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Report Figc: boom del calcio femminile, crescono i ricavi, stadi vecchi ma con più spettatori

Presentato il Report calcio della Figc, rapporto annuale sviluppato dal Centro Studi della federcalcio in collaborazione con Arel e PwC Italia

31 Lug 2025 - 15:50
 © Getty Images

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Il calcio si conferma una delle grandi passioni degli italiani, risultando lo sport più seguito, ma è anche un settore industriale rilevante nel Paese, con ricavi diretti che sfiorano i 7 miliardi e un'incidenza sul Pil stimabile in 12,4 miliardi: è quanto sottolinea il Report calcio della Figc, rapporto annuale sviluppato dal Centro Studi della federcalcio in collaborazione con Arel e PwC Italia. Numeri di rilievo che non nascondono le difficoltà sotto il profilo economico finanziario del settore professionistico: i debiti nel 2023/24 ammontano a oltre 5,45 miliardi, in calo comunque rispetto agli oltre 5.66 della stagione precedente.

Nei 17 anni analizzati da ReportCalcio, la perdita aggregata dei club di Serie A, B e C ha raggiunto i 9,3 miliardi, con un significativo impatto delle 3 stagioni segnate dal Covid-19, e l'80% dei bilanci è stato chiuso in perdita (1.289 bilanci in 'rosso' rispetto ai 1.609 analizzati). Nelle ultime due stagioni sportive si è però assistito a un miglioramento, grazie a un importante aumento del valore della produzione, che ha superato i 4,5 miliardi, un dato storico record. Questa crescita, sottolinea il Report, ha contraddistinto quasi tutte le categorie: i ricavi da sponsor e attività commerciali hanno superato per la prima volta il miliardo di euro, i diritti tv si sono mantenuti stabili a quota 1,5 miliardi, mentre i ricavi da ticketing hanno aggiornato il record, sfiorando il mezzo miliardo di euro (478 milioni). Considerando i campionati e le coppe, il dato di affluenza nel 2023-2024 ha toccato i 21 milioni di spettatori, altro dato record nella storia del ReportCalcio.

Il documento sottolinea anche più praticanti, più seguito e un boom del calcio femminile. Nel 2023/24 i tesserati ammontano a 1.131.906, dato superiore a quello registrato nel pre Covid, con l'attività giovanile che coinvolge quasi 900.000 calciatori e calciatrici (un ragazzo su quattro tra i 5 e i 16 anni risulta tesserato per la Figc) ma se si comprendono coloro che giocano anche al di fuori dei contesti il calcio, in tutte le sue varianti viene praticato dal 20,3% degli sportivi.

Dati in netta crescita quelli relativi al calcio femminile: le tesserate sono più che raddoppiate tra il 2008 e il 2024, arrivando a sfiorare le 50.000 giocatrici, mentre le sole tesserate tra i 10 e i 15 anni sono più che triplicate (da 6.628 a 19.958). La Figc, prima federazione italiana ad aver introdotto il professionismo femminile, nel 2023-2024 ha investito per lo sviluppo del movimento oltre 9 milioni di euro (+21,8% rispetto al 2022-2023), con una costante crescita dell'attenzione: 17 milioni di persone si dichiarano interessate al calcio femminile e altri sette milioni sono i tifosi appassionati. Salgono anche gli ascolti tv, più che raddoppiati negli ultimi tre anni sui canali generalisti toccando il record storico nella Finale di Coppa Italia 2024 (530.000 telespettatori).

"Il calcio rappresenta sempre il primo riferimento sportivo nazionale per numero di tesserati, valore economico generato e diffusione di progettualità in ambito sociale", afferma il presidente federale, Gabriele Gravina, sottolineando l'importanza di ReportCalcio per una sua corretta lettura. "E' uno strumento di trasparenza e di analisi senza eguali per numero di informazioni e per profondità degli argomenti trattati. Oltre ad analizzare tutti i trend del movimento, individua strategie e propone soluzioni di medio-lungo termine, al fine di garantire uno sviluppo reale e stabile all'intero sistema".

Le pagine del Report fotografano inoltre il grave ritardo del Paese nella questione stadi: negli ultimi 18 anni, in Europa sono stati realizzati 226 nuovi impianti, in Italia se ne sono inaugurati solo sei (Juventus, Udinese, Frosinone, Albinoleffe, Suedtirol e Atalanta), incidendo per appena l'1% degli investimenti totali prodotti in Europa (25,3 mld). L'età media di inaugurazione degli impianti passa dai 56 anni della Serie A ai 74 della Serie B, la percentuale di posti coperti in Serie B e C si attesta tra il 49% e il 37%, per poi salire in Serie A al 77%, mentre nel solo 22% degli stadi della prima serie professionistica vengono utilizzati impianti con fonti rinnovabili di energia, e appena l'8% degli stadi non risulta di proprietà pubblica.

Numeri, si sottolinea nel report, che testimoniano l'esigenza di nuovi investimenti, in quanto una nuova generazione di impiantistica sportiva in Italia potrebbe apportare un grande valore aggiunto non solo al settore calcio, ma anche all'intero Sistema Paese. Si stima infatti che, che, laddove finalizzati, i 31 progetti di realizzazione di nuovi stadi in Italia attualmente in fase di programmazione o di effettiva realizzazione (820.000 posti a sedere) comporterebbero un investimento complessivo pari a 5,1 miliardi, con un impatto aggiuntivo sul PIL di 6,1 miliardi e la creazione di circa 80.000 posti di lavoro. Il moltiplicatore della spesa è pari a 1,21, mentre le entrate fiscali prodotte ammonterebbero ad oltre 1,8 miliardi. Inoltre, si stima un impatto positivo in termini di potenziale aumento dell'affluenza degli spettatori (+1,2 milioni) e di riflessi economici diretti (ticketing, spesa turistica e sponsorizzazioni, per un totale pari ad un incremento di 562 milioni).

"Le nostre priorità sono: investire nell'impiantistica in maniera decisa, anche grazie al processo di candidatura per UEFA Euro 2032 che sta stimolando percorsi virtuosi in diverse città d'Italia, e nelle riforme sulla sostenibilità economico-finanziaria, perché il miglioramento dello scenario di criticità nelle ultime due stagioni sportive è dovuto all'aumento del valore della produzione e non è ancora così strutturato da mettere in sicurezza i conti del calcio italiano", il commento del presidente Figc Gravina. 

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