roma -. Presto ci tornerò, nel mio mondo. Finalmente - ha aggiunto -. Ma, da quanto si intravede, so già che tornerò in un mondo che sarà comprensibilmente diverso".

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Per Fonseca, dunque, una volta terminata l'ermegenza Coronavirus anche il calcio non sarà più lo stesso. "Fino al nostro ritorno è necessario prendere decisioni immediate e prenderle ora è quasi come arbitrare una partita senza fischietto e senza cartellini - ha continuato il tecnico giallorosso -. Protocolli rigidi e necessari stanno trasformando la nostra quotidianità e, quando si tornerà a giocare, bisogna rispettare una serie di altre misure".

Poi qualche riflessione sulla necessità di giocare a porte chiuse e di imporre una certa distanza ai calciatori nei festeggiamenti: "E' difficile per me immaginare di giocare senza la passione dei tifosi e soprattutto di giocare senza quell’abbraccio con cui celebriamo il momento più alto del calcio, il gol. Il momento in cui il giocatore che segna viene schiacciato in mezzo a tanti abbracci, il momento il momento in cui corre nella direzione di colui che lo ha sostenuto per abbracciarlo e dedicargli la rete". 

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