Fuga da Parma, smobilitazione senza fine: il futuro è nero  

Il 16 febbraio o si pagano gli stipendi arretrati o il gruppo chiederà la messa in mora 

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Un incubo. Il peggiore: dall'illusione di una rinascita europea (habitat naturale del Parma nei gloriosi anni Novanta celebrati due Coppe Uefa, una Coppa Coppe e una Supercoppa Europea) alla smobilitazione. Allo smantellamento, triste e inarrestabile, di oggi. Il tutto nel giro di pochi mesi: quelli che vanno dall'esclusione dall'Europa League conquistata sul campo ma persa per il mancato pagamento delle tasse fino all'avvento della nuova proprietà sotto la presidenza di Ermir Kodra, uomo di Rezart Taçi e della famigerata Taçi Oil, una delle aziende per cui lo Stato albanese - tanto per chiarirsi un poco le idee - ha chiesto il fallimento per evasione fiscale. Il tutto passando ovviamente per l'addio di Ghirardi, in un disimpegno dai tratti in chiaroscuro.

Ciò che ne resta ora, a conti fatti, sono solo debiti, stipendi non pagati e giocatori in fuga. Con il contorno di una classifica disastrosa - povera sul campo, menomata dalle penalizzazioni già arrivate e in arrivo - e la prospettiva di un futuro nebuloso se non addirittura fallimentare.

Il mercato appena chiuso ha i tratti desolanti del capolinea. Una smobilitazione a tutti gli effetti. Nove i giocatori che sono stati ceduti - Acquah, Cordaz, Ristovski, De Ceglie, Bidaoui, Paletta, Lucas Souza, Rispoli, Pozzi, quest'ultimo col risvolto grottesco di un prestito con diritto a mille euro), due - Cassano e Felipe - che hanno rescisso il contratto e molti altri - compreso chi come Rodriguez è appena arrivato ma totalmente all'oscuro dei problemi finanziari del club - pronti a mettere in mora la società e liberarsi da un vincolo contrattuale con chi da sette mesi non paga gli stipendi.

Sì, perchè all'orizzonte c'è una scadenza vitale. La squadra ha posto infatti il 16 febbraio come data limite per il pagamento delle mensilità arretrate: la pazienza è finita, il nuovo presidente (il terzo del convulso post-Ghirardi dopo Pietro Doca e Fabio Giordano) è stato avvertito, dignità professionale impone di non andare oltre. Dopo quella data il gruppo agirà di conseguenza, dopo quella data del Parma che ha contribuito a fare la storia degli ultimi venticinque anni del calcio italiano rischia di rimanere solo il ricordo. Nel caso, una sconfitta per tutti.

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